Pianeta Toro - Granata irritanti
Una fase di gioco (Foto LAPRESSE)

L'Opinione - A cura di Francesco Venchi

Sono trascorsi appena tre giorni dalla buona prestazione offerta contro il Milan e il Torino è già ritornato ad essere quella squadra che i tifosi granata sono stanchi di vedere, perché ambirebbero ammirare la squadra dello scorso campionato orfana, ahimè, di due pezzi pregiati quali Ciro Immobile e Alessio Cerci.

Contro la Lazio in Coppa Italia abbiamo assistito ad una prova deludente dei granata; tutti coloro che sono scesi in campo non hanno meritato la sufficienza, eccezion fatta per il neo acquisto Maxi Lopez che si è impegnato e ha fatto vedere qualche numero interessante, che fa ben sperare per l’immediato futuro.

Nel primo tempo la Lazio, presentatasi all’Olimpico di Torino con due undicesimi della formazione scesa in campo nel Derby contro la Roma, ha letteralmente dominato un Torino arrendevole, impreciso, abulico e mai entrato in partita.

Il Toro avrebbe forse potuto risalire la china dopo il gol di Martinez, se il direttore di gara non avesse fischiato il rigore ed espulso conseguentemente Padelli, per un fallo che quest’ultimo non aveva commesso in quanto Klose è stato disturbato dal portiere del Torino dopo aver calciato fuori  il pallone. 

In ogni caso è difficile pensare che la partita avrebbe potuto prendere un’altra piega a favore del Torino, perché i giocatori laziali sono scesi in campo con un altro spirito rispetto ai giocatori granata, i quali hanno commesso troppi errori, alcuni dei quali veramente elementari.

Mister Ventura (tanti Auguri per il suo 67° Compleanno) ha provato a “lanciare” il difensore Jansson a centrocampo, intendendo ripetere, con molto meno successo, l’esperimento che aveva fatto a suo tempo con Bovo.

Ma perché? La coperta è diventata troppo corta? Siamo cioè sicuri che lo spagnolo Ruben Perez fosse da scartare, come pure Sanchez Mino? Se così fosse vorrebbe dire che il mercato estivo non è stato all’altezza, e quindi il mercato invernale diventa una irrinunciabile necessità.

La contestazione al Presidente Cairo pare comunque inopportuna e non giusta perché i contestatori dovrebbero ricordarsi che il Torino Calcio si è trovato, in passato, con Presidenti non all’altezza che hanno procurato ingenti danni ai colori granata.

Il Dott. Cairo è al vertice del Torino da dieci anni, e non si può dire che la sua gestione sia stata deficitaria, tutt’altro e poi qualora il Presidente Cairo lasciasse, chi ci sarebbe a prendere in mano le sorti del Torino FC?

Bisogna anche ricordarsi che la piazza di Torino è difficile per l’ingombrante e “pesante” presenza dell’altra squadra cittadina, la cui forza è indiscutibile.

Vogliamo avere ancora fiducia nel Presidente Cairo  perché crediamo che la meriti, e perché crediamo che farà  qualche significativo intervento nel mercato invernale per rafforzare il nostro Toro.

 

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Articolo pubblicato il 16/01/2015