Caso Uber in Piemonte: interviene Unione Nazionale Consumatori

Patrizia Polliotto: “Necessario fare chiarezza per tutelare cittadini e consumatori”

Uber? Mai il mondo dei taxi è stato così chiacchierato. Il nuovo servizio di trasporto privato sta causando forti perplessità anche a Torino. A cominciare dalla legittima ribellione di quanti possiedono regolari licenze e abilitazioni per esercitare la professione di tassisti, con auto identificate e iscritte in appositi registri con tanto di numero di matricola, facenti capo a cooperative di professionisti del trasporto trasparenti e strutturate”. 

Esordisce così l’Avvocato Patrizia Polliotto, Presidente dell’unione Nazionale Consumatori del Piemonte, che insiste:

“Uber, evidentemente, necessita di una maggior e migliore attenzione al personale, tant’è che i media sono pieni di vicende di cronaca le quali di certo non depongono a favore della bontà degli autori del servizio offerto, né tantomeno dell’incolumità dei passeggeri, donne in primis".

"Di certo – spiega la Presidente dell’UNC PIEMONTE - UBER offre tariffe concorrenziali a parità di itinerari rispetto alle tradizionali auto pubbliche, ma la liberalizzazione del trasporto in tal senso dev’essere disciplinata legislativamente dall’alto perché sia realmente efficace”.  

 

Per poi concludere:

“Occorre verificare la posizione di UBER circa la detenzione di regolari licenze in materia di taxi, e UNC Piemonte si interroga giustamente, a tutela dei propri iscritti, ma anche dell’intera comunità di cittadini, se vi sia il reale e concreto rischio per i consumatori di essere anch’essi passibili di sanzioni quali fruitori di un servizio non autorizzato”.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 15/12/2014