Regione Piemonte - “E l’modo ancor m’offende”

Da Renzi a Chiamparino, la mano lesta che indigna

La Legislatura regionale é iniziata da sei mesi.

Non vorremo essere così presagi, per scomodare il divino Poeta ed accomunare il sanguinario Gianciotto Malatesta a Sergio Chiamparino. Il comportamento del Governatore e del suo vicepresidente Aldo Reschigna, in odor di processo nel prossimo mese di gennaio, durante la stanca discussione del disegno di Legge n.66 ”Disposizioni urgenti in materia fiscale e tributaria”, é risultato offensivo nel contenuto (depredazione fiscale dei piemontesi) e nella forma insolente usata nei confronti dell’opposizione.

Il convitato di pietra che ha aleggiato durante il dibattito, si chiama Matteo Renzi. Quest’affabulatore che occupa indegnamente il ruolo ricoperto, in tempi lontani, con ben altro carisma da Giovanni Giolitti e da Alcide De Gasperi, ha la sfrontatezza di enunciare comportamenti virtuosi in materia fiscale, mentre propina diktat forzati e supinamente accettati dagli Enti locali, strozzati dai trasferimenti statali per riversarsi con maleficio sui cittadini.

 Se, nella fattispecie, consideriamo che Sergio Chiamparino é collocato al vertice della conferenza Stato-Regioni, la riflessione risulta ancora più amara. Il nostro Governatore, in campagna elettorale si ergeva nemico di ogni incremento della pressione fiscale a danno dei piemontesi. Oggi invece sta esercitando il suo ruolo romano, come sgabello del perfido Matteo, senza curarsi degli interessi dei suoi elettori.

 Ne è convinta Claudia Porchietto nel sostenere che quanto succede é “il prezzo da pagare per i tagli delle tasse fatti da Matteo Renzi a Roma, scaricati sulle spalle dei piemontesi”. Un gioco delle tre carte di cui Chiamparino sarebbe il garante, secondo l’esponente azzurra: “C’è un accordo in Conferenza Stato-Regioni - di cui, guarda un po’, Chiamparino è presidente - per non disturbare il manovratore e subire proni i tagli imposti dal governo che per i piemontesi si traducono in maggiori tasse”. E ancora: “Siamo commissariati perché questa giunta non governa”. 

 Sull’ignoranza del capo del Governo abbondano le prove. Chiamparino invece, in gioventù è stato assistente all’Istituto di Economia dell’Università e, almeno a livello teorico conosce bene gli effetti prodotti dalla “Curva di Laffer”, che attesta come la maggior pressione fiscale a carico dei cittadini, determini minor gettito per le finanze pubbliche.

L’aria che si respirava nel corso delle sedute del 22 e 23 dicembre in Consiglio Regionale, non era certo di buon presagio. I fatti sono ormai noti.

L’Aula di Palazzo Lascaris ha approvato a maggioranza nella seduta del 23 dicembre - con 29 sì e 18 no - il disegno di legge relativo a disposizioni urgenti in materia fiscale e tributaria, una delle manovre proposte dalla Giunta regionale per la copertura degli oneri finanziari e per il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio.

Il provvedimento stabilisce l’aumento dell’aliquota dell’addizionale regionale all’Irpef di base (pari all’1,23%) secondo i relativi scaglioni: 0,39% per i redditi fino a 15mila euro, 0,90% oltre 15mila e fino a 28mila euro, 1,52% per i redditi oltre 28mila euro e fino a 55mila euro, 2,09% oltre i 55mila e fino a 75mila e 2,10% per i redditi oltre 75mila euro.
È prevista per il 2015 una detrazione all’addizionale regionale Irpef di 100 euro per ciascun figlio, per tutte le famiglie con più di tre figli a carico e un’agevolazione di 250 euro per le famiglie con figli disabili.

