“Vergognatevi criminali”

E’ stata presentata al Consiglio Regionale del Piemonte la delibera sulla riorganizzazione ospedaliera

 Dopo l’approvazione in Giunta, la presentazione alla stampa e al Tavolo Massicci al Ministero del Tesoro, arriva già confezionata ed intoccabile, al cospetto dei Consiglieri regionali, la delibera sulla riorganizzazione ospedaliera piemontese.

A prescindere dai contenuti è il modo che offende. Durante la presentazione dell’assessore, la presidente della Lega Nord Gianna Gancia, non ha più sopportato il moralismo di Saitta che, immemore del costante ostruzionismo perpetrato dai suoi compagni contro il Piano Cota, si è prodigato in critiche sulle precedente gestione. “Vergognatevi criminali, avete impedito il cambiamento per cinque anni”, ha esclamato.

Lo stile di una giunta che sino ad ora ha vivacchiato su mediocrità, dopo aver volato alto in campagna elettorale, prima ancora del confronto nel merito, ha indignato le opposizioni in consiglio. Così Gianluca Vignale, FI che ha parlato di “estrema ed assoluta scorrettezza della Giunta che ha fornito la delibera al Consiglio quando orami era a Roma”.

 Anche la consigliera Angela Motta, PD mal sopporta i tagli pesanti operati alle strutture ospedaliere della provincia di Asti, ove scompare anche il reparto della malattie infettive giudicato all’avanguardia a livello nazionale. Non finirà qui e la consigliere astigiana, già in disaccordo per l’impostazione della presentazione e per le pecche nel contenuto del Piano, promette di voler approfondire ogni particolare.

Di regime l’intervento di Nino Boeti PD, che fa risalire pecche e difficoltà al passato e mette in evidenza le necessità inderogabili dell’oggi. Giorgio Bertola e Davide Bono del M5Stelle, entrando nel merito del provvedimento, toccano un argomento che è destinato a suscitare ulteriori proteste ed approfondimenti:la drastica riduzioni delle Emodinamiche, anche se, nell’intervento in Consiglio si parla solamente di Moncalieri.

Il confronto proseguirà, con l’approfondimento su ogni struttura, affinché i cittadini possano ben valutarne la portata.

Spiace constatare che non una parola del Presidente Chiamparino e dell’assessore Saitta sia stata pronunciata per deplorare l’assenteismo che supera il 40% tra il personale generico della Città della Salute, la disorganizzazione di molte attività e la pletora di sindacalisti improduttivi e dell’esoso monte ore a disposizione dei rappresentanti sindacali, pagato dai cittadini.

 Così pure lo spropositato numero degli impiegati della Città della Salute, nonostante le code che i cittadini debbono subire agli sportelli per le prenotazioni e pratiche varie. Oltre a volare sui massimi sistemi, tagliare letti ed eliminare primari indicati quasi come appestati, sarebbe opportuno si mettesse mano alla gestione delle risorse day by day ed a rispettare i cittadini. Il dibattito prosegue.

 

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Articolo pubblicato il 26/11/2014