L'Amiat e lo strano caso dei cassonetti "parcheggiati" sulle strisce blu

Il posizionamento dei nuovi cassonetti della raccolta dei rifiuti non recuperabili sta creando polemiche tra i residenti del quartiere Cit Turin

Torino è da sempre stata la città dell'automobile per eccellenza. E nonostante i tempi siano cambiati ( e con essi anche la vocazione della città stessa ormai “orfana” della FIAT) la concezione dello spostamento su quattro ruote resiste.

Ciò ha portato con il tempo ad una massiccia presenza di autovetture circolanti nella nostra beneamata città e con essa una maggior esigenza della presenza di parcheggi. La questione è ormai fatto ben noto in tutta l'area metropolitana del capoluogo piemontese ma ancor di più in questi giorni tra gli abitanti del quartiere Cit Turin.

Da qualche settimana ha avuto luogo in tutta la zona un “cambio generazionale” dei cassonetti adibiti per la raccolta dei rifiuti a favore di contenitori dall'appeal più moderno e (forse) capiente. E fin qui tutto bene.

Fino a quando il rientro a casa per i residenti non è stato motivo di qualche mal di pancia quando la scoperta si è fatta amara. I nuovi cassonetti anziché essere collocati nell'apposita linea gialla di competenza occupano in modo ingiustificato l'area di parcheggio delimitato dalle strisce blu.

Area di parcheggio per i quali i residenti hanno diritto di fruizione anche in virtù del pagamento per il permesso di sosta che costa loro 45 euro annui e che così facendo vede loro negare il diritto di poter parcheggiare comodamente nelle adiacenze delle proprie abitazioni. A questo punto viene spontaneo chiedersi quanto paghi l'Amiat di tagliandi di sosta alla GTT per tutti questi cassonetti lasciati nei parcheggi a pagamento.

 

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Articolo pubblicato il 20/11/2014