Anche a Shanghai i giovani stavano attendendo il conto alla rovescia, per lasciarsi dietro le spalle il 2014 e iniziare con il sorriso il 2015. Una tradizione che non è propria della Cina, cosa che in questa occasioni molti hanno tenuto a sottolineare come “l’ennesima importazione occidentale con pessime conseguenze”.

In Cina, infatti, quello che si festeggia storicamente è il capodanno legato all’anno lunare, che celebra il passaggio da un animale sacro all’altro in un ciclo che dura dodici anni. Quella celebrazione è contornata da grandi feste e scenografici rituali, lasciando a questa solo l’euforia dei giovani che vogliono sentirsi cittadini del mondo.

Nella notte tra il 2014 e il 2015, il Bund di Shanghai era infatti gremito di giovani festanti, 300mila secondo le stime della polizia locale, ma il conto alla rovescia verso il nuovo anno si è presto sostituito con la conta dei morti.

36 più 47 feriti, questo sembra il numero finale dei giovani tra i 16 e i 36 anni rimasti schiacciati sotto i piedi dei loro coetanei esaltati.

A provocare quest’orda, secondo quanto ricostruito dai media locali, è stato il lancio di centinaia di banconote, dollari poi rivelatisi falsi, dal terzo piano di uno dei palazzi del Bund. La folla si è immediatamente distratta dall’attesa dei fuochi d’artificio riversandosi in modo quasi apocalittico sotto il miracolo dei soldi che cadevano dal cielo.

Una donna con un bambino in braccio racconta alle telecamere “I gradini erano pieni di gente, siamo stati presi nel mezzo e abbiamo visto che delle ragazze cadevano per terra” e altri testimoni hanno confermato la sua versione dicendo che “quando i soldi sono iniziati a cadere sono stati come una calamita per la folla”.

Il premier cinese Xi Jingping, ha promesso ieri alle famiglie delle vittime che tutto sarà fatto pur di far luce su questa storia e il massimo supporto per coloro che sono rimasti feriti.

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