Perché l’intervento del 1915 nella Grande Guerra?

L’ora delle scelte in un convegno internazionale del Centro Giolitti a Cuneo e a Cavour (14-15 novembre)

Fonte: Centro Europeo Giovanni Giolitti per lo studio dello Stato

Nel Centenario della Prima Guerra Mondiale, il Centro Europeo Giovanni Giolitti per lo studio dello Stato, organizza la XVI Scuola di Alta Formazione.

Convegno internazionale di studi su “L’ITALIA NELLA GRANDE GUERRA 1914-1915. L’ANNO DELLE SCELTE” diretto da Aldo A. Mola, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo; di concerto con la Provincia di Cuneo, Provincia di Alessandria, Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, con l’adesione di Fondazione Camillo Cavour (Torino-Santena), Fondazione Luigi Einaudi (Roma), Ass. di Studi sul Saluzzese, Ass. Nazionale ex Allievi della Nunziatella, Centro Studi Piemontesi, Istituto per la Storia del Risorgimento (Comitato di Cuneo), Centro Studi “Urbano Rattazzi” (Alessandria)

 

Perché l’intervento del 1915 nella Grande Guerra?

L’ora delle scelte in un Convegno internazionale del centro Giolitti a Cuneo e a Cavour (14-15 novembre)

Nell’estate 1914 anche l’Italia dovette fare i conti con la conflagrazione, subito violentissima, tra gli Imperi Centrali (Germania e Austria-Ungheria, ai quali dal 1882 essa era legata da alleanza difensiva) e l’Intesa (Gran Bretagna, Francia, Russia, tutrice della Serbia). Che fare? Re Vittorio Emanuele III, il governo, presieduto da Antonio Salandra, la generalità dei parlamentari e, con poche eccezioni, le maggiori forze politiche, economiche e culturali furono per la prudenza. In quella guerra l’Italia non aveva poste in gioco dirette. Rimanendo neutrale essa avrebbe pesato di più nelle trattative per il ritorno al “concerto delle grandi potenze” durato in Europa dal Congresso di Vienna del 1815 al 1914 e, forse, avrebbe ottenuto “compensi” per via diplomatica (il Trentino e garanzie per gli italofoni di Trieste e dell’Istria).

Dopo le prime gigantesche battaglie, esose di vite e di risorse, la guerra divenne “di logoramento”. Incapaci di vittorie decisive, gli eserciti furono affossati in campi trincerati, dai quali milioni di uomini vennero lanciati in offensive mai risolutive.

Dall’ottobre 1914 alcuni membri del governo presieduto da Antonio Salandra si domandarono sino a quando l’Italia, la cui vita economica (consumi e produzione) dipendeva largamente da importazioni, soprattutto nei settori vitali (cereali, carbone, minerali ferrosi,...), avrebbe potuto rimanere neutrale. Sulle scelte pesarono non tanto i nuclei interventistici (nazionalisti, imperialisti,...) e riviste di modesta circolazione, quanto la posizione geografica e la vulnerabilità del sistema difensivo, che esponevano ad attacchi sia da parte dell’Intesa, sia da parte dell’Austria-Ungheria. Roma avviò trattative segretissime proprio con il fronte per lei più insidioso: l’Intesa. Con il Patto sottoscritto a Londra il 26 aprile 1915 s’impegnò a entrare in guerra contro gli Imperi Centrali. Il 3 maggio denunciò la vecchia Triplice con Vienna e Berlino e il 24 maggio scese in guerra contro l’Impero austro-ungarico.

La decisione fu imposta dalla durata della guerra: il cui prolungamento ebbe poi conseguenze devastanti in ogni ambito della vita pubblica e privata.

Il Centro Giolitti di Dronero e Cavour affronta la tematica in un convegno

organizzato con la Provincia di Cuneo e l’Ufficio Storico SME, il sostegno della

Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo e l’adesione di vari istituti e centri di

studio. Esso passa in rassegna il quadro istituzionale, la visione che dell’Italia ebbero due paesi “latini”, le ripercussioni dell’intervento su partiti, produzione letteraria e cinematografica e affronta un tema suggestivo: la conflagrazione europea e l’intervento italiano furono frutto di un complotto soprannazionale massonico?

Infine evoca il tentativo tenacemente perseguito da Giovanni Giolitti di trattenere l’Italia dal ricorso alle armi (specialmente contro la Germania nei cui riguardi non aveva alcun contenzioso) e coronare il Risorgimento in via diplomatica.

Per le elevate perdite umane subite e le profonde trasformazioni registratevi la “Granda” e il Piemonte hanno motivo di riflettere sull’Italia nella Grande Guerra. Anche se non è magistra vitae, la conoscenza del passato impone responsabilità nelle decisioni odierne. Gli errori (insegnano le scelte del 1914-1915 e quelle del 1939-1940) si pagano per decenni, a volte per secoli, come appunto ripeté Giolitti. Invano.

Aldo A. Mola

 

PROGRAMMA

VENERDÌ 14 novembre 2014 -Cuneo, ore 9

PALAZZO DELLA PROVINCIA C.so Nizza, 17, Sala Giolitti

Col. Antonino Zarcone -Aldo A. Mola, presentazione della Mostra “La grande guerra -the great war”, 18 pannelli, con catalogo, prodotti dall’esercito italiano, v rep., uff. st. sme.

Presiede Giuseppe Catenacci, Ass. Naz. ex Allievi Nunziatella

Introducono

Gen. D. Giuseppenicola Tota, Capo V Rep. AA GG Stato Maggiore Esercito

Sig.a Gianna Gancia, p. Presidente Provincia di Cuneo

Saluti delle Autorità

Tito Lucrezio Rizzo, I poteri istituzionali

Federico LUCARINI, I Governi Salandra

Jean-Yves FRETIGNé, L’Italia veduta dalla Francia

Fernando GARCIA SANZ, L’Italia veduta dalla Spagna

Col. Antonino ZARCONE, La preparazione militare italiana dal Ministro Domenico Grandi a Vittorio Zupelli

Luigi PRUNETI, La Massoneria italiana nella Grande Guerra:

ore 12,45 Aldo A. Mola, Conclusioni della sessione

 

SABATO 15 novembre -Cavour (TO), ore 9

C. Giolitti, ABBAZIA DI S. MARIA - V. Saluzzo-Cavour, 74

Presiede Giovanna Giolitti, presidente Sede di Cavour del Centro Giolitti

Giovanni RABBIA, La guerra negli scrittori italiani

Giorgio SANGIORGI, La guerra nella cinematografia

Giovanni GUANTI, Canti popolari di guerra

André COMBES, La Massoneria francese nella Grande Guerra: complotto internazionale o patriottismo?

Aldo G. RICCI, Fuori e dentro il parlamento: le forze politiche (radicali, repubblicani, socialisti)

Aldo A. MOLA, Giolitti: come fermare la guerra?

ore 13 - Consegna degli attestati di partecipazione.

Esposizione di Opere dell’Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito

Segreteria Centro G. Giolitti, via XXV Aprile 25, 12025 Dronero CN:

348 18 69 452 • mail giolitti@giovannigiolitti.it • sito www.giovannigiolitti.it

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Articolo pubblicato il 11/11/2014