Il franchising dell’odio
Foto di repertorio

Marco Grimaldi (SEL) critica l'inasprimento della destra nei rapporti con rom e profughi

 George Orwell, in 1984, chiamava la pratica collettiva di infierire contro un capro espiatorio "due minuti d’odio". 

"A colpi di due minuti d’odio - afferma il Capogruppo SEL in Regione Piemonte -  Salvini e la cosiddetta "destra nazionale" cercano di racimolare qualche oretta di audience sulla pelle della povera gente".  

Grimaldi insiste rimarcando come per il Grande Fratello questa valvola di sfogo servisse a incanalare tutta l'aggressività dei cittadini ed era un modo per demonizzazione “il nemico”, su cui gettare ogni colpa delle difficoltà della vita quotidiana dei meno fortunati. 

"Ecco - accusa Grimaldi -  seguendo lo stesso spartito, in questi giorni Forza Nuova a Mirafiori Sud si è mobilitata contro i cosiddetti "insediamenti abusivi" dei Rom, mentre ieri Lega e Fratelli d’Italia si sono presentati all’Ex Moi di via Giordano Bruno, nel quartiere Lingotto Torino, provando a mettere in scena la stessa pantomima dei loro capi, Salvini e Meloni". 

Molti fischi, conditi da insulti e qualche spintone, sono il triste resoconto di quella che Marco Grimaldi ha definito 'sceneggiata in franchising' dei consiglieri di centrodestra:

"Forse speravano di ricevere un ceffone o di tornare a casa con un parabrezza rotto. Quello sì che fa audience". 

Nelle palazzine, costruite per ospitare gli atleti del Villaggio Olimpico e da quasi due anni occupate dai profughi arrivati in Italia a seguito della cosiddetta "emergenza Nordafrica", era previsto un sopralluogo della Commissione Consiliare di Controllo di Gestione, che all’ultimo momento è stato annullato.  

"Vedete - ha aggiunto Marco Grimaldi - noi pensiamo che questa "complessità", figlia di fenomeni migratori che hanno come cause la povertà, la fame, la segregazione, le guerre e la discriminazione, non possa essere scaricata sui Comuni e ancor meno sulle periferie sociali delle nostre metropoli. Tutti insieme possiamo e dobbiamo chiedere all'Europa e al Governo italiano più politiche e più risorse, ma proprio per questo non scaricheremo mai le difficoltà della crisi sui profughi, sulla popolazione Rom e su tutti quegli immigrati che vivono con noi e spesso più di noi la recessione economica, né su chi ha il difficile compito di governare il territorio". 

 Il Capogruppo ha infine rivolto un appello a tutto il centrosinistra (o meglio a quello che ne resta), soprattutto a chi governa le città di Torino, Milano, Bologna e Roma affinchè non si presti allo stesso gioco scaricando le responsabilità per trovare dei capri espiatori. 

Marco Grimaldi ha concluso sottolineando:

"Non lasciamo soli i nostri cittadini, siano essi nati in Italia o in un altro Paese, non abbandoniamo le periferie al loro destino, non lasciamo soli i nostri sindaci e i sindaci non lascino soli gli assessori all'integrazione e gli amministratori che fanno politica nei territori, come dice un mio caro compagno, "a livello marciapiede". 

  

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 21/11/2014