Torino, notte di San Silvestro 1948: minorenni di sessant’anni

Dice il saggio: “La malizia è negli occhi di chi guarda”

Dopo l’inquietante racconto della vigilia di Natale del 1856, ho deciso di infliggere, pardon di proporre ai Lettori di “Civico20News” questo simpatico racconto ambientato a Torino, nella notte di San Silvestro del 1948.

Lo riporta la “La Stampa” del 1° gennaio 1949, sotto il titolo “Minorenni di sessant’anni” e con l’occhiello “La sorpresa in un albergo è stata una sorpresa per la polizia” (M.J.).

 

Una telefonata giungeva ieri sera verso le 23 al funzionario di «notturna» in Questura.

- Dottore, una cosa orribile! - geme una voce femminile, evidentemente di persona anziana.

- Una cosa orribile? Che è successo? Una rapina? Un delitto?

- Peggio, peggio, signor commissario - strillava la signora al microfono - Io abito nella zona oltre Po, proprio dinanzi all’albergo... - e nominava un «hotel» molto noto - Ebbene, da un’ora io non vedo entrare che uomini accompagnati da minorenni: ne ho scorto due che non dovevano avere più di quattordici anni... Con un binocolo ho sbirciato nell’interno. Cose abominevoli! Orge mostruose, dottore! «Messe nere»! Autentiche «messe nere!».

Il funzionario, impressionato, suonava il campanello d’allarme e cinque minuti dopo due «jeeps» cariche di agenti e seguite da un furgone si dirigevano verso l’albergo.

Arrivati sul posto, in breve, gli uomini della «Celere» circondavano l’edificio: un maresciallo entrava con una decina di agenti. Al proprietario il sottufficiale chiedeva dove fossero i baccanti. L’altro, stupito, allargava le braccia.

- Le assicuro, il mio albergo e un posto serio... le mostrerò il registro...

Ma nello stesso momento uno scoppio di risa proveniva da una sala attigua all’atrio. Il maresciallo si precipitava immediatamente a quella volta e spalancava d’impeto l’uscio.

- Dove sono le minorenni? - tuonava. Ma la voce gli moriva in gola. Nella sala c’erano venti o venticinque persone: tutti vecchi signori, dall’aspetto di insegnanti, in compagnia delle consorti, altrettanto canute: i quali bevevano, mangiavano qualche dolce e chiacchieravano tranquillamente assisi in poltrona.

- Dove sono le minorenni? Caro maresciallo - rispondeva uno dei venerandi convenuti - dubito fortemente che ce ne siano: mia moglie è la più giovane ed ha sessantacinque anni... Siamo un gruppo di professori e di avvocati a riposo: da quarant’anni ci riuniamo in questo albergo per salutare l’anno nuovo.

Al sottufficiale non è rimasto altro che scusarsi augurando «buon anno» e girare i tacchi.

Colei che aveva fatto la telefonata veniva subito rintracciata: si tratta di una zitellona cinquantenne, specializzata nel segnalare alla Questura coppie che danno scandalo, nottambuli che cantano canzoni invereconde, donnine di facili costumi che son ferme agli angoli delle strade: questa volta però l’acida befana s’era sbagliata e perciò ha dovuto subirsi un ammonimento.

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Articolo pubblicato il 31/12/2014