La “Torino noir” vista e narrata da Milo Julini

Antonio Maugeri, dirigente della Squadra Mobile della Questura di Torino, dal 1949 al 1967

Qualche tempo fa, in questa rubrica «La “Torino noir” vista e narrata da Milo Julini» ho descritto le imprese di due truffatori (“Il conte Bruno Dentice del Frasso, medaglia d’oro ed ex-maggiore dell’aviazione, con il suo segretario pluridecorato”). Manifestavo anche l’intenzione di spendere alcune parole sul dottor Antonio Maugeri, valoroso funzionario della Squadra Mobile torinese che aveva arrestato i due compari. Ho deciso di farlo ora anche se disponevo di informazioni non molto particolareggiate perché le ho ritenute sufficienti per tratteggiare un profilo di questo investigatore torinese.

 

Antonio «Antonino» Maugeri, nato in provincia di Catania nel 1915, è stato dal 1949 al 1967 a capo della Squadra Mobile della Questura di Torino.

Era entrato nella polizia durante gli anni della guerra e vi ha svolto tutta la sua carriera.

A Torino, oltre che dirigente della Squadra Mobile, è stato anche a capo della Criminalpol. Questo lungo periodo trascorso torinese è sintetizzato dai cronisti con queste indicazioni, fornite dallo stesso Maugeri, quando gli chiedevano di descrivere i «suoi tempi»: «La Torino del dopoguerra rispetto a quella di oggi era un paradiso. La malavita era meno feroce e meno violenta. La maggior preoccupazione della polizia erano i furti negli alloggi».

Per questo tipo di furti, i ladri dimostravano una grande inventiva: alcuni perforavano i soffitti, imitando la tecnica suggerita dal noto film “Rififi”, altri, veri acrobati, saltavano di balcone in balcone oppure dal cornicione del tetto si lanciavano sui davanzali delle finestre sottostanti.

Sempre secondo Maugeri, «La rapina era un avvenimento eccezionale. Si parlava anche poco di sgarri e di regolamento di conti mentre il racket era una parola di sapore esotico che si sentiva solo al cinema e si applicava parlando della malavita americana. Il sequestro di persona poi era inimmaginabile».

Le forze dell’ordine erano anche molto impegnate per contenere il fenomeno assai esteso dello sfruttamento della prostituzione e di quelle che al tempo erano dette “case squillo”.

Fra le molte indagini condotte a Torino dal dottor Maugeri assume un particolare rilievo una feroce rapina in una oreficeria di via Berthollet, dove viene uccisa la proprietaria.

Queste notizie, fornite dai cronist,i hanno forse contribuito a dare ai lettori una immagine un po’ riduttiva dell’attività di Maugeri: nell’annunciarne la morte, “Stampa Sera” del 31 dicembre 1990, lo definiva “Il commissario che sconfisse ladri e case squillo”.

Dopo il periodo torinese, Maugeri è stato nominato dapprima vicequestore di Roma e successivamente questore di Nuoro e di Imperia.

Mentre svolgeva questo incarico, al tempo della nascita del sindacato di polizia, era citato con simpatia in una intervista rilasciata dal maresciallo “sindacalista” Armando Fontana (“La Stampa”, 21 febbraio1979).

Dopo il pensionamento, Maugeri decide di tornare a Torino, città cui era profondamente legato. Vive in corso Appio Claudio n. 9, dove è andato ad abitare da quando si è sposato, a metà degli anni Cinquanta, con la signora ungherese Ester Pelyi.

Il 31 gennaio 1981, Lorenzo Del Boca, su “Stampa Sera”, dedica un corposo articolo - che occupa quasi un’intera pagina - alla guerra tra le bande di spacciatori che da mesi travaglia Torino. Per l’occasione, Antonio Maugeri viene intervistato in parallelo a Nino Montesano, reso celebre da libri e film e che, nel 1981, è ancora in attività ma non più a Torino. I due carismatici investigatori torinesi sono definiti “Due famosi commissari”: questa duplice intervista per Maugeri rappresenta un indubbio riconoscimento di “memoria storica” della Torino criminale del dopoguerra.

Sempre nel 1981, Maugeri che ricopre la carica di dirigente superiore di pubblica sicurezza a riposo, riceve la nomina a grande ufficiale (“La Stampa”, 9 giugno 1981).

Maugeri, colpito da un male incurabile, viene operato ma alcuni anni dopo muore all’ospedale Maria Vittoria, nella notte del 29 dicembre 1990.

Il dottor Nino Montesano era prematuramente scomparso alcuni mesi prima, il 20 maggio 1990, a Bologna.

I funerali di Maugeri si svolgono giovedì 3 gennaio 1991 e viene sepolto al Cimitero Monumentale a Torino. Da “La Stampa” del 22 ottobre 2003 apprendiamo la notizia della scomparsa della consorte, signora Ester Pelyi, il 21 ottobre 2003.

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Articolo pubblicato il 04/01/2015