La politica è nelle mani di omuncoli dalla vista corta

Amare considerazioni che purtroppo lasciano il tempo che trovano

Ci sono dei luoghi, come le sale d’attesa, che ormai sono diventati occasione per la gente comune di sfogarsi e di trovare almeno lì dei sentimenti di solidarietà e reciproca consolazione.
Se si sta ad aspettare il proprio turno per una visita dal medico di famiglia, per esempio, capita sempre più di frequente che si ascoltino discorsi molto drammatici sulle attuali condizioni di vita e su quanto la realtà sia percepita negativamente.

Probabilmente  questi luoghi (una coda all’ufficio postale, lo scompartimento di un treno per pendolari, la sala colloqui con gli insegnanti della scuola pubblica) non vengono mai frequentati dai rappresentanti della nostra classe politica, che praticamente vivono in una dimensione separata, fatta di altri treni, altri medici, altre scuole, altri ospedali, altri ristoranti, per cui essi non sanno più

C’è uno scollamento radicale, una diversità culturale, una lontananza siderale tra la testa della società e le sue gambe, diventatati così come la gente comune pensa e sente profondi che ormai sembra impossibile colmarli.

Per questo capita che mentre la narrazione sul bonus da 80 euro venga trasmessa dai mass media filogovernativi con toni iperbolici e trionfanti, nella realtà si scopre, attraverso la testimonianza delle persone “normali” in una sala d’ attesa, che ad esempio la signora X il bonus non l’ha neppure visto col cannocchiale perché il suo reddito complessivo non arriva a ottomila euro l’anno: in pratica è troppo povera per riceverlo.

Oppure si sentono i commenti sempre più indignati e vicini alla rabbia dei pensionati con la minima e l’acqua alla gola, che non comprendono perché lo Stato trovi tanti soldi da spendere per gli immigrati e i rom, ma non per aumentare la loro pensione.

Qualche reazione arriva anche dall’opposizione.”Siamo per colpa di Renzi &C, il paradiso dei clandestini, delle coop del malaffare e l’inferno degli italiani,sostiene il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri.”Che il vecchio Mare nostrum sia chiuso lo possono dire solo i bugiardi del Governo che preparano  banchetti per i successori di Buzzi, Odevaine e compagni, arricchitisi grazie alle politiche governative che hanno moltiplicato il numero dei clandestini. Siamo alla resa perenne, alla vergogna totale”, conclude Gasparri.
Per non parlare delle tasse sulla casa che sono aumentate sempre negli ultimi anni, per cui la proprietà immobiliare, da sogno degli italiani di pochi anni or sono, è diventata ora il loro incubo.

Giustamente Ernesto Galli della Loggia, sul Corriere della sera del 20 novembre, ha scritto che la più grave mancanza del nostro premier Matteo Renzi è quella di non trasmettere al popolo italiano un messaggio realistico riguardante la gravità del nostro momento storico, quando invece ci sarebbe la necessità di sottolineare la “drammatica verità” che stiamo vivendo proprio per indicare il cammino verso un futuro migliore.

Ma fintanto che i toni resteranno quelli dell’autocompiacimento per i (pochi) risultati ottenuti e dell’ottimismo giovanilistico, nonostante che anche il 2014 si stia chiudendo con la recessione certificata dalla Bce e dalla Banca d’ Italia e la prospettiva per l’ anno prossimo non sia certo migliore, il rischio è che la gente comune, quella che aspetta pazientemente qualche ora per farsi visitare dal suo medico, si senta presa in giro perché non vede quotidianamente niente di nuovo per cui stare allegri.
E magari, prima o poi, inizi a perdere la pazienza, oltre che la fiducia.

I segnali di un malessere sociale arrivato ormai al limite di controllo sono sotto gli occhi di tutti (tranne che degli economisti del governo).
Le rivolte di Tor Sapienza a Roma e il 62,3 per cento di astensioni alle ultime elezioni regionali in Emilia-Romagna sono le due facce della stessa drammatica realtà.

Chiudiamo il 2014 con strani episodi, purtroppo già avvenuti negli anni’70 del secolo scorso, che celano un messaggio chiaro. Chi osserva teme il ritorno del terrorismo e dell’eversione, ma Renzi, ovviamente nega tutto.


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Articolo pubblicato il 28/12/2014