Il dibattito in Aula ha solamente prodotto alcune modifiche al testo di legge, come l’approvazione dell’emendamento bipartisan, presentato dai consiglieri Raffaele Gallo (Pd), Claudia Porchietto (Forza Italia) e Francesca Frediani (M5S) che introduce l’esenzione del pagamento dell’Irap (imposta regionale sulle attività produttive) per le start up innovative a partire dal 1° gennaio 2015 per il periodo, pari a quattro anni, in cui per esse vale la qualifica di “start up innovative”.
Si prevede poi un incremento progressivo della tassa automobilistica regionale per autoveicoli di potenza superiore ai 53 kw (6% fino a 100kw, 8% per quelli di potenza superiore a 100kw e fino a 130kw, 10% per quelli di potenza superiore a 130kw).

 La scelta è stata particolarmente avversata dal consigliere Davide Bono del M5S, perché dimostra l’accanimento di questa amministrazione anche nei confronti di cittadini in possesso di auto di piccola cilindrata, a prescindere dalla vetustà del veicolo e dal carico famigliare.


Approvato anche un emendamento del Pd, primo firmatario Valter Ottria, che viene incontro ai Comuni colpiti dagli eventi alluvionali di ottobre e novembre 2014, mediante la rinuncia delle amministrazioni regionale e provinciale dei tributi dovuti per lo smaltimento in discarica dei rifiuti di origine alluvionale nel corso del quarto trimestre 2014.

Il dibattito ha registrato il costante e metodico respingimento degli emendamenti presentati da tutti i consiglieri di Movimento cinque stelle, Forza Italia e Lega Nord, intervenuti nel dibattito, idonei a mitigare, almeno per categorie di cittadini svantaggiati, le conseguenze della stangata che porta nelle casse della Regione circa 110 milioni nel 2015.

L’aspetto particolarmente raccapricciante è sintetizzato dal capogruppo di Forza Italia Gilberto Pichetto.”Abbiamo presentato alla giunta e al centro sinistra misure concrete e di buon senso che avrebbero evitato di aumentare di un solo euro le tasse ai cittadini, ma che, anzi, avrebbero permesso di reperire le risorse necessarie per sostenere l’occupazione e le imprese”.

Nel corso del dibattito il vicepresidente della giunta Aldo Reschigna, ha contingentato i tempi, limitando drasticamente, senza preavviso, l’illustrazione di misure alternative o situazioni emergenti da partire dei consiglieri di opposizione. Il nocciolo del problema, a fine dibatitto, è stato poi sollevato dalla verve delle signore Consiglliere.

 Così Gianna Gancia, capogruppo della Lega Nord afferma:”Il sistema non regge più, la folle corsa alla tassazione è la via più veloce per far fallire la Regione e mungere il cittadino allo sfinimento. Si sta ammazzando ogni iniziativa economica, imprenditoriale e produttiva del Piemonte, che sta arrivando rapidamente al default. Ha ragione Zaia, presidente della Giunta Regionale del Veneto, se ci sono Regioni tecnicamente fallite è l’ora di farlo emergere. 

Le fa eco Daniela Ruffino di Forza Italia in sede di dichiarazione di voto:

“Oggi il centrosinistra ha approvato l’aumento dell’Irpef, del bollo auto e dei canoni idrici, ovvero un autentico salasso, senza neppure voler discutere in aula tutti gli emendamenti presentati. Siamo contrari all'aumento di ogni tassa. Con il contingentamento dei tempi – conclude Ruffino- , è mancata del tutto la volontà di avviare una discussione costruttiva, priva di preconcetti da parte della maggioranza, che ha invece dimostrato di considerare i cittadini una cassa sempre aperta”.

Sulle conclusioni di questo dibattito e i conseguenti provvedimenti a carico dei Piemontesi, c’è materia per meditare, con aspettative altrettanto meno liete per quel che potrà seguire. In  quali mani ci siamo cacciati!

  

 

 

 

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Articolo pubblicato il 27/12/2014