Cronaca dai quartieri - Ida Pellegrini: sfratto esecutivo

Paraplegica, rischia di restare senza casa

Ida Pellegrini: una storia come tante, una brutta storia come tante vogliamo dire.

Disabile a causa di un incidente stradale accaduto nel 2008, dopo un anno di ricovero ospedaliero in rianimazione, CTO e unità spinale oggi si trova alle prese con un nuovo grave problema che le toglie la serenità rimasta e crea stati di angoscia:

“Ho ricevuto lo sfratto  esecutivo dopo alcuni rinvii determinati dalla precarietà della situazione in cui vivo”.

Paraplegica, affetta da diabete fin da bambina, oggi vive ripetuti stati d’ansia che le provocano attacchi di tachicardia:

“Ma la negatività che mi affligge maggiormente e verso una società che non ascolta ed è solo capace a chiedere; anche dai servizi sociali ho avuto ben poco: il meglio che mi hanno saputo proporre è il dormitorio per mio figlio che vive con me ed è senza lavoro e per me il ricovero in una comunità con la cessione della mia pensione in cambio dell’assistenza”.

Dopo un anno in ospedale dove ci ha raccontato di aver vissuto esperienze sia negative sia pure positive convivendo con altre persone, oggi desidera poter continuare ad avere una casa per poter condividere con se stessa la disgrazia che l’ha colpita.

Il figlio, ventisettenne, è senza lavoro e si adatta a prestazioni saltuarie per potere dare un aiuto in casa, per poter conservare a sua madre e a se stesso la certezza di un tetto sotto cui vivere.

Ida e suo figlio risiedono in Largo Cardinal Massaia 44 e la casa è di proprietà della Piccola Casa della Divina Provvidenza che ha concesso l’ultima proroga che scadrà il 9 gennaio 2015. Con 700 euro di pensione 497 di affitto si può ben capire le difficoltà in cui sta vivendo Ida Pellegrini che ultimamente si è vista privare dal comune, proprio in virtù della pensione, dell’emergenza abitativa: 

“Quando ho chiesto la spiegazione mi è stato semplicemente detto che c’è gente che non guadagna nemmeno un euro al giorno per cui, in un certo senso, io sono fortunata”. 

Ricordando che Ida Pellegrini vive su una sedia a rotelle, l’affermazione subita  non ha proprio il sapore di solidarietà anzi il contrario. Viene perciò di conseguenza, come ha confermato Ida Pellegrini, pensare a sussidi e aiuti che quotidianamente il comune elargisce a realtà che tutti conoscono e non desideriamo nominare anche per evitare nocivi malintesi o illazioni del tutto gratuite.

Ma ha anche tenuto a sottolineare come sia ancora in attesa di una risposta dall’ATC cui ha presentato domanda da tempo e non ha ancora ottenuto confortevole risposta;  e qui si ritorna alla perdita dell’emergenza abitativa, cosa di cui non riesce ad appurarne concretamente il motivo.

“Stia tranquilla fino quando non arriva la soluzione abitativa del comune”

sono le rassicurazioni profuse dalla proprietà che sono invece diventate ingiunzioni sempre più pressanti da quando hanno appurato la perdita del privilegio, se così si può definire. Praticamente viene logica la deduzione per cui l’alloggio libero porterebbe ad un nuovo reddito immediato:

“Ma da questo punto di vista – ha annuito Ida Pellegrini – li posso anche capire, ma ciò che non riesco a capire è dov’è andata a finire la Divina Provvidenza, quella che deve andare incontro ai meno abbienti e trovare  soluzioni migliori sicuramente da quella proposta dal servizio sociale”.

Una storia come tante, una brutta storia come tante, e questo non lo vogliamo trasmettere in veste polemica e di contestazione, bensì per indurre alla riflessione ed alla presa di coscienza da parte di chi è preposto per salvaguardare il buon vivere dei cittadini, quelli stessi che ne hanno loro dato la possibilità.

Soprattutto è bene che finiscano gli “scaricabarile” fra le parti in causa con santi e diavoli che facilmente invertono la loro veste: questo è il compito che Civico20News si è prefissato per rendere note le storie di quartiere, quelle che vengono spesso sottaciute e nascondono tristi realtà.

Seguiremo altresì l’evolversi della situazione perché il problema degli altri dev’essere anche il nostro se non altro per darne corretta e veritiera informazione.

 

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Articolo pubblicato il 23/11/2014