Oggi ricorrono 25 anni dalla caduta del muro di Berlino
Foto d'archivio

Un evento memorabile che ha rappresentato il tramonto delle ideologie

Due eventi della mia giovinezza ricordo particolarmente bene : era il 1961 e avevo 12 anni, quando mio fratello Gianni, che aveva 8 anni più di me, essendo un giramondo nato, ci telefonò da Berlino dicendoci che stavano costruendo un “ muro “ verso Est, ma siccome nessuno sapeva ancora cosa quel muro potesse rappresentare, la cosa non fu presa con allarme ma solo come curiosità. Comunque fu un' anteprima di un evento epocale, vero emblema della famosa “ Guerra fredda “ tra Stati Uniti ed i suoi alleati tra cui l' Italia, tutti facenti parte della NATO , e l' Unione Sovietica, che aveva appena cominciato le avventure spaziali e cercava di incutere timore all' Occidente facendo intravedere il livello di progresso tecnico a cui era giunta.

 

Il secondo evento fu quando morì, ancora giovane, John Fitzgerald Kennedy a causa di un attentato  a Dallas il 22 Novembre 1963. Mia madre partecipò scrivendo le condoglianze alla Casa Bianca e, inaspettatamente,  ricevemmo dopo qualche settimana un bigliettino da visita listato di nero con il nome di John F. Kennedy , che ci inviò la segreteria del dipartimento degli esteri USA, ringraziando per la partecipazione. Il biglietto lo devo avere ancora da qualche parte, ed un giorno o l' altro lo scoverò, in quanto le cose preziose le metto in posti così nascosti che in seguito mi dimentico io stesso di dove li ho riposti.

 

In entrambi i casi, i due maggiori personaggi politici che rappresentarono maggiormente  quell' epoca furono Krusciov per l' URSS e Kennedy per gli USA, che tentarono di appianare le divergenze tra le due potenze essendo entrambe arrivate ad accorgersi dello stato di pericolosità totale in cui era giunta la situazione mondiale a causa delle bombe atomiche in dotazione alle superpotenze. IL pericolo costante ed incombente fu definito “ Stato di massima distruzione “ , cioè quel punto di non ritorno in cui appena una superpotenza avesse lanciato dei missili balistici con testate nucleari avrebbe avuto una immediata risposta analoga da parte dell' altra superpotenza , provocando in poco tempo la distruzione totale sia degli Stati in guerra che degli altri Paesi.

 

La caduta del Muro di Berlino rappresenta quindi un evento importantissimo, segnando la fine , si spera definitiva , di questo stato di pericolo incombente su tutti noi.

Ecco perchè le superpotenze, che hanno aderito ai trattati di non proliferazione delle armi nucleari, ora si preoccupano soprattutto del terrorismo internazionale, in quanto si sospetta che  paesi ritenuti prima insignificanti ,ma piuttosto ricchi per i giacimenti di petrolio sul proprio territorio, come Iraq nel passato ed Iran oggi, potrebbero avere ( o rubare ) la tecnologia per costruire bombe atomiche e servirsene per conseguire i propri scopi non proprio pacifici, come la storia recente ha dimostrato.

L' agenzia di .informazioni ANSA, a proposito del venticinquennale della caduta del muro di Berlino ,comunica quanto segue :

 

Oggi a Berlino si celebra il venticinquennale dalla caduta del muro di Berlino.

 

Il clou alla Porta di Brandeburgo con Barenboim che dirigerà l'Inno alla gioia e 8.000 palloncini che saranno liberati in volo. Merkel ricorda l'evento: "Questa città ha scritto la storia". Ma l'ultimo leader dell'Urss Gorbaciov accusa l'Occidente: "Il mondo è sull'orlo di una nuova guerra fredda".

Sembrano lampioni, ma sono pronti a volare
.
 Ottomila ballons percorrono 15 km sulle tracce del Muro di Berlino. 'Accesi' venerdì dal sindaco Klaus Wowereit hanno dato ufficialmente il via alle celebrazioni per i 25 anni dalla caduta del confine che divise la città per 28 anni. Mentre al Checkpoint Charlie, invecchiato ma in jeans, è arrivato 'Gorby'.

Con la missione di unire rievocazione storica ad azione politica: vuole redarguire Angela Merkel a tutela delle relazioni russo-tedesche. La commemorazione di questo importante anniversario, che ricorre oggi domenica, è iniziata al Bundestag, con un colpo di scena che ha scaldato gli animi. Wolf Biermann, cantautore dissidente della DDR, era stato invitato a dedicare un brano del suo repertorio.

Ne ha approfittato, invece, per attaccare la Linke con toni che hanno spiazzato tutti. Seduto su un gradino, la chitarra fra le braccia, Biermann ha puntato gli esponenti della sinistra radicale tedesca e ha detto con voce calma guardandoli dagli occhiali: ''Siete il miserevole resto di quello che per fortuna è stato superato''. Gelo in aula. ''Quando sarà eletto deputato potrà parlare adesso è qui per cantare'', lo ha richiamato il presidente della Camera. Ma Biermann non ha affatto ritrattato: ''Non ho perso l'abitudine di parlare nella DDR - ha replicato al contrario - e non lo farò certamente qui adesso''.

 

 Quindi ha finalmente cantato 'Ermutigung', 'Incoraggiamento'. L'uscita del dissidente che nel 1976 perse la cittadinanza dell'ex repubblica democratica, e che canterà davanti ad Angela Merkel, ha occupato i titoli della 'festa'. Del resto le sue parole sono la dimostrazione del fatto che la storia dei berlinesi venga rievocata su ferite ancora aperte. Sul regime socialista, demolito dalle picconate nella capitale un tempo divisa, si litiga ancora.

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 09/11/2014