Il TAR del Piemonte rinvia al 19 febbraio 2015 il procedimento contro le firme false del PD. Si dispone l’acquisizione di nuove carte

E’ stato rinviato all’udienza del 19 febbraio 2015, il procedimento amministrativo promosso da Patrizia Borgarello e da altri ricorrenti con atti distinti, per presunte falsità materiali e ideologiche nelle autentificazioni delle firme dei sottoscrittori di alcune liste che appoggiavano la candidatura di Sergio Chiamparino alla Presidenza della Regione Piemonte.

Patrizia Borgarello, in adempimento all’ordinanza dei giudici, dovrà “integrare il contradditorio” notificando il ricorso a tutti i consiglieri regionali eletti. Parimenti l’ufficio elettorale o l’avvocatura dello Stato saranno tenuti a depositare, entro trenta giorni, alcuni atti inerenti alle elezioni, tra cui, il verbale di ammissione delle liste regionali “Chiamparino Presidente” e quelli relativi all’ammissione delle liste provinciali del PD e di “Chiamparino per il Piemonte”(Monviso)per quel che riguarda le province di Torino e Cuneo.

Il Presidente Chiamparino, interpellato, esprime “massimo rispetto per la decisione del Tar, volta ad acquisire tutti gli elementi utili a perfezionare l’iter del procedimento”.

“Il fatto che il Tar prenda tempo e rinvii al 19 febbraio la prossima udienza ha sostenuto Gilberto Pichetto, segretario regionale di Forza Italia ed ex vicepresidente della Giunta Regionale, dimostra che ci sono elementi non chiari nella raccolta delle firme delle liste a supporto della candidatura di Chiamparino.”

Patrizia Borgarello manifesta soddisfazione per la decisione del Tribunale che dimostra la serietà con la quale s’intende istruire il processo, nel rispetto delle motivazioni sostenute dai ricorrenti”. Nel contempo, riferendosi alle eccezioni di nullità sul mancato rispetto dei termini di costituzione, sostenuto dalle controparti, ribadisce la correttezza anche formale del ricorso da lei presentato.

L’avvocato Alberto Caretta che assiste la ricorrente Borgarello, accoglie con interesse l’ordinanza del Tribunale atta ad integrare il contradditorio e a proseguire la causa. Nel contempo conferma la fondatezza delle argomentazioni sostenute nel ricorso ed il rispetto dei termini di costituzione, oggetto del confronto tra le parti avvenuto nel corso dell’udienza dinanzi al Tar.

“Le controparti, prosegue Patrizia Borgarello, con il loro atteggiamento vittimista, dimenticano i quattro anni di speculazioni politiche e di vero e proprio sciacallaggio operato dalla sinistra nei confronti della Giunta di Centro destra che governava la Regione. La maggioranza di allora è stata condizionata dagli stop and go nelle varie fasi di giudizio che non dimentichiamo, si sono svolte tra ricorsi al Tar, sospensive, pronunce dei giudici ordinari, sin alla Suprema Corte per poi tornare al Tar, per la sentenza finale”.

Com’è noto il ricorso al Tar è motivato essenzialmente dagli errori, non solo materiali nella raccolta delle firme a sostegno delle liste gravitanti sul PD, aggravati da presunte falsità materiali ed ideologiche. Fatti avvenuti in dispregio delle disposizioni di legge in materia ed accuratamente evidenziate e documentate dai ricorrenti.

Intanto si avvicina l’udienza del 2 dicembre, nel corso della quale si potrebbe riaprire il processo per rimborsopoli a carico di consiglieri regionali attualmente in carica ed ex, per la maggior parte eletti nelle liste di centrosinistra.

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Articolo pubblicato il 08/11/2014