Il canavesano Pietro Corzetto Vignot di Rueglio (Valchiusella)

Un poliedrico e geniale personaggio del Piemonte, attivo tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, ricordato da un dvd

Fonte: Debora Bocchiardo, su “Il Risveglio Popolare” 4 dicembre 2014

Il canavesano Pietro Corzetto Vignot di Rueglio in Valchiusella è un poliedrico personaggio del Piemonte, attivo tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, ormai noto soltanto in ambito strettamente locale. Per farlo conoscere ai Lettori di “Civico20News” ho ripreso un articolo pubblicato da Debora Bocchiardo su “Il Risveglio Popolare” del 4 dicembre 2014 col titolo “Pietro Corzetto Vignot: un dvd ne celebra il genio” (M.J.).

 

RUEGLIO – Ha coinvolto oltre 80 comparse ruegliesi o valchiusellesi, tutto il paese, case e cascine antiche e persino alcuni scorci di Agliè il dvd dedicato al poeta e inventore Pietro Corzetto Vignot realizzato, nel 2013, dal musicista Gianni Corzetto, sua sorella Mara e la giovanissima figlia di lei, Alice Marino.

Spiega il gruppo di lavoro: “La nostra famiglia discende proprio dal Vignot. Nostro padre Arcisio conosceva gli scritti di questo suo antenato a memoria e li recitava con scioltezza nella tipica parlate del paese. Oggi coloro che sanno esprimersi in ruegliese sono sempre meno numerosi, nostro padre è mancato nella primavera del 2012 e ci è sembrato importante raccogliere e fissare in qualche modo questo patrimonio culturale ed antropologico. Tra qualche generazione, quando il dialetto sarà stato dimenticato, il dvd potrà riportare alla memoria un sapere antico e stili di vita di fine ‘800 e inizi ‘900”.

Corzetto Vignot, vissuto a cavallo tre i due secoli, oltre ad essere stato l’inventore della “sfera metidrica”, antenata del successivo sommergibile, fu poeta dialettale.

La sua raccolta di poesie più famosa è “Stil Alpin”, scritta in ruegliese con testo a fronte e indicazioni foniche, tecniche ed alfabetiche dell’autore. La prima edizione risale, addirittura, al 1889 mentre la successiva è del 1911.

Un vero tesoro etnografico tutto da scoprire in cui Gianni, Mara e Alice, hanno scelto di analizzare, con versi in ruegliese e sottotitoli in Italiano, e trasporre in versione filmica, “Liti d-Rosa”, ovvero la commedia “Liti di Rosa”. Un testo del 1875.

Con rapide descrizioni e scene ben rappresentate, il testo ripropone discussioni, litigi, diatribe e credenze che segnavano, non di rado, la semplice e povera vita di paese di oltre un secolo fa.

Un tempo a noi lontano culturalmente in cui, non di rado, per lo sterco della capra o per la vendita di un maiale si finiva in tribunale.

Su questo scenario si muove Rosa dei Verdaglio, giovane e scaltra “mercandera” che, armata di carretto, cerca di sopravvivere difendendo quel poco che la sorte le ha portato in dono. Bella come la Lucia Mondella di manzoniana memoria, essa è anche la figura fiera e indomita a cui è dedicato, oggi, il personaggio femminile principale del Carnevale ruegliese.

I personaggi del filmato indossano, rigorosamente, costumi tradizionali o abiti d’epoca per trasportare lo spettatore in un tempo sospeso e lontano in cui, più che la legge degli umani, poteva la forza del destino e il volere del “Supremo”.

Gianni Corzetto, narratore ed eccezionale voce fuoricampo, conclude con le parole del Vignot che ricordano una massima semplice, ma basilare: è meglio volersi bene che litigare.

Debora Bocchiardo

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Articolo pubblicato il 11/12/2014