Torino: cronache dai quartieri - Corteo contro il degrado all'Ex MOI

Sabato 13 alle 17,30 organizzato dal Comitato "Lingotto è Italia"


La situazione che stanno vivendo i cittadini residenti nella zona adiacente le palazzine ex MOI di via Giordano Bruno si fa sempre più incandescente.

Sono ormai troppi gli episodi negativi che i residenti segnalano quotidianamente il che ha scaturito la costituzione del Comitato di quartiere nato per protestare contro il degrado e tutelare gli abitanti che vivono costantemente il disagio dilagante dopo i nuovi insediamenti.

La protesta sfocerà nella manifestazione annunciata che vuole, dicono gli abitanti, riportare la zona alla normale vivibilità, diritto sacrosanto di ogni cittadino contribuente.

"Basta propaganda! L'accordo con i profughi millantato dall'Assessore Lavolta non esiste, l'ho appurato con un accesso agli atti. Il gazebo di sedicente presidio anti-spaccio organizzato dagli immigrati occupanti e' già stato smobilitato, e dalle stesse Forze dell'Ordine per giunta ... E intanto alle palazzine olimpiche il sangue scorre di nuovo: non accetteremo altre frottole dall'Amministrazione Comunale di Fassino per coprire la verità sulla situazione reale dell'ex MOI, fatta di violenza, accoltellamenti continui, spaccio di droga e degrado".

Queste pesanti accuse ci pervengono da Maurizio Marrone, Capogruppo di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale in Comune di Torino, che rilancia:

"O si affronta seriamente il problema degrado al MOI con un serio e certificato censimento degli occupanti, per stabilire una volta per tutte quanti e quali siano i veri profughi, i semplici clandestini o addirittura i gangster africani, oppure il quartiere indignato è pronto alla mobilitazione: sarò certamente al fianco del Comitato "Lingotto e' Italia" che sta promuovendo una marcia di protesta per il pomeriggio di sabato prossimo!"

Sicuramente l'aspetto generale di questo fenomeno negativo coinvolge anche realtà che non hanno nulla a che vedere con chi invece specula sulle disgrazie altrui.

Seguiremo gli sviluppi a venire per poter testimoniare, appurando di persona, ciò che la gente è stufa di subire ed ha peraltro più volte manifestato alle Istituzioni senza ricevere, finora, soddisfacenti rassicurazioni.


 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 11/12/2014