“Le mafie al Nord”

Incontro con Gian Carlo Caselli a Usseglio

“Le mafie al Nord”, questo il titolo dell’incontro con Gian Carlo Caselli, già procuratore capo di Torino, organizzato domenica 28 dicembre presso la Sala Polivalente dal Comune di Usseglio e dalla Associazione Turistica Pro Loco Usseglio.

Era prevista anche la partecipazione di Maria Josè Fava, Referente di Libera Piemonte, ma è stata trattenuta da un improvviso impegno.

Ha aperto i lavori il sindaco di Usseglio, Pier Mario Grosso, ed ha svolto il compito di moderatore il giornalista Mario Bussone.

Gian Carlo Caselli ha parlato a lungo, nella sala affollata di un pubblico molto attento, del tema assai attuale delle mafie al Nord. Ha proposto svariate letture di dichiarazioni e interviste di persone impegnate nella lotta alla criminalità organizzata, come magistrati, esponenti delle forze dell’ordine, sacerdoti, alternate a considerazioni personali, nate dalla sua vissuta esperienza.

Caselli ha anche riferito alcuni significativi episodi, vissuti in prima persona nel periodo in cui era procuratore a Palermo. Ha destato particolare interesse il racconto di quando, per poterlo accompagnare in sicurezza a Corleone a tenere una conferenza in una comunità su invito di don Ciotti, la sua scorta lo fece viaggiare sdraiato sotto una coperta sul sedile posteriore di un’auto poi trasportata sul posto con una bisarca: per una conferenza sulla legalità in un paese roccaforte della mafia, si dovette ricorrere a un sistema utilizzato dai sequestratori di persona per nascondere le loro vittime!

Caselli ha illustrato i vari aspetti del fenomeno mafioso, sicuramente da non sottovalutare ma, a suo giudizio, non irreversibile.

Ha contestato luoghi comuni, diffusi soprattutto nel sud, che forniscono una immagine distorta e riduttiva della mafia, indicandola come dotata di aspetti anche positivi: li ha definiti come vere “bestemmie”. Ha evidenziato come alcuni provvedimenti di legge, in particolare la depenalizzazione del falso in bilancio, possano incagliare la già difficile lotta alla mafia.

Sulla scorta di una intervista al generale Dalla Chiesa, Caselli ha anche evidenziato come alla repressione da parte delle forze dell’ordine si debbano affiancare interventi incisivi nella società civile, con il coinvolgimento della scuola.

Quanto ai rimedi, Caselli dopo aver tratto motivi di speranza dalla forte partecipazione dell’uditorio interessato e partecipe, ha parlato dell’opera di Libera Piemonte, insieme di associazioni contro le mafie, nata il 25 marzo del 1995, con l’intento di coordinare e sollecitare l’impegno della società civile contro tutte le mafie.

Il presidente nazionale di Libera è don Luigi Ciotti, già fondatore del Gruppo Abele di Torino. Di Libera, Caselli ha sottolineato l’impegno per il riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati ai mafiosi, previsto dalla legge 109/96, per la quale Libera ha raccolto un milione di firme, e per l’educazione alla legalità nelle scuole.

All’incontro erano anche presenti diversi amministratori pubblici della Valle, tra cui la prof. Daniela Majrano e Alberto Guerci, rispettivamente sindaco e assessore di Viù. 

Ha fatto seguito un apericena, il cui ricavato è stato devoluto all’Associazione Libera contro le Mafie.

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Articolo pubblicato il 30/12/2014