The Endless River, l'atteso ritorno dei Pink Floyd

Nuova fatica discografica del gruppo britannico a 20 anni di distanza dall'ultimo disco The Division Bell.Che suona come un "testamento musicale".

Ci siamo. I Pink Floyd hanno rotto un silenzio lungo venti anni e ritornano con The Endless River. L'ultima fatica in studio della band britannica approda nei negozi di dischi e store digitali carico di avvenimenti significativi per la carriera e anche per la storia personale del gruppo.

Innanzitutto perchè è il primo disco pubblicato dopo The Division Bell datato 1994 e  dopo la scomparsa avvenuta nel 2008 del tastierista Richard Wright, nonché il terzo con la formazione capeggiata da David Gilmour in seguito all'abbandono di Roger Waters dopo la pubblicazione di The Final Cut.

Album basato su materiale che il gruppo ha registrato con Wright durante le sessioni di The Division Bell, è un progetto che ha ed avrà un forte impatto sulla storia della musica rock.

Molta era l'attesa su questo lavoro,considerato da tanti come il canto del cigno dei Pink Floyd, il capitolo finale di una storia già di diritto entrata nell'Olimpo della musica.

E come tutti i ritorni ha suscitato emozioni contrastanti tra i fan del gruppo inglese. Gli irriducibili, emozionati al solo pensiero di poter ascoltare qualcosa di nuovo della band preferita e gli scettici, convinti che rilasciare un opera del genere con scarti vecchi di vent'anni non possa che essere bollato come un disco inutile.

Polemiche a parte, il risultato è di pregevole fattura.

Per tutte le diciotto tracce dell'album si passa attraverso un turbinio ricco di emozioni, una sorta di tutorial sonoro sul come si può diventare una band dalle sonorità inconfondibili che incidono una tacca permanente nella storia del proprio genere musicale.

E' la fine di un ciclo, un addio solenne e signorile sottolineato dal richiamo ad alcuni grandi brani che tutti almeno una volta nella vita abbiamo ascoltato e che hanno segnato una generazione di rocker.

Gli accordi di pianoforte e il sax presente in Anisina rimandano inevitabilmente alla leggendaria Us and Them di The Dark Side Of The Moon.

Uno dei momenti più alti del disco è Sum, che grazie alle brillanti rullate di Nick Mason sembra un aggraziato richiamo a Time. Un grande album da parte di un grande gruppo che si può riassumere in quattro parole chiave: genio, tecnica, ricerca sonora ed intelligenza creativa. 

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Articolo pubblicato il 10/11/2014