Pyongyang e Seul: Kim Jong-un apre al dialogo

Nel discorso di capodanno la Corea del Nord annuncia l’apertura al dialogo e alla cooperazione, gli attivisti del sud rimangono dubbiosi

Dopo la notte di San Silvestro, il dittatore nordcoreano Kim Jong-un, durante il suo discorso d’inizio anno in diretta televisiva, ha annunciato qualcosa che poteva ritenersi pressoché impossibile, considerando i climi di tensione sul confine Sud della nazione che hanno pervaso i rapporti negli ultimi anni. Ha dichiarato, infatti, di voler aprire un dialogo tra il suo stato e la vicina Corea del Sud, assicurando che Pyongyang s’impegnerà il più possibile per migliorare il rapporto bilaterale tra le due nazioni, ha inoltre spiegato la decisione del suo governo affermando di non aver alcun motivo per non intraprendere colloqui di alto livello con Seul, se anche il Sud è disposto alla collaborazione su questo piano.

Tutto ciò costituisce una grande svolta nei rapporti tra i due stati, in quanto le due Coree sono teoricamente ancora in guerra. Infatti il conflitto armato, nell’ambito della guerra fredda, che ha sconvolto la penisola tra il 1950 e il 1953 si è concluso con un armistizio e non con un trattato di pace.

Un’apertura di questo tipo non capitava dal 2007, quando “il caro leader” Kim Jong-Il aveva incontrato l’allora presidente sudcoreano Roh MooHyun, per siglare alcuni accordi verso un futuro pacifico di cooperazione.

Nel suo discorso, il capo di stato della Corea del Nord, ha inoltre risposto alle accuse mosse dagli Stati Uniti nei confronti della sua nazione concernenti il patrocinio del cyberattacco ai database della Sony (in quanto casa produttrice del film satirico “The Interview”) definendo il presidente Barack Obama “una scimmia nella giungla”.

Nonostante l’apertura politica di Pyongyang, una delle organizzazioni sudcoreane che si battono per migliorare le condizioni di vita nella parte settentrionale della penisola, ha affermato che è intenzionata a proseguire le sue attività. Programmano, infatti, nella seconda metà di gennaio, di far decollare un pallone areostatico con a bordo circa centomila tra Dvd e chiavette USB contenenti il film “The Interview”.

Il film, recentemente prodotto dagli americani Evan Goldberg e Seth Rogen, ha attraversato numerose controversie per come connota, in modo chiaramente satirico, la figura di Kim Jong-un, uno dei leader più discussi del mondo contemporaneo.

L’idea è stata partorita dalla mente di Park Sanghak, un disertore nordcoreano rifugiatosi nella parte meridionale della penisola dopo la fuga dalla dittatura di Pyongyang. Ha spiegato il perché delle sue intenzioni affermando: “La leadership della Corea del Nord crollerà se l’idolatria di Kim verrà spezzata” e lui, con altri, conviene che questo film potrebbe giocare un ruolo chiave nel mostrare al paese la realtà sull’uomo che lo opprime.

Sebbene lo scetticismo degli attivisti coinvolti in prima persona nella lotta contro la dittatura, questa vicenda potrebbe finalmente accantonare le ostilità tra Pyongyang e Seul smuovendo le acque verso un’evoluzione democratica all’interno della penisola.

 

Picture credits: panorama.it; wikipedia;

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Articolo pubblicato il 05/01/2015