La naturalezza di Chiamparino ed il “qui ci prendete per il culo” del grillino Bono

Seduta fiume del Consiglio Regionale su questione morale e tagli imposti dal Governo.

Accantonato il quasi insignificante ordine del giorno, la seduta del Consiglio Regionale del Piemonte di martedì 28 ottobre è stata interamente dedicata alla questione morale(firme false e rimborsopoli) ed al“Lodo Chiamparino”.

La seduta si è aperta con le dichiarazioni dei Presidente Chiamparino sulla rimborsopoli regionale, mentre già nella serata di lunedì si era sparsa la voce che il Presidente regionale del Pd, Davide Gariglio era stato convocato in Procura, “come persona informata sui fatti”.

Non ci sono stati colpi di scena o nuove dichiarazioni. Chiamparino ha ribadito la sua posizione sostenendo che, al momento della compilazione delle liste elettorali, non c’erano imputazioni o rinvii a giudizio per coloro (Reschigna e Cerutti) che avrebbero poi fatto parte della sua Giunta. Nel contempo precisa:”Ora, livelli diversi della magistratura danno un giudizio diverso sul procedimento in corso e non ci resta che aspettare il dibattimento a giudizio. Tuttavia, sono convinto dell’onestà degli assessori della mia giunta e ritengo che traslare meccanicamente la scelta della