Cronaca dai quartieri - Circoscrizione 7: appello delle Associazioni al Consiglio Comunale

"Non è mai troppo tardi per correggere gli errori e per ritrovare la migliore strada d’azione"

Dopo i toni trionfalistici che hanno fatto da cornice all'esito delle votazioni on line indetto dalla Circoscrizione 7, scelta dall'Amministrazione comunale quale veicolo di verifica del progetto di Bilancio Partecipativo comunale, ci giunge questa comunicazione che non possiamo tacere per dovere di informazione, quella che raggiunge tutti i cittadini e non soltanto alcuni.

Certo si tratta di un ridimensionamento che induce ad una profonda riflessione e all'opportunità di un nuovo confronto più ampio ed approfondito che raccolga un maggior numero di consensi (?) visto che nella Circoscrizione 7 risiedono circa 90.000 cittadini.

Perciò riportiamo integralmente il testo e l'elenco delle Associazioni del territorio che hanno espresso un parere alquanto diverso rispetto alle scelte maturate nel ristretto cerchio di elettori.

Questo è avvenuto in una delle 10 Circoscrizioni in cui è suddivisa, per ora, la città; non è, quindi, da escludere che si possa ripetere anche nelle altre limitando così notevolmente la libera espressione di ogni residente a beneficio della classe prescelta.

                                                           -.-.-.-.-.-.-..-

Gentili Signore Consigliere e Signori Consiglieri,
tutti i cittadini firmatari della presente si riferiscono ad associazioni, cooperative, associazioni
di categoria, comitati, attivi e organizzati che da sempre lavorano a stretto contatto con la
realtà del territorio cittadino, registrandone costantemente le variazioni e di conseguenza le
criticità.

Nel tempo abbiamo favorito la partecipazione attiva dei cittadini e oramai costituiamo una rete di comunicazione finalizzata ad un’attenta opera di sorveglianza del territorio, atta a prevenire
e contrastare tutti quei comportamenti antisociali che producono e alimentano forme di
degrado urbano, per favorire il recupero di legami e di comportamenti sociali condivisi.

L’ultima vicenda riguardante il progetto pilota del Bilancio Partecipativo del Comune di Torino
attuato in via sperimentale per la Circoscrizione VII ha visto in particolare Associazioni e
Comitati Riuniti di Porta Palazzo attivamente partecipi all’iniziale convocazione ma purtroppo,
loro malgrado, non più tenuti in considerazione nei passaggi successivi.

Ciò nonostante tutti noi firmatari abbiamo voluto capire e conoscere con attenta precisione gli
sviluppi del progetto in quanto richiamati dall’idea che la forma partecipativa dovesse essere
quanto mai coerente con le azioni che nel tempo ci hanno visti protagonisti.
Abbiamo però ben presto dovuto ricrederci in quanto la formula partecipativa messa in atto ha
presentato una serie di falle che ne minano dalle fondamenta l’ispirazione democratica.

Per quanto il Comune di Torino abbia stanziato Euro 50.000,00 + Iva a favore del Dipartimento
di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino, con l’intento di garantire uno svolgimento
correttamente rispettoso dei diritti evocati dall’ intento partecipativo, abbiamo dovuto
constatare che:

1. La fase di comunicazione iniziale non è stata in grado di coinvolgere tutti i cittadini che in
quanto tali avevano diritto di poter partecipare alla fase della ricerca; infatti pochissimi di essi
hanno avuto notizia dell’inizio della procedura, già da tale esordio viene a mancare l’aspetto
democratico del rispetto del diritto di tutti.

2. La fase successiva ovvero quella della scelta del gruppo destinato a produrre i progetti da
votare, già partendo gravata, ha inoltre prodotto in una forma di estrazione a sorte un gruppo
non identificato e non rappresentativo della realtà complessa del quartiere.

3. I lavori di quel gruppo sono ignoti in quanto non ci risultano verbali e quindi non sono
controllabili da nessuna autorità che ne possa tutelare la correttezza, salvo che dal Comitato
Scientifico che abbiamo buona ragione di pensare non possa che sostenerne l’adeguatezza, in
quanto da esso stesso prodotti e seguiti durante il percorso degli incontri. Non ci è dato così
sapere chi abbia effettivamente partecipato agli incontri, è noto che fossero presenti anche alti
funzionari della Circoscrizione VII i quali pare che non hanno funzionato solamente da garanti
ma abbiano contribuito ad orientare le scelte del gruppo a favore di questa o di quella
alternativa.

4. E’ chiaro che i progetti prodotti da quel ristrettissimo gruppo di sconosciuti pagano il
pegno dovuto all’anonimato degli stessi e gli sviluppi successivi inducono il sospetto che le
volontà dei componenti non siano state libere e che le scelte possano essere state condizionate
da interessi di parte che nulla hanno a che fare con una visione più generale degli interessi del
quartiere.

