Le finte riduzioni delle tasse di Renzi minano il percorso di Chiamparino

Probabili licenziamenti del 50% dei dipendenti delle ex province e stangate fiscali in arrivo

Al consiglio Regionale del Piemonte, il 18 dicembre è iniziato il dibattito sul disegno di legge relativo ad alcune disposizioni urgenti in materia fiscale e tributaria, una delle manovre proposte dalla Giunta regionale per la copertura degli oneri finanziari e per il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio.

 

Il provvedimento stabilisce, in primis l’aumento dell’aliquota dell’addizionale regionale all’Irpef di base (pari all’1,23%) secondo i relativi scaglioni: 0,39% per i redditi fino a 15mila euro, 0,90% oltre 15mila e fino a 28mila euro, 1,52% per i redditi oltre 28mila euro e fino a 55mila, 2,09% oltre i 55mila e fino a 75mila e 2,10% per i redditi oltre 75mila euro.

 

Inoltre si prevede un aumento del 10% della tassa automobilistica regionale per autovetture di potenza superiore ai 100kw, disposizione che potrebbe essere rimodulata in fase di discussione degli emendamenti così come la previsione di un contributo per gli impianti termici che potrebbe essere abolito.

 

l testo del disegno di legge propone che nella determinazione dei canoni per l’uso delle acque pubbliche ci si attenga ai principi stabiliti a livello comunitario per incentivare un uso razionale della risorsa idrica e per conseguire un adeguato contributo al recupero dei costi, in applicazione del principio “chi inquina paga”. È infine definita la misura del canone per l’uso energetico dell’acqua.

 

“Grazie alla giunta Chiamparino i prezzi dell’acqua ad uso energetico aumenteranno di  quasi il 50%, come potranno le aziende che hanno investito nell’idroelettrico sostenere la spesa?”, questa la preoccupazione dei componenti del gruppo regionale di Forza Italia.

 

L’art.5 del ddl n. 66 – “ Disposizioni urgenti in materia finanziaria” stabilisce infatti un aumento medio del 46% del canone annuo per l'uso di acqua pubblica relativo all'uso energetico e di riqualificazione dell'energia, che passerà, per i grandi impianti, da 28 a 42 euro al Kw. “ Più che un aumento si tratta di un vero salasso – spiegano il capogruppo di Forza Italia, Pichetto e i consiglieri Porchietto e Vignale – per tutte quelle aziende che in questi anni sono state incentivate ad investire nell’idroelettrico”.

 

L’aumento previsto porterà alla Regione oltre 14 milioni di euro di nuove entrate. “Questa scelta – proseguono – va in assoluta controtendenza ad ogni logica produttiva ed ambientale. In un momento di crisi non solo bisognerebbe evitare l’aumento delle tasse alle attività produttive, ma anche attuare incentivi verso chi non inquina. Invece, grazie all’aumento spropositato dei canoni idrici, l’unico risultato reale sarà che chi non ha ancora avviato l’attività si sposterà in altre regioni dove i canoni costano di meno e chi invece è già in attività rischia la chiusura. L’aggravio dei costi programmato rischia infatti di creare alle aziende difficoltà che in altre regioni non avrebbero e di interrompere tutte le convenzioni siglate, e i conseguenti benefici, tra Comuni e aziende idroelettriche.  Che senso ha?”.

 

“Abbiamo proposto a Chiamparino e alla sua giunta  - concludono Pichetto, Porchietto e Vignale – valide alternative per evitare l’aumento indiscriminato delle tasse ad aziende e cittadini. Eppure il centro sinistra non vuole sentire ragioni e prosegue dritto verso la sua strada”

 

“Queste misure non risolveranno i problemi strutturali della Regione Piemonte a fronte di un buco di quasi 600 mln di euro solo per il 2015, afferma Bono, del M5S, Tant'è che la Regione sta chiedendo il rinvio del pagamento dei muelle trattative con Renztui nella legge di Stabilità in discussione oggi al Senato, sotto forma di un pacchetto “Salva Piemonte”.

 

Il tutto mentre Renzi taglia altri 4 mld di euro alle Regioni, dando il sapore della beffa alla manovra Chiamparino. Chiamparino, nelle vesti di presidente della Conferenza Stato – Regioni, avrebbe dovuto incatenarsi al tavolo d i, invece di obbedire come un lupetto. Con le ripercussioni che conosceremo a breve. 

 

“Questo ennesimo salasso si sarebbe potuto quindi evitare, sostiene Bertola, capogruppo M5S, se le Regioni fossero state compatte contro le scellerate scelte del Governo. Se la Regione Piemonte avesse avviato una seria ed immediata revisione della spesa e alienazione degli immobili e delle partecipazioni non redditizie.

 

Se avessimo richiesto l'utilizzo di tutti i residui fondi ex FAS (almeno 300 milioni di €) per la copertura del buco del 2015, invece di impiegarli nella realizzazione di opere costose e non prioritarie (tunnel di Corso Grosseto a Torino o pedemontana di Biella ad esempio)”.

 

Gianna Gancia, capogruppo della Lega Nord, depreca l’imperversare della tassazione, mentre le società partecipate continuano a produrre perdite e non si accenna minimante a dare avvio a serie politiche di risanamento e di caccia agli sprechi. Con riferimento agli interventi in campo sanitario, invita l’assessore Saitta a non prendere esempio dall’Amos, società ove non esistono controlli sulle assunzioni di dipendenti e sugli appalti. Si prosegua invece con le iniziative messe in opera dall’ex assessore Pichetto, tendenti al risanamento del bilancio, senza gravare sui cittadini.

 

In mattinata una delegazione di sindaci e cittadini della valle di Susa ha manifestato davanti alla sede del Consiglio, per lamentare la grave  crisi occupazionale della Valle. Inoltre sono state esposte le contrarietà alla chiusura del punto nascite a Susa e ad altre riduzioni di servizi all’ospedale di Avigliana. Nel pomeriggio, l’assessore Saitta, rispondendo ad una interrogazione della consigliera Stefania Batzella del M5S, ha confermato la linea del rigore, già oggetto di precedenti  discussioni.

 

I lavoratori delle ex, province, a causa delle farneticanti disposizioni del sottosegretario Del Rio, varate nell’indifferenza pressoché generale, sono minacciati dalla riduzione del 50% degli organici, mentre per la Città metropolitana di Torino, si tratta del 30%.

 

 I lavori del consiglio sono stati sospesi nel pomeriggio  ed una delegazione di lavoratori e di sindacalisti della provincia di Torino  è stata ricevuta dal Presidente dell’Assemblea Mauro Laus, dal vice presidente della Giunta Reschigna, da assessori e consiglieri regionali. Il rischio denunciato durante l’incontro è l’esubero per diverse centinaia di dipendenti delle province di tutta la regione. La delegazione ha chiesto che la regione si faccia carico dei dipendenti o, in alternativa, delle risorse da destinare ai nuovi enti per il funzionamento.

  

Ipotesi che, come ha spiegato Reschigna non può essere occasione perché la regione si faccia carico di tutto senza un’analisi approfondita che dovrà stabilire il costo di ogni funzione dei nuovi enti e quante risorse dovranno essere assegnate. In serata si è diffusa la voce che un maxiemendamento al Patto di Stabilità approvato al Senato, metta al riparo questi lavoratori per un anno.

 

Il dibattito sulla manovra fiscale proseguirà la prossima settimana, mentre le proteste dei cittadini, per i tagli alla Sanità ed altri gravami, sono ormai nell’ordine delle cose. 

 

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 20/12/2014