Piano sanitario regionale e le ricadute sul territorio
L'Ospedale Amedeo di Savoia

Anche il Comitato del maltrattato quartiere “Spina tre” a Torino è sul piede di guerra

  Quando nel corso della presentazione alla stampa del Piano di riordino dell’attività ospedaliera, l’assessore Saitta aveva comunicato la data di presentazione del documento al Consiglio Regionale, con la prevista, successiva discussione, il Presidente Chiamparino aveva assunto un atteggiamento di sufficienza, per deprecare, pur senza scomporsi, il tempo che avrebbe perso a Palazzo Lascaris.

Nonostante l’approvazione del piano da parte dei “disciplinati” consiglieri di maggioranza, la situazione non sta filando liscia. Oltre agli allarmismi sul territorio, condivisi da sindaci eletti nelle liste del PD o apparentate (Vercelli, Tortona, Novi Ligure) per citare le principali, di comitati di cittadini e operatori sanitari, sparsi in ogni zona del Piemonte, si preannuncia anche un  ricorso al Tar, originato da sindaci del Tortonese, per denunciare presunti vizi di legittimità e di incompletezza, in quanto l’arroganza di questi amministratori, non ha neppure coinvolto il territorio, in primis i Sindaci e ha considerato il dibattito in Consiglio una mera presa d’atto.

Non si comprendono, ad esempio, talune scelte operate, simili ad un gioco ai dati per spostare specialità da strutture funzionanti, rispetto ad altre, senza alcuna logica(per pensare bene), con zone prive di attrezzature sanitarie essenziali e di specialità, mentre in altre si usano criteri diametralmente opposti.

 Se, nonostante i tempi della giustizia amministrativa, si arrivasse a sentenza o si cercassero vie alternative, le delicate problematiche sanitarie che impattano sulla pelle e la vita del cittadino, dovrebbero essere rimaneggiate, con le consultazioni sul territorio e l’approvazione reale e non figurativa da parte del consiglio regionale.

In qualche caso, l’assessore Saitta  ha già rimandato le attuazioni al 2016.

Per entrare nel merito di una delle istanze pendenti, prendiamo oggi in considerazione quanto sostiene il Comitato del quartiere Spina tre a Torino Nord.

Questa è una zona di Torino già tormentata dalla cattiva gestione di aree industriali dismesse ed urbanizzate parzialmente, ove la mancanza di servizi pubblici si fa particolarmente sentire. L’approvazione del piano sanitario, tenderebbe ad aggravare maggiormente i disagi già esistenti.

“Il nostro Comitato opera da 10 anni per migliorare i servizi pubblici del quartiere di Spina 3 e di quelli viciniori e segue con particolare attenzione la prevista realizzazione del Poliambulatorio sanitario nella ex Superga di via Verolengo a Torino, si sostiene nell’appello presentato al Sindaco di Torino ed al Presidente e all’assessore della  Regione. Detta struttura, prosegue l’appello, dovrebbe accorpare numerosi uffici sanitari dispersi sul territorio, in particolare l'attuale sede del poliambulatorio di via del Ridotto, permettendo un miglioramento ed un ampliamento del servizio, ed anche l’eliminazione dei costi dei locali attualmente in affitto”.

 Il Piano sanitario della Regione Piemonte preoccupa per i tagli previsti, alcuni dei quali ricadono sulla zona della Spina 3. La paventata soppressione degli Ospedali Maria Adelaide e Amedeo di Savoia farebbe scomparire alcuni servizi che i cittadini di tutta Torino Nord storicamente utilizzano.

L’ipotesi, oramai quasi certezza, di rinunciare a realizzare il Poliambulatorio di via Verolengo, che sconta un ritardo più che decennale rispetto alla data d’avvio dei lavori inizialmente prevista, comporterebbe un’ulteriore penalizzazione dei servizi forniti ai cittadini, in particolare di Borgo Vittoria, Madonna di Campagna e di Spina 3, e la rinuncia ad un proficuo utilizzo pubblico di un edificio prestigioso (e crediamo anche tutelato dalla Soprintendenza alle Belle Arti) a ridosso delle residenze in cui negli ultimi anni sono venuti ad abitare oltre 10.000 nuovi residenti”

Il documento prosegue con la richiesta della partecipazione della cittadinanza alle decisioni che verranno assunte in materia di strutture e servizi sanitari.

In assenza di presa in esame e considerazione di queste e simili richieste, il consigliere regionale della Lega Nord, Alessandro Benvenuto (foto) ed il consigliere comunale Fabrizio Ricca ,capogruppo del Carroccio in Comune, promettono di farsi interpreti delle necessità della popolazione di Torino Nord.

“Continueremo a far sentire la nostra voce, concludono i due leghisti - e a pretendere il confronto su ogni decisione che riguarda la Sanità,  per evitare che vengano penalizzati i servizi forniti ai Cittadini”.

 

 

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Articolo pubblicato il 16/12/2014