“Difendere la famiglia per difendere la comunità”

È il titolo del convegno organizzato il 17 gennaio a Milano, in occasione della Giornata della Famiglia

 

 Obiettivo Chaire, Alleanza Cattolica, con il patrocinio della Regione Lombardia, nell’ambito delle iniziative della Giornata della famiglia, organizzano il 17 gennaio all’auditorium Testori di piazza Città di Lombardia 1, a Milano, il convengo “Difendere la famiglia per difendere la società”.

Partecipano, tra gli atri, la giornalista Costanza Miriano, autrice del libro Sposati e sii sottomessa, l’ex deputato PD, Mario Adinolfi e Luigi Amiconi, direttore del ciellino Tempi.

Verrà trattato anche il tema dell’omosessualità, considerata come male da curare. In particolare l’associazione Chaire intende aiutare “giovani e meno giovani, feriti nella propria identità sessuale, in particolare per tendenza di natura omosessuale” essendo impegnati nella “ricerca delle cause spirituali, psicologiche, culturali, storiche che contribuiscono alla diffusioni di atteggiamenti contrari alla legge naturale, riconosciute dalla ragione rettamente formata”.

L’argomento è di stringente attualità, considerato il programma di Renzi per il 2015, imperniato non a risolvere i problemi economici del Paese e di sopravvivenza per gli esclusi da tutto, ma infarcito di provvedimenti volti ad inneggiare il relativismo etico ed avversi alla famiglia naturale.

Il patrocinio della Regione Lombardia, con il Logo EXPO e, a quanto pare addirittura la partecipazione del Governatore Maroni, suscita la protesta di Fabio Galantucci  dell’Arcigay per la presunta “deriva omofobica delle Regione”.

Presa di posizione anche da parte del consigliere comunale del PD Ruggero Gabbai contro la Regione che “si ostina a sostenere e propagandare tesi oscurantiste e omofobe”.

Sono previste, in concomitanza del convegno, manifestazioni ostili di Arcigay, Sel e PD.

Prende invece posizione decisamente a favore dell’iniziativa, il capogruppo della Lega al Pirellone, Massimiliano Romeo:” non c’è niente di male a parlare di difesa della famiglia. E chi protesta non sa che tutti i convegni organizzati dalla Regione devono, per convenzione, portare il logo Expo”.

 

 

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Articolo pubblicato il 15/01/2015