Dal tampax allo Ior

Le provocazioni di Vaschetto

E' di nuovo tempo di Paratissima. Dal 5 al 9 novembre si svolge la decima edizione a Torino Esposizioni. Nella passata edizione hanno partecipato a Paratissima più di 600 artisti e più di 180 performers che hanno esposto le loro opere in Borgo Filadelfia all’ex-MOI.

 

Anche quest'anno Paratissima resta sulla scia delle precedenti edizioni  continuando  a proporre la campagna di sensibilizzazione iniziata ormai nel 2012, con l'intento di  poter attrarre il pubblico mettendo in mostra opere “forti,” che non sono fino ad ora passate inosservate

 

La rassegna è stata ideata quale manifestazione off di Artissima, rassegna  internazionale di arte contemporanea. Paratissima è cresciuta al punto tale di  diventare  in pochi anni uno dei  principali eventi di riferimento nel panorama artistico a livello nazionale e non  solo, in cui non sono mai mancate le provocazioni.

 

Quest'anno la provocazione più in evidenza? E’ un Cristo crocifisso a una croce in denaro e riporta la scritta “Oh my god… inri… no… ior”. Poi, c’è “Esecuzione”, un’opera contro la violenza sulle donne e sui bambini, che incita a ghigliottinare certe parti intime di uomini orco… e ancora un coloratissimo collage di tampax, intitolate “Ciclo mestruale in pop art”.

Sono le ultime provocazioni dell’artista torinese, Umberto Vaschetto, esposte in questi giorni a Paratissima.

Allestita a Torino esposizione da oggi a domenica, la rassegna ospita le opere di 600 creativi, un po’ più distanti dalla maniera tradizionale di concepire l’arte. La rassegna fa un po’ il verso ad Artissima, in programma sempre in questi giorni.

 

Vaschetto, classe 1961, non è nuovo alle provocazioni. Pochi anni fa era stato al centro della cronaca a livello nazionale con un collage che raffigurava papa “Ratzinger”, crocifisso a una svastica.

“E’ il mio modo di concepire l’arte – si spiega l’artista – Deve colpire per fare riflettere”.

 

Vaschetto s’ispira a episodi di cronaca, a opinioni raccolte per la strada e alle intuizioni che vengono da dentro. “Credo al karma e alla reincarnazione”, fa notare.

 

Le sue opere, alcune toccanti e discutibili, sono una condanna ai mali della società contemporanea. Un po’ ripercorrono il buon senso dell’opinione pubblica generale, un po’ osano, dove quasi nessuno se la sente.

L’attacco alla chiesa è uno dei suoi temi più ricorrenti. Non se la prende mai con la fede o con la professione del credente, quanto piuttosto con la gerarchia ecclesiastica, l’istituzione in quanto emanazione di potere.

 

Vaschetto crea nel suo studio di Borgaretto. Utilizza di tutto, dalle tele, alla plastica, dai ritagli di giornale agli oggetti di tutti i giorni.

A Paratissima espone anche un busto disegnato in chiaro scuro. S’intitola “Emozioni”.

“Tra le altre cose, l’ho scelto per far vedere anche il mio lato meno provocatore – sostiene – E poi, qualche volta, è giusto che il fruitore sappia che so anche disegnare”.

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Articolo pubblicato il 06/11/2014