Il degrado chiama altro degrado

Al fondo di Corso Monte Cucco, precisamente verso parco Ruffini, negli ultimi giorni sembra essere stata dimenticata la raccolta rifiuti lungo la pista ciclabile.

I cestini traboccano e riversano il loro contenuto direttamente in strada peggiorando la poltiglia di foglie secche determinata dalle abbondanti piogge degli ultimi giorni.

All’angolo di via Lancia, poi, scritte a caratteri cubitali spiccano in tutta la loro bruttura sui muri di un condominio.

Queste situazioni generano degrado ed è risaputo che “il degrado chiama altro degrado”. Oggi sono i cestini pieni, domani i muri imbrattati, dopodomani un furto d’auto… e via così.

D’altronde la voce è unanime fra i residenti:“Questo è sempre stato un quartiere tranquillo vicino al parco Ruffini e all’alberata pista ciclabile di corso Monte Cucco, non vogliamo che si degradi per colpa di qualche incivile”

Purtroppo spesso e volentieri si preferisce volgere lo sguardo ad altre problematiche meno scomode e più remunerative sul piano dell’immagine, tralasciando quei piccoli ma pericolosi segnali che possono, nel tempo, portare verso ben più gravi disagi.

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Articolo pubblicato il 21/11/2014