Microstorie Natalizie… non sempre a lieto fine

Scritte da Erminia Fracchia - Quinta puntata

Quinta puntata

 

Protagonisti “buoni”: Mario e… Giuseppina

Comprimari cattivi …

 

Ci stiamo arrivando… mancano ormai pochissimi giorni… Anch’io mi lascio trasportare dall’atmosfera e… divento meno negativa…


Parliamo allora di un rapporto speciale… quello tra una persona ed il suo amico a quattro zampe.


Ma in questa microstoria più che dell’empatia che nasce e cresce tra un umano ed un “pelosetto” parleremo… del primo incontro.


Sulla nascita di Giuseppina non abbiamo notizie certe, ma possiamo supporre che abbia avuto una mamma “allegra e vagabonda” dalla lunga chioma nera focata e un papà… mah!


Non sappiamo altresì se avesse fratellini e sorelline… di certo è stata lasciata con la sua mamma fin quasi a svezzamento avvenuto.


Dopodiché i padroni di casa hanno risolto la faccenda “a modo loro”.


Un secondo cane proprio non lo vogliono e allora… sacchetto di plastica e la povera Giuseppina finisce in un cassonetto, ben lontano dalla casa che l’ha vista nascere, tra verdura marcia ed immondizia maleodorante.


Semi soffocata, riesce appena a guaire… poi qualcuno alza il coperchio della pattumiera… è una vecchietta che abita nella casa davanti ed udendo il gemito lo scambia per un vagito.


Spaventatissima, suona al suo vicino, un giovane carabiniere. Questi solleva il sacchetto con delicatezza e vede spuntare un naso umido e due occhi spaventati.


Che fare? All’anziana signora viene in mente che nella via parallela c’è uno studio veterinario.


Detto fatto, la cucciola viene consegnata ad uno stupito veterinario che la pulisce con cura, la visita, la libera da pulci e zecche varie e la vaccina.


Il problema però rimane… consegnarla al canile?


Una bestiola di neanche tre mesi chiusa per sempre in una gabbia?


Giuseppina capisce che parlano di lei e cerca disperatamente un posto dove nascondersi… magari dietro la scarpa di quel signore appena entrato insieme ad una signora con due cagnolini cucciolotti al guinzaglio…


Già… perché proprio in quel momento entra nell’ambulatorio Mario, il possessore della scarpa fatidica.


Mario è andato da poco a vivere in campagna, in seguito ad una malattia che avrebbe potuto essere terribile ed invece, per fortuna, si è risolta.


Vive con la sua compagna in una villetta con un piccolo giardino e, nel giro di un mese, si è ritrovato ad essere il felice, ed assai perplesso, “papà” dei due cucciolotti di cui sopra, un maschietto ed una femminuccia, di origine… multietnica.


È arrivato dall’amico veterinario (con due cani il veterinario diventa un amico di default) per la prima vaccinazione dei due “rampolli”.


Mentre attende in sala d’aspetto che moglie e cani tornino dall’operazione “controllo ed iniezione”, sente uno strano caldo al piede destro, abbassa lo sguardo e… due occhi, neri, timidi, speranzosi incontrano due occhi grigi prima stupiti poi sorridenti ed… ecco… accade!


Mario si china e solleva quel batuffolo nero con una macchia bianca sul petto… e riceve un’entusiastica leccata sul naso.


È un attimo… ma è un attimo che cambia due vite, un riconoscere l’uno nell’altra bontà e sincerità.


Mario chiede a Roberto, il veterinario, (che merita di essere citato perché è una persona indubbiamente “buona”) la storia di Giuseppina.


Intanto la piccola si è messa a fianco al suo nuovo amico e non lo lascia un attimo con lo sguardo e se lui si muove lo segue, senza mai abbandonare quella scarpa tanto simpatica.


Così il nostro Mario pronuncia la fatidica frase “Beh, dove ci stanno in due ci staranno anche in tre”.


Non mi soffermerò sui sedici anni che sono seguiti a questa frase.


Sono stati belli e brutti, come la vita di tutti noi, ma di certo la nostra piccola Giuseppina è stata una continua fonte di gioia, insieme ai suoi fratelli con cui non ha mai litigato (grande lezione per noi umani).

 

Però… non ha mai superato del tutto la paura dei sacchetti di plastica… e… fino al suo ultimo giorno, seppur affettuosa con tutti, ha adorato solo Mario… 

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Articolo pubblicato il 21/12/2014