“Le trame celate della natura”

Lea Ricci espone alla Società Promotrice delle Belle Arti di Torino

Presso la Società Promotrice delle Belle Arti in Torino, il 4 dicembre, è stata inaugurata una esposizione dedicata allo scomparso maestro Antonio Carena ed a sette artisti figurativi: Gianpiero Actis, Pierpaolo Bisio, Valeria Carbone, Maria Rosaria Grazioso, Bruna Rapetti, Lea Ricci, Carmen Vinciguerra.

Presentiamo  ai Lettori di “Civico20News” la personale di Lea Ricci, pittrice che vive ed opera in provincia di Torino.

Lea Ricci, nata a Cesena (Forlì), fin dalla gioventù ha mostrato buona predisposizione per il disegno e la pittura ed ha conseguito i suoi primi successi in ambito scolastico. Verso i diciotto anni ha preso lezioni dal maestro di origine veneta Raffaele Zappador che l’ha avviata al figurativo classico: ha collaborato con lui in alcune opera di carattere sacro e profano e lo ha sostituito quando è stato impossibilitato al lavoro.

Questa produzione di paesaggi e ritratti è stata poi abbandonata dalla Ricci ma le ha consentito di maturare un gusto assai personale del colore che è restato parte integrante della sua opera futura.

“Le trame celate della natura”, questo è il titolo della sua personale alla Promotrice, ci viene spiegato dalla stessa artista: «Inizio a presentarmi con dipinti all’interno dei quali ho voluto immettere brevissimi cenni del mio curriculum vitae».

Lea Ricci espone infatti tre quadri intitolati “Curriculum 1”, “Curriculum 2” e “Curriculum 3”.

Prosegue Lea Ricci: «Mentre eseguivo questi altri nuovi dipinti, con la mente mi immedesimavo  nel voler interpretare le trame geometriche nascoste della natura. Ho usato accordi di colori cromatici in armonia con il tema al quale mi sono prefissa di svolgere.

Il mio intento predominante è stato quello di voler realizzare un segnale di coniugazione tra pittura e filosofia ispirandomi alla Filosofia greca.

Ho iniziato a tracciare un filamento ripetitivo, appena abbozzato, il quale visivamente potesse rappresentare il nostro passato, le nostre “radici” con quattro molecole rappresentanti i “Principi primi”.

Per concludere il ciclo dell’esistenza ho aggiunto un simbolo a forma di freccia. Quindi, questi simboli così trasmessi, rappresentano all’Osservatore i quattro elementi del “Mondo della natura nell’antica cosmologia”».

Questi elementi dell’antica cosmologia sono Aria, Acqua, Terra, Fuoco, a loro volta avvicinati a divinità della mitologia greca: Aria (Era), Acqua (Poseidone), Terra (Gea), Fuoco (Efesto) e vengono raffigurati in altrettanti quadri.

L’Autrice ha dedicato opere ai Regni del Cosmo, nel concetto che «nel Regno venivano considerate tutte le cose che esistono e consistono. Nella geometria, aritmetica, medicina, psicologia, alchimia, astrologia e religione».

La “geometria” è soggetto di alcuni quadri, come pure la “spiritualità” e “le proiezioni di una polis”.

Ci aiutano a meglio apprezzare l’opera di Lea Ricci queste note sulla sua biografia e personalità artistica.

Lea Ricci vive intensamente il suo tempo, la sua sensibilità coglie questo continuo divenire, in una girandola di sensazioni ed emozioni che trasferisce sulla tela in composizioni metafisiche che danno l’idea della sua irrequietezza interiore.

Ed è proprio questa irrequietezza, questo desiderio di raggiungere nuove mete che la spingono ad un continuo studio ed approfondimento dei mezzi espressivi, rivelando in tal modo la profondità e la sensibilità da cui nascono i concetti cristallizzati nelle sue opere pittoriche. La Ricci crede nel potere della scienza e lo dimostra attraverso il vivo e profondo interessamento alla cibernetica ed alla biochimica.

L’artista, sempre alla ricerca di nuove esperienze, intraprende numerosi viaggi, in Francia, Spagna, Grecia, Africa ed Austria. Nel 1973 si reca prima in Canada e poi negli U.S.A. dove visita il Centro di Scienze dell’Ontario restando affascinata dagli ultimi esperimenti con i raggi laser.

Le opere che nascono a seguito di queste esperienze portano titoli molto significativi. “Dalla gravità terrestre verso lo spazio”, “Corto circuito”, “Alta tensione”.

Qui i colori smorzati, che non creano forti contrasti o rotture sono come un messaggio di pace, una pace raggiunta attraverso il buon impiego della scienza; la ricorrenza di certi segni e figurazioni fanno parte di un discorso difficile ma anche sapiente imprigionato in un rigore di scienza naturale, cosmografico, ma solo apparentemente arido, frutto di una grande disponibilità di mezzi formali e di una buona conoscenza dell’uso del segno.

Le composizioni della Ricci nel variare di un tempo semplice e complesso, dei toni di una materia univoca, suscitano complesse emozioni, nella coscienza di un divenire che è già presente (www.learicci.it).

 

Antonio Carena e sette artisti figurativi - Società Promotrice Delle Belle Arti - Viale Balsamo Crivelli n.11, Torino

aperta fino al 10 gennaio 2015 

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Articolo pubblicato il 27/12/2014