Microstorie Natalizie… non sempre a lieto fine

Scritte da Erminia Fracchia - Terza puntata

Terza puntata

 

Ormai siete lettori navigati, quindi sapete che i protagonisti “buoni” di queste micro storie si chiameranno tutti Maria e Giuseppe, in onore della Sacra Famiglia… e i cattivi … non li calcoliamo proprio.

 

Giuseppe è buono.

 

Sorride dolcemente e ringrazia sempre, anche solo se gli offri un bicchier d’acqua.

 

Parla pochissimo e con difficoltà.

 

Una paralisi gli blocca una gamba ed un tumore lo sta “mangiando” lentamente.

 

Ma… facciamo un salto di quarant’anni indietro.

 

Con i suoi due fratelli, Giuseppe ha una piccola azienda a conduzione famigliare con una sola dipendente.

 

Questa, una ragazza sveglia e con “l’occhio lungo”, individua il più belloccio (ed anche il più malleabile) dei tre e lo sposa.

 

I due neo sposi hanno bisogno di una casa e Giuseppe con l’altro fratello decidono di acquistare una grande casa con due appartamenti, uno per loro ed uno per “gli sposin”.

 

Alla neosposa la cosa non piace molto. Teme di dover seguire i cognati, di dover “fargli da serva”.

 

Invece sono loro che, quando la cognata resta incinta, corrono ad aiutare.

Passano gli anni. Il nipote cresce, l’azienda pure.

 

I due fratelli non si sposano ma stanno bene anche così. Sono due persone tranquille.

 

Un giorno vicino a loro và a vivere Maria con suo marito e la loro bambina. Maria è infermiera professionale…  1,80 cm. d’altezza per 90 kg… di bontà e simpatia!

 

Capisce subito che i due fratelli, ormai ultrasessantenni, vivono trascurati.

 

Così comincia ad andare a trovarli e, con la scusa di “quattro chiacchiere”, stira, rassetta e rammenda.

 

Poi c’è la volta che ha sbagliato la dose di farina ed ha fatto “proprio troppe tagliatelle” oppure lo spezzatino che è “più buono se venite a mangiarlo anche voi con noi”.

 

Ma, un giorno, l’amara sorpresa. Giuseppe non può più camminare ed è molto molto malato. L’altro fratello è disperato.

 

La cognata decide che per loro è meglio un’assistenza più “professionale”. Così a loro si aprono le porte del pensionato ed a lei resta una casa di due appartamenti.

 

Giuseppe peggiora e viene ricoverato in ospedale.

 

Maria, che nulla ha potuto contro le decisioni di “parenti preoccupati”, lo assiste tutte le notti con infinita bontà e gentilezza, come se fosse il suo papà, e per fortuna Giuseppe viene dimesso.

 

Questa storia non ha un lieto fine.

 

Giuseppe e suo fratello sono di nuovo insieme è vero, ma sono là al pensionato… ad aspettare le visite (le uniche) di Maria.

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Articolo pubblicato il 15/12/2014