Frammenti di creatività urbana, opere di Gino Balzola (1927-1983)

Sala Mostre della Regione Piemonte, dal 9 al 20 gennaio 2015

 

 “I muri” come specchio e sfogo di passioni e tensioni celate nella vita di tutti i giorni, “gli orti urbani” come simbolo della creatività nelle periferie dove la natura ancora tiene il passo della città ed “i giochi di bimbi.

Questi i temi affrontati dalla mostra “Gino Balzola, Frammenti di creatività urbana:Muri, Giochi di bimbi, a cura di Andrea Balzola e Pino Mantovani, che verrà ospitata dal 9 al 20 gennaio 2015 nella Sala Mostre del Palazzo della Regione Piemonte, in piazza Castello 165 aTorino.

 

L’inaugurazione si svolgerà giovedì 8 gennaio, alle ore 18, con la presentazione del catalogo della mostra che contiene un’antologia critica ed un testo di Angelo Mistrangelo.

  

Gino Balzola (Torino, 10 marzo 1927 – 9 gennaio 1983) partecipò ancora giovanissimo alla liberazione partigiana di Torino, nella 45° Brigata Garibaldi, e fu un militante politico e sindacale dell’immediato dopoguerra.

 

 Tra la fine degli anni Quaranta e la metà degli anni Sessanta fu tra gli alpinisti piemontesi di punta: dal 1951 istruttore e poi vicedirettore della Scuola di Alpinismo “Giusto Gervasutti”, dal 1957 Accademico del Club Alpino Italiano e membro del Soccorso Alpino.

  

Valente fotografo, iniziò il suo percorso pittorico alla fine degli anni Cinquanta, prendendo lezioni da Teonesto Deabate e poi da Filippo Scroppo.

 

Fu dunque alpinista, partigiano, fotografo, viaggiatore e curioso dei mondi “altri” vicini al cortile di casa.

  

L’artista torinese viene presentato in questa mostra con una selezione di quadri che raccolgono fra i soggetti a lui più cari.

 

Le tecniche utilizzate abbracciano un ampio spettro di soluzioni: dal tradizionale olio su tela al collage, dalla tempera su cartone alla china, all’acquerello su carta.

 

Si tratta di una ricca selezione delle opere di uno fra i protagonisti della scena culturale piemontese del passato, che potrà appassionare i visitatori.

 

Amico di molti intellettuali e artisti della scena culturale italiana (da Mila a Fo e Cavallo), Gino Balzola concepì l’arte non solo come strumento di espressione creativa, ma anche come modalità di impegno civile ed interesse antropologico.

 

La sua attività artistica, interrotta nel 1983 da una malattia, si concluse con l’esplorazione e la rappresentazione degli “orti urbani” (tra 1979 e 1982), che occupano spesso abusivamente gli hinterland metropolitani, luoghi dove si esercita l’arte della sopravvivenza anche con bizzarre baracche, costruite recuperando i materiali di scarto della società dei consumi, rivelando le risorse creative e umane dei più umili.

La mostra, ad ingresso libero, si potrà visitare, dal 9 al 20 gennaio 2015, tutti i giorni, dalle ore 11 alle 19.

 

 

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 07/01/2015