Cronaca dai quartieri - Il Comitato di via Artom incontra i politici
Tiziana Bertinetti e Marina Battistella

Promesso l'incontro con il Prefetto di Torino

“Visto che le segnalazioni non servono, a cosa dobbiamo arrivare? A scendere in piazza con gli anfibi e comportarci  come i centri sociali?”

Così esordisce Tiziana Bertinetti, fondatrice con Marina Battistella del Comitato di Quartiere di via Artom da tempo in lotta contro il degrado ambientale e le improprie presenze più volte segnalate alla Città, oggetto peraltro di una delibera a firma Sergio Chiamparino (2875 14 giugno 2010) mai messa in atto.

E’ accaduto ieri, sabato 6 dicembre, nel corso della riunione organizzata in via Onorato Vigliani, presso un noto locale della zona, in occasione dell’incontro che il Comitato ha convocato inoltrando l’invito alle forze politiche cittadine: presenti la Lega Nord , Forza Italia e Forza Nuova, quest’ultima da sempre al fianco del Comitato come supporto logistico.

Assente, colpevolmente secondo noi in quanto non ha risposto a più chiamate telefoniche pur essendo a conoscenza della riunione ed avendo il giorno precedente assicurato la presenza, il Presidente della Circoscrizione; la stessa cosa vale per  il rappresentante comunale della maggioranza.

Lasciamo ai lettori l’interpretazione dei fatti mentre ci è d’obbligo segnalare la disponibilità del Prefetto di Torino che ha risposto alla chiamata inoltrata durante il dibattito venendo a conoscenza di una situazione di cui, a detta dell’interlocutore, non era particolarmente informata.

“Non servirebbe – hanno proseguito le due battagliere rappresentanti di una protesta che vanta peraltro una cospicua raccolta firme – perché noi non vogliamo cacciare nessuno come hanno ingiustamente detto le frange che ci contestano, ma desideriamo che chi rimane qui (in riferimento ai rom) deve starci in un certo modo, avere un posto preciso dove sistemarsi  rispettando le regole ed essere veramente aiutati da quelle stesse Associazioni che ci accusano di volerli ghettizzare”.

Un tavolo interessante, insomma, che ha evidenziato capillarmente le problematiche della zona in cui ognuno ha espresso il proprio parere con l’impegno a sollecitare l’attenzione istituzionale cittadina che sa bene cosa sta accadendo, o peggio ancora, potrebbe accadere, in un quartiere in cui i cittadini sono giunti all’esasperazione.

“Questo problema – hanno aggiunto Bertinetti e Battistella – non è solo di Torino ma di tutta l’Italia e dovrebbe accomunare tutte le forze politiche per riportare la legalità laddove viene violata”.

Un breve “excursus nazionale” rientrato sulla questione locale:

“Molti negozi della zona non aprono più, gli appartamenti non si vendono più perché nessuno vuole venire ad abitare qui; ricordiamo che al tempo delle Olimpiadi questa era una zona assai appetibile mentre ora è in preda al degrado quasi totale. Qui i residenti sono ormai assediati da rom e immigrati e ci sentiamo prigionieri in casa nostra”.

Una precarietà che coinvolge anche i servizi; Dario Alotto (GTT) ha spiegato in che maniera  devono assolvere alle loro mansioni che sono anche di tutela per i passeggeri.  Ha anche ricordato:

"come, su richiesta dei cittadini, si sia anche tentato di spostare un capolinea “in zona precaria” ma tutto è rimasto come prima; l’autista non  deve sentirsi prigioniero della propria cabina e non poter tranquillamente scendere dal mezzo;  io, nel luglio scorso, sono stato chiuso nell’unico WC chimico presente  e c’è tanto di denuncia in proposito”.   

Furti di rame nel Parco Coletti, staccionate divelte ed usate per falò e barbecue sono altre “precisazioni” di Bertinetti e Battistella che ricordano come la zona, in certi orarai, sia ormai terra di nessuno e tacciamo i particolari segnalati per una questione di decenza:

“A tutto ciò, ultimamente, si è aggiunto il fenomeno degli  spacciatori: ad ogni cespuglio c’è n’è uno e c’è un via vai continuo di “clienti” che si mescolano alle prostitute che hanno fatto delle frasche le loro alcove”.

Ma anche auto rubate lasciate nei posteggi condominiali approfittando dell’apertura dei cancelli elettrici fanno parte della “rassegna” di vita quotidiana;  questo ed altro hanno tracciato un panorama alquanto preoccupante.  Prezioso l’intervento dei legali presenti i quali hanno sollecitato un esame attento di cosa prevede la legge per poter intervenire con cognizione di causa.

La riunione ha altresì scaturito l’impegno delle forze politiche presenti per un incontro con il Prefetto Paola Basilone che dovrebbe avvenire martedì 9 prossimo a venire ed il condizionale è d’obbligo visti i precedenti; il Prefetto ha comunque offerto piena disponibilità. 

Riportiamo in coda la risposta di Tiziana Bertinetti alle insinuazioni fatte dopo la manifestazioni delle settimane scorse:

“Caro Amico Mio,

Se Tu ritieni "atteggiamento fascista" il fatto di fermarsi qualche secondo ad ammirare il tricolore che sventola, rivolgendo un pensiero a tutti quelli che hanno fatto, fanno e faranno si che quel tricolore sia proprio lì a sventolare; se Tu ritieni che sia fascista accendere 10, 100, 1000 fiaccole ad illuminare il buio dell'illegalità e dell'immigrazione clandestina; se è fascista avere a cuore i valori famigliari e volerli difendere da chi cerca di sgretolarli; se è fascista farsi cullare per un momento dall'idea di poter veramente essere, un giorno, un popolo unito come "forma mentis" e non solo dalle parole vacue di qualche burocrate di Bruxelles; se è fascista ribellarsi verso stranieri arroganti che invece di chinare umilmente il capo e comportarsi da OSPITI quali essi sono, invadono, comportandosi da PADRONI A CASA NOSTRA, allora caro Amico Mio hai proprio ragione di pensare di avere davanti a Te un fascista.

citazione di Andrea Guido Caucino

Ti ringrazio Tiziana

 

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Articolo pubblicato il 07/12/2014