5. Lo sviluppo di un tale progetto ha il potere di distruggere ogni idea di democrazia
rappresentativa in quanto affida ad un gruppo indiscriminato e non rappresentativo il diritto di
decidere per tutti. In questo modo i compiti affidati ai Consigli di Circoscrizione si svuotano di
qualunque senso in quanto viene negato il profilo democratico dell’eletto che rappresenta ed è
chiamato a rispondere del diritto dell’intero territorio e ha la responsabilità delegata di tutti gli
elettori e non solo di quelli che lo hanno votato. In questo senso il politico fallisce il suo
compito e ne viene delegittimato proprio perché non rispetta più il suo mandato elettivo.
Venendo meno così il concetto fondante di ogni società democratica che esprime dei
Parlamenti elettivi tramite il voto, si rende inutile l’esistenza stessa del concetto di consiglio
eletto e delle sue funzioni di rappresentanza democratica.

6. In ultimo, vista la mancanza di coinvolgimento complessivo di tutti gli elettori del quartiere
che avrebbero avuto diritto ad essere informati della possibilità di dare vita al gruppo iniziale e
di partecipare al voto, riteniamo non accettabile e anche di dubbia legalità che la scelta
effettiva possa essere stata fatta sulla scorta di 1.802 voti espressi, che non sono certamente
un numero rappresentativo degli aventi diritto, la maggior parte dei quali, ribadiamo, non sono
stati minimamente raggiunti dalla comunicazione della possibilità di partecipare al voto.

7. Ci stiamo ancora interrogando sul valore e la funzione di questo voto senza trovare altra
risposta che la totale inadeguatezza del metodo e dei controlli che avrebbero dovuto in corso
d’opera segnalare tutte le anomalie presenti, anziché sostenere la correttezza dello
svolgimento. Il caso emblematico, che ci è stato segnalato, è quello di una donna - che non
sappiamo identificare - attrezzata di computer, che sabato 8 novembre u.s. stazionava di
fronte ad un supermercato di Corso Regio Parco, e invitava al voto i cittadini che transitavano
nel luogo. Questo pone molti interrogativi sulla correttezza della modalità di voto e su quanto
questa modalità abbia potuto influire sulla scelta di voto dei cittadini.

8. Due dei tre progetti prodotti, non sono stati in grado di individuare le azioni più opportune
e più congeniali alle criticità del territorio; quello risultato vincitore soprattutto presenta ampie
possibilità di risultare fallimentare. Abbellire e modernizzare le strutture di aree verdi che
tutt’ora sono in balia di delinquenti abituali, di perdigiorno e vandali, significa non essersi posti
i problemi veri e ci fa pensare che l'attuazione di un simile progetto, che prevede una spesa di
500 mila Euro, si risolverà purtroppo in una ulteriore perdita economica senza nessun
vantaggio pubblico. Lo conferma l’esemplare caso del campetto sportivo di via Carmagnola
che, diventato nel corso degli anni il ritrovo di sbandati e ladri di ferro, il Comune di Torino ha
deciso di smontare dopo aver messo in atto una serie di interventi per riqualificarlo a cui sono
seguiti una serie di atti vandalici. L’ultimo intervento risale a circa un mese fa ed ha
comportato una spesa complessiva di 50.000,00 Euro per il rifacimento delle recinzioni, delle
porte e la collocazione della piastra sportiva.
Pertanto Vi chiediamo di respingere tutta la procedura in quanto evidentemente viziata da una
visione completamente antidemocratica e contraria alle migliori tradizioni civili della nostra
città.
Non è mai troppo tardi per correggere gli errori e per ritrovare la migliore strada d’azione.

Distinti saluti.

Associazioni e Comitati Riuniti di Porta Palazzo*
Associazione Abitanti di Piazza Vittorio e zone circostanti*
Associazione Rispettando San Salvario*
Associazione Culturale Borgo Dora i Residenti di Torino*
Associazione Residenti Quadrilatero Romano*
Comitato largo IV Marzo Porta Doranea*
Comitato Borgo Po*
Comitato Corso Marconi*
Comitato Salviamo la Mole*
Cooperativa IV Mercato Alimentare Porta Palazzo
LIC Libere Imprese Commerciali
Associazione Galleria Umberto I - GU1
Associazione Rinascita di Porta Palazzo
Associazione Corso Giulio Cesare
Comitato Spontaneo Sponde Dora e zone limitrofe

*Componenti del Coordinamento Associazioni e Comitati Torinesi

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 03/12/2014