La caduta di Obama
Barak Obama

I motivi più probabili dell' attuale crisi del presidente americano

Difficile, per noi europei, pensare che i repubblicani siano tornati così prepotentemente in auge, ed ad avere la maggioranza sia alla Camera che al Senato nonostante i risultati economici conseguiti da Obama  che ha riportato la disoccupazione ad un fisiologico 6 % ( In Europa sarebbe un risultato che vedrebbe i leaders che lo conseguono magnificati , ammirati e votati ).

L' economia cresce ad un ritmo del 3, 5 -4 % e sembrerebbe che tutto vada benissimo.

Ma non per Obama, considerato da molti in fase discendente dopo avere ammaliato alle elezioni presidenziali, con la sua simpatia e le promesse di miglioramento sociale milioni di americani , molti dei quali di colore , che non sono mai stati sufficientemente considerati dai governi precedenti come elemento portante della complessa  e variegata società americana. 

I precedenti presidenti  repubblicani americani poi non hanno certo brillato per risultati prestigiosi sia in politica interna che per quella estera, a cominciare da George W. Bush  Junior che se ne andava tranquillamente a giocare a golf durante l'inizio dell' invasione dell' Iraq. Tutto sommato, dava più l' immagine del buon americano tranquillo tutto casa, lavoro , giardinaggio e golf che quella di un leader guerrafondaio come realmente è stato, preferendo delegare ad altri, come il suo vice, il potente Dick Cheney , questo scomodo ruolo.

Questo ex presidente, appartenente ad una nota famiglia texana di cui suo padre , l' ex presidente George Bush Senior è un ricchissimo esponente, fu rieletto per la seconda volta con un criticatissimo distacco di soli 2000 voti dal suo più diretto concorrente democratico.

Discreto bevitore, multato troppe volte per eccessi di velocità e per reati minori, era noto per lasciare decidere al suo  staff, specialmente al suo vice Dick Cheney cose fondamentali ,ed a lasciare le riunioni per andarsene a trascorrere qualche giorno nel suo ranch in Texas.

 

Nel gennaio 2002, in un celebre discorso sullo Stato dell'Unione, Bush ha introdotto l'espressione Asse del Male per riferirsi a un insieme di nazioni sospettate di sostenere il terrorismo internazionale e di minacciare la pace mondiale con ricerche sulle armi di distruzione di massa; queste erano:

 

                     Iraq, governato dal dittatore Saddam Hussein

                     Iran, teocrazia governata dall'apparato khomeinista

                     Corea del Nord, regime governato dal dittatore Kim Jong Il.

                    

Da questa interpretazione della situazione mondiale ne nacque la cosiddetta dottrina Bush, fondata sull'uso della guerra preventiva come risposta ai possibili attacchi da parte degli Stati canaglia (la legittimità di questa concezione non è riconosciuta dal diritto internazionale).

Infine, come carico da 90 , per non smentirsi aumentò conseguentemente  le già eccessive spese militari ,incidendo pesantemente sul già preoccupante deficit pubblico americano e si rifiutò di firmare il Protocollo di Kyoto per ridurre le emissioni nocive nell' atmosfera.

 

Eppure il repubblicano Bush fu supportato dall' opinione pubblica americana mentre Obama, il democratico dello “ Yes we can “ viene messo in difficoltà, perchè ?

Una possibile interpretazione di questo scarso feeling che esprime ormai Obama è il suo tentativo di “ statalizzare " alcuni aspetti dell' economia, a cominciare dalla Sanità , quasi tutta in mano ai privati, che hanno moltissimi interessi in questo ricco settore e dove le lobbies dei medici, delle case farmaceutiche e degli ospedali privati sono potentissime ed hanno in mano gran parte dell' economia USA., e quindi avversano in ogni maniera Obama ed il suo Obamacare per la sanità.

