Microstorie Natalizie… questa volta a lieto fine!

Scritte da Erminia Fracchia - Sesta puntata

Sesta puntata


Protagonisti “buoni”: Maria e Peppino

Comprimari cattivi: più che cattivi direi… distratti!


Ebbene sì… siamo alla vigilia di Natale.


Auguri di cuore a tutte le Lettrici e ai Lettori, affinché  questo 25 dicembre sia davvero o la boa di svolta, per coloro che hanno vissuto un 2014 difficile, o un’ulteriore momento di grande felicità!

 

Chiudiamo questo ciclo di microstorie con la storia di un rapporto molto tenero e nato appena da pochi mesi… la storia di Peppino e Maria.

 

Peppino nasce a primavera e anche per lui vale il detto latino “Mater certa est, pater numquam”.

 

La sua mamma, infatti, si presume sia una bella gatta tigrata, che svezza la sua nidiata per poi proseguire per nuovi lidi. Oppure siamo al solito, squallido, episodio di umani che fanno nascere e crescere i gattini indesiderati per poi toglierli a mamma gatta ed abbandonarli… Ma è Natale speriamo di no!

 

Sta di fatto che il nostro eroe si ritrova in quel di giugno in un bel bosco pieno sì di attrattive … ma con tanti, tanti pericoli.

 

Ed è proprio per sfuggire ad alcuni cani da caccia (ahimè la caccia persiste ed insiste) che questo cucciolo finisce in un ruscello dalle sponde alte e sdrucciolose.

 

Qui lo raccoglie un signore che cerca di asciugarlo, poi decide di portarlo a casa perché… beh avete mai provato ad asciugare un gattino terrorizzato con un fazzoletto di carta??

 

Il signore altri non è che il papà di Maria, una bellissima bimba di sei anni che da tempo desidera tanto una gattina bianca.

 

Peppino è tigrato ed è un maschietto ma Maria lo accoglie e lo coccola con grande entusiasmo.

 

Una volta asciugato e rifocillato il piccolo, bisogna decidere se adottarlo.

Maria è decisa: Peppino sarà il suo compagno di vita e di giochi.

 

Proprio quella sera vengono a cena due amici, che si affezionano subito a Peppino e decidono di adottarlo loro.

La piccola Maria è già a nanna e scopre la cosa solo la mattina successiva.

Lacrime e lacrime dopo, i genitori, esausti, telefonano agli amici per farsi riportare il micetto.

 

Ma Peppino è sparito.

 

Lasciato sul balcone, è saltato sulla tettoia vicina e si è dileguato.

 

Come dirlo a Maria?

 

Il povero papà, che adora la sua figliola, si scervella per trovare una soluzione, poi, all’improvviso, decide di andare là, dove aveva trovato Peppino il giorno prima.

 

Con Maria percorrono avanti ed indietro, costeggiando il ruscello.

 

Maria manda bacini nell’aria, alle nuvole e all’erba, all’acqua ed agli alberi, nella speranza che Peppino la senta e la riconosca.

 

Proprio da dietro un tronco caduto e coperto di edera sentono un rumore, un muovere di foglie secche, poi un miagolio ed infine un musetto birichino emerge tra il verde.

 

Maria corre verso il suo nuovo amico e lui si lascia prendere, coccolare ed accarezzare… è nato un grande affetto.

 

Vi lascio immaginare il seguito.

 

Peppino è diventato il padrone assoluto della casa.

 

Comunque permettetemi di sfatare una vecchia credenza che recita “Il cane ama il padrone ed il gatto la casa”.

 

Peppino ama la sedia dove si accoccola come un piccolo re con il suo giocattolo preferito, ma appena Maria torna da scuola lo trova dietro la porta ad attenderla.

 

P. S. Una sera Peppino è rimasto nuovamente chiuso sul balcone ma… non è scappato anzi… ha miagolato a pieni polmoni per farsi aprire… la sua amica Maria aveva bisogno di lui!

Buon Natale!

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Articolo pubblicato il 22/12/2014