Missione Rosetta: il primo sbarco sulla Cometa 45 anni dopo l’allunaggio

Parla piemontese la ricerca e il progetto del primato spaziale: il Project manager è cuneese

A distanza di quarantacinque anni si è compiuto un secondo grande balzo dell’umanità dopo lo sbarco sul suolo lunare del 24 luglio 1969. Il 12 novembre 2014 passerà alla  storia per il primo sbarco sul suolo di una Cometa: la 67/P Churymov-Gerasimenko distante 511 milioni di kilometri dalla Terra.

Dopo che la sonda Rosetta ha raggiunto la distanza sufficiente dalla Cometa per consentire il rilascio del lander, è durata circa sette ore la sua discesa sul corpo celeste. L’atterraggio si è concluso solo dopo l’invio del segnale di arrivo del lander Philae, così battezzato dieci anni fa dall’italiana Serena Vismara. La discesa è avvenuta a una velocità di un metro al secondo e si è conclusa su un punto scelto nei giorni scorsi e denominato Agilkia.

L’Italia ed in particolare il Piemonte hanno apportato la tecnologia, la ricerca e l’ industria con Thales Alenia Space che a Torino ha proceduto all’integrazione del veicolo spaziale e poi con Selex Galileo, le Università di Padova e l’Istituto nazionale di Astrofisica di Roma.

Il Project manager che per molti anni ha lavorato presso l’Agenzia Spaziale europea è l’ingegner Bruno Gardini, cuneese di nascita e fiero della sua terra di origine.

Presentato dall’ex Presidente della Provincia di Cuneo, Gianna Gancia, è stato ricevuto dal Presidente del Consiglio Regionale Mario Laus alla Sala Viglione di Palazzo Lascaris. All’incontro hanno partecipato oltre al presidente della Regione Sergio Chiamparino, numerosi assessori (tra cui l’ex sindaco di Cuneo Alberto Valmaggia) e consiglieri regionali.

La missione Rosetta è partita per lo spazio dieci anni fa, il lancio è avvenuto il 2 marzo 2004 e la progettazione era iniziata vent’anni fa.

“Dobbiamo essere orgogliosi di questa impresa nata a Torino – ha spiegato Gardini – una sfida che solo l’Esa (Agenzia spaziale europea) ha avuto il coraggio di affrontare e dove la scienza e l’industria italiana e piemontese sono capofila”.

Un viaggio veramente complesso che ha dovuto sfruttare il meccanismo della “fionda gravitazionale (ideato da Giuseppe Colombo, ricercatore italiano che ha lavorato per la Nasa) per raggiungere nello spazio profondo, prima che la vicinanza al Sole ne modifichi profondamente la struttura, la cometa 67P, vanificando gli esperimenti scientifici programmati.

Sperimentazioni che daranno risultati che ci faranno comprendere meglio la formazione del sistema solare, conclude Gardini.”

“Il Professor Gardini risvegli l’orgoglio dei Piemontesi e dei Cuneesi, ha osservato Gianna Gancia. Le risorse umane della nostra terra sono apprezzate in tutto il mondo, molto spesso più che in patria”.

Così la Provincia Granda che ha dato all’Italia, nei secoli, eminenti uomini di Stato, prelati,  industriali, giuristi, artisti e scienziati, potrà annoverare anche quest’illustre figlio della sua terra. Oltre alla “curva” e agli “assiomi “ di Giuseppe Peano, ricorderemo anche il “progetto Rosetta” di Bruno Giardini.

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Articolo pubblicato il 14/11/2014