La nota avversione degli USA per il Comunismo, tale per cui chi si recava negli Stati Uniti doveva dichiarare di non essere mai stato iscritto ad un Partito Comunista , ha sempre favorito i Repubblicani che , essendo conservatori ,  esprimono meglio dei democratici  il classico cuore capitalistico su cui questa Potenza è basata.

In più Obama è sempre stato molto tenero nei riguardi  dell' impegno militare degli USA nel mondo , come la questione mediorentale , a cominciare dal contenzioso Israelo – palestinese che non ha visto nessun progresso positivo da quando è al governo,  e scontentando le tante lobbies israeliane che controllano molte branche dell' economia USA, a cominciare da quella ricchissima Hollywoodiana , i cui produttori di cinema sono al 90 % ebrei , stimabilissimi ma molto ben identificabili ( anche da nomi e cognomi ).

Detto ciò , ormai la Camera dei Rappresentanti, ossia la Camera Bassa del Congresso, è dominata dai repubblicani. Il Senato,  fino alle ultime elezioni di Mid-term ,aveva la maggioranza democratica. Con le recenti elezioni di  metà mandato anch'esso è passato a maggioranza repubblicana.  Il democratico Obama ha minacciato di porre il veto a tutti i tentativi degli oppositori di bloccare la riforma sulla sanità da lui promossa – Obamacare. Di conseguenza il Paese si è trovato in un  impasse. Alla fine della settimana le Parti hanno cominciato a scendere a personalismi: Obama si è scagliato con foga non semplicemente contro i repubblicani, ma contro il loro leader alla Camera dei Rappresentanti – John Boehner 

 

Sulle questioni di politica economica la situazione è molto fluida ed è basata principalmente sulla politica monetaria.

Il debito pubblico americano sale di mese in mese e oggi è già oltre i 17 mila miliardi di dollari, intorno al 105% del PIL, se guardiamo al solo indebitamento federale, mentre il debito pubblico USA totale, incluso quello dei suoi enti locali, ammonta a oltre il 126% del PIL.

 

Il Tesoro americano ha fame di domanda di Treasuries ( Titoli di stato ), ma ultimamente, gli investitori internazionali si stanno mostrando più tiepidi che in passato, vuoi perché i bassi rendimenti dei titoli di stato americani non allettano, vuoi anche perché il dollaro è sempre più ritenuto una valuta inaffidabile, in seguito alle politiche monetarie ultra-espansive della Federal Reserve, che da anni stampa biglietti verdi come fosse una copisteria  (Quantitative easing ).


E perché mai l’FMI dovrebbe avere fatto incetta di titoli di stato USA? A tale riguardo, vale la pena soffermarsi su una recente dichiarazione del suo direttore generale Christine Lagarde, secondo cui il pianeta deve muoversi verso la direzione di un paniere più ampio di valute da utilizzare come riserva, abbandonando l’attuale sistema centrato sul solo dollaro, che spinge le economie emergenti ad accumulare valuta americana per le transazioni internazionali.

L’istituto comprerebbe Treasuries oggi per evitare un collasso finanziario degli USA, ma li deterrà come leva per dare vita a un sistema valutario più variegato e in cui il dollaro sarebbe solo una delle valute di riserva per l’acquisto di commodities ( beni fondamentali come grano, petrolio, etc ).

La Lagarde, ad esempio, insiste per far entrare nel paniere anche lo yuan cinese.

Inutile dire che dietro alla strategia della “francese” Lagarde potrebbe nascondersi l’ambizione di paesi come la Germania di sostituirsi progressivamente a Washington nello scacchiere finanziario internazionale, puntando a un euro forte e credibile.

 

Infine  è emersa recentemente una sottile ma percepibile insofferenza verso l' origine afro- americana di Obama , così tanto invisa  agli Yankees “ duri e puri “ come sembra essere l' ala  più conservatrice dei repubblicani.

 

Insomma, Obama e la sua famiglia saranno pure simpatici, ma per governare un grande e potente Stato tanta simpatia non basta , come ha dimostrato l' antipaticissimo George  W.Bush Junior.




 

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Articolo pubblicato il 08/11/2014