La giunta regionale lombarda vara una riforma degli enti locali che attribuisce autonomie e risorse particolari alla provincia montana
Roberto Maroni

Maroni: "Sondrio modello per Lombardia a statuto speciale"

Dopo anni di bizantinismi e di dietrologie, il presidente del consiglio, appena insediatosi, ha pronunciato il requiem per le province, con l’obiettivo prioritario di abbattere i costi. Il risultato evidente è che dal primo gennaio, grazie anche alle norme farneticanti della Legge DelRio, le province, ad elezione democratica da parte dei cittadini non esistono più, le entrate fiscali proprie di tale istituzione vengono incamerate dallo Stato e le competenze principali  (manutenzione edifici scolastici e strade), prive di risorse proprie, vagano tra il nulla e le Regioni che dovrebbero varare disposizioni apposite.

L’unica voce di costo cospicua, cioé il personale, resta però a carico della collettività, in attesa di future decisioni.

 Mente nello sfasciume italico regna il caos, c’é qualcosa che nelle latitudini alte, si sta muovendo.

La Lombardia si appresta a potenziare la provincia di Sondrio attraverso l’attribuzione di uno statuto particolare. La giunta retta da Roberto Maroni ha infatti destinato una decina di milioni di euro alla Valtellina (e alla Valchiavenna), che avrà garantita un’autonomia impositiva e poteri in ambito di decisioni regionali che la riguardano.

In concreto il progetto di legge regionale intende lasciare alle province quasi tutte le competenze che avevano le province prima della riforma Delrio e che sono state avocate alle regioni. Con ulteriori autonomie, soprattutto sul piano finanziario, per la Provincia di Sondrio.

L’operazione ha però soprattutto un fine politico, quello di istituire un ente locale che sia da modello per la futura regione a statuto speciale lombarda che resta un obiettivo prioritario del governatore Maroni. Bisognerà però vedere come questa proposta si inserirà negli equilibri territoriali regionali, dato che le attuali province lombarde, ad eccezione di Milano e Sondrio, saranno costrette a chiudere i battenti e non potranno più erogare determinati servizi per mancanza di risorse e competenze.

Intanto però i vertici provinciali esultano e parlano di giornata storica. “Siamo passati dal rischio imminente di fallimento ad avere una grande prospettiva di speranza”, ha detto il presidente della provincia di Sondrio Luca Della Bitta. “La giunta lombarda ha deliberato una proposta storica per questo territorio, riconoscendogli una specificità ma soprattutto aprendo un percorso che si concretizzerà con la possibilità di utilizzare le risorse”.

Mentre Chiamparino tosa i piemontesi e annuncia ulteriori drastici tagli ai servizi di competenza regionale, poco distante da noi, qualcuno aguzza l’ingegno e guarda al futuro.

 

 

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 03/01/2015