Celebrazione del 40° anniversario del Centro Dialisi di Castellamonte (TO)

Locali rinnovati, impegno ed entusiasmo dei medici e operatori sanitari

 Alla presenza del Direttore generale dell’ASLTO4, dottor Fulvio Boraso, della dottoressa Franca Giacchino, direttore U.O.A. Nefrologia e Dialisi all’ Ospedale di Ivrea, della dr. Savoldi,direttore U.O.A, Nefrologia e Dialisi Ospedale di Ciriè,  degli operatori sanitari e di numerosi sindaci del Canavese, il 9 dicembre, a Castellamonte è stato inaugurato il rinnovato Centro Dialisi ad Assistenza limitata, trasferendolo dalla sede attuale.

I pazienti da lunedì 15 dicembre troveranno ad accoglierli più ampi e confortevoli ambienti ravvivati da solari colori di pareti ed infissi nonché razionalmente distribuiti per facilitarne l’accesso e l’utilizzo.

Le vicende di questa struttura ricalcano le orme di quanto si è realizzato in Piemonte, a partire dalla fine degli anni 60 del secolo scorso, grazie all’impegno ed all’ingegno dei Professori Vercellone e  Piccoli, titolari della cattedra di Nefrologia e Dialisi dell’Università di Torino,  con l’introduzione, nel territorio dei centri dialisi, per porre fine alla morte certa dei nefropatici.

A fine estate 1972, prendeva così avvio in Castellamonte il Centro Dialisi in una cameretta del vecchio ospedale.

Erano tempi pressoché eroici per l’attività dialitica e simili avvii quasi pionieristici: si pensi che negli anni immediatamente precedenti i pazienti, per sopravvivere effettuavano la dialisi recandosi nei Centri assai lontani anche sino a Sondrio, Piacenza e Borgomanero.

Circa due anni dopo si passava da due posti dialisi a ben 7 postazioni, grazie alla donazione economica elargita da Specchio dei Tempi di La Stampa, in analogia ad altri centri piemontesi ed alla donazione effettuata da Don Solero, cappellano militare degli Alpini, per approdare ai 12 posti di emodialisi complessivi di oggi.

Il Centro, funzionalmente integrato nel 1987 con la Dialisi Ospedaliera di Ivrea, si avvale di personale paramedico di lunga esperienza e dedizione ed è diretto dal 1991 dalla dottoressa Franca Giacchino, coadiuvata in loco dal dottor Paolo Bossi.

Il Centro dialisi castellamontese, che già oggi opera a pieno ritmo dalle ore 7 alle 19 dal lunedì al sabato, manterrà inalterata la sua attività al servizio di circa 40 pazienti della zona, essendo dotato di una nuova sala dialisi con 10 postazioni emodialitiche e di una attigua sala contumaciale con 2 postazioni.

Le rinnovate attrezzature emodialitiche saranno tutte di ultima generazione, rappresentando l’eccellenza in questo campo, il trattamento dell’acqua necessaria all’emodialisi e relativo circuito di distribuzione sono all’avanguardia della  tecnica e sono stati collaudati con successo nei giorni scorsi.

La dottoressa Giacchino, dopo aver percorso le fasi salienti degli ultimi 40 anni, con l’istituzione anche del Centro Dialisi di Caluso, precisa:”Abbiamo sempre lavorato molto sulla responsabilizzazione dei pazienti e promosso, ove possibile, la dialisi a domicilio, con l’intervento del partner e il ruolo attivo del paziente. L’Aned (Associazione nazionale emodializzati), prosegue la dottoressa Giacchino, è una nostra collaboratrice preziosa, capace di fornirci grandi stimoli.

 Oggi, tra l’Ospedale di Ivrea ed i due centri di Castellamonte e di Caluso, i posti complessivi sono 38, oltre agli ambulatori dell’ipertensione e delle malattie renali croniche. In conclusione, Franca Giacchino, focalizza il suo appello a favore della prevenzione. “non se ne parla mai abbastanza, ma è fondamentale, perché ogni anno entrano in dialisi 170 nuovi pazienti, ogni milione di abitanti. Il costo sociale non è indifferente: un paziente dializzato costa in media 50 mila euro l’anno”.

 Il direttore Generale, dottor Flavio Boraso, evidenzia come, nonostante le ristrettezza economiche, si è portata a compimento l’ottimizzazione ambientale e fisica di questo centro dialisi e conclude:”il Presidio sanitario castellamontese, rappresenta un modello organizzativo territoriale avanzato,peraltro in linea con  i nuovi indirizzi regionali”.

L’assessore alla Sanità di Castellamonte, Nella Falletti, in un accorato appello, anche a nome dei sindaci del canavese, ribadisce la necessità che le strutture territoriali, seppur già ridotte negli anni, non subiscano ulteriori stravolgimenti, in quanto sono essenziali ed apprezzate dalla popolazione.

Purtroppo all’orizzonte, il piano di riordino disposto dall’assessore regionale Saitta, penalizza gravemente le degenze in nefrologia in Piemonte. Degenze indispensabili per il trattamento di frequenti problematiche insite al decorso dell’attività dialitica ed al post trapianto di reni.

 Sarebbe un crimine che la Regione, limitando cure essenziali, vanifichi di fatto, le conquiste di scienza e tecnica, introdotte da tempo, per salvare vite umane attraverso la dialisi ed i trapianti. Si vanificherebbero, oltretutto gli sforzi economici sostenuti dall’Ente pubblico, oltre all’impegno ed all’abnegazione di generazioni di medici ed operatori sanitari, negando ai cittadini benefici vitali.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 11/12/2014