La casa dei sette mici

Un locale dove i gatti sono i veri padroni di casa

 A Torino, in Via Napione 33, a pochi isolati da Piazza Vittorio, è nato il primo locale pubblico frequentato da un nutrito gruppo di splendidi felini.

Il locale, si presenta con un arredamento inconsueto: scalette di legno che permettono ai gatti di salire fino a livello del soffitto, ponti tibetani proiettati attraverso le sale e comodi graffiatoi muniti di piattaforme che fungono da giacigli.

I felini sono a tutti gli effetti i veri padroni della situazione, sono gli unici in grado di pionierizzare gli ambienti aerei preclusi agli umani.

Entrando nel locale si percepisce da subito un’atmosfera cordiale e positiva: dalla gentilezza di Angela, che con squisita accoglienza ci racconta la storia personale di ogni ospite a quattro zampe, traspare un contagioso sentimento di amore verso le creature meno fortunate che ora godono di tutti i privilegi possibili. Sei maschi dominati da una sola femmina: un modello perfetto di matriarcato applicato al mondo dei gatti.

Ogni animale ha la propria storia, di ognuno sentiamo raccontare un passato spesso problematico che non traspare minimamente nel presente, dimostrando ancora una volta che i cosiddetti “animali difficili” sono tali solo se costretti a vivere in ambienti poco idonei a loro o privati di un reale rapporto d’amore.

Una équipe di veterinari tiene sotto controllo tutti gli animali, tutelando la salute degli stessi.

Si è detto molto sugli effetti terapeutici del contatto con animali domestici, oggi che una maggior sensibilità verso i nostri fratelli più piccoli sembra aver trasformato una gran parte di persone, l’idea di creare un locale pubblico ove sia possibile entrare in contatto empatico con un numeroso gruppo di felini diventa un’ idea sicuramente vincente.

Il valore della “Pet Therapy”, ovvero la terapia dolce basata sul rapporto animale-uomo, sta assumendo una dignità ufficiale anche negli ambienti accademici, dimostrando quanto sia utile confrontarsi quotidianamente con animali domestici, scambiando profonde emozioni positive.

La trafficata via Napione non offende la pace dell’ambiente, raggiungibile dopo aver superato due porte che fungono da diaframma con il mondo esterno.

Un aspetto da segnalare è la cura meticolosa dell’igiene che, trattandosi di un locale aperto al pubblico, necessita di un’attenzione sicuramente particolare.

Angela ci racconta che il progetto è stato elaborato minuziosamente durante una lunga fase preparatoria durante la quale, con gli altri due soci Angelo e Riccardo, si è confrontata per organizzare un “modello pilota”  da esportare e rendere riproducibile.

Non si esclude che in futuro “la casa dei sette mici” possa diventare un luogo di incontro per piccole riunioni o un internet point, dove sarà possibile assistere al serene passeggiate di ben nutriti felini, ascoltando buona musica classica con un inequivocabile sottofondo di languide fusa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 21/11/2014