Linea senza fine

La Galleria Opere Scelte di Torino, ospita una mostra di sicuro interesse

E’ stata inaugurata nei giorni scorsi, alla Galleria Opere Scelte di Torino, Linea senza fine, una mostra collettiva che ospita le opere di Frederic Anderson, Marco Manzoni, Alessia Panfili e Yuji Mario Petriccione.

Linea senza fine vuol dire linea infinita e senza scopo. Indica sia la contingenza dell’atto creativo, sotteso a tutte le opere selezionate, nel quale il segno grafico continua illimitatamente nello spazio senza avere una meta precisa e sia una continuità nel tempo.

I disegni del quattro artisti sono automatismi atavici che riportano sulla carta bianca immagini mentali pure, spesso prive di rimandi razionalmente comprensibili.

La grafite è molto più di un mezzo espressivo e diventa il sostanziale soggetto dell’opera. Il segno, con tutte le sue peculiarità, prescinde quindi ogni significato estrinseco, facendo riverberare l’assenza d’intenzionalità. L’artista trova soddisfazione principalmente nella bellezza del tratto stesso e nella meraviglia che la matita produce scorrendo sul foglio.

L’inglese Frederic Anderson presenta la serie inedita Studies for enclosed spaces. Il pretesto dell’opera viene individuato in griglie metalliche, che, nella fredda ripetizione del modulo ortogonale, si annullano per esaltare il segno grafico. Anderson ripete più volte lo stesso disegno, eseguito senza guardare il supporto, poi lo cancella e ricomincia a tracciare i segni che di volta in volta creano solchi più profondi dove la grafite si deposita indelebilmente.

Marco Manzoni espone Unidentified Flying Object ovvero disegni sconosciuti che danno all’artista la possibilità di segnare liberamente le indeterminate e infinite linee della mente. L’artista Paolo Tognozzi è stato coinvolto in questa produzione artistica inviando all’amico Marco indicazioni sulla forma degli UFO (oggi indefiniti postali nei blog, alla ricerca di esperti capaci di rifare loro l’identità). Manzoni ha poi elaborato le informazioni in forme atipiche che a loro volta possono trovare un’identificazione nello sguardo dello spettatore.

Alessia Panfili propone un lavoro scomposto da due parti: una più narrativa dove rappresenta in modo figurativo ed esplicativo episodi di vita personale  tutti ambientati su un letto. L’altra parte è più introspettiva e vi è una trasfigurazione di azioni e personaggi mediante la sovrapposizione di sagome – allegorie. L’abbinamento delle due sezioni porta ad una lettura intima che travalica la stereotipia dell’immagine.

Yuji Mario Petriccione disegna al buio visioni, fantasie, ricordi come brani di un racconto erratico tra emozione e pensiero, dove la parola esplicita le possibilità della figura portando il segno più verso l’una o l’altro.

La mostra è visitabile sino al 24 gennaio 2014.

Galleria Opere Scelte, via Mattero Pescatore, 11  (Mar- ven) 15,30

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Articolo pubblicato il 25/12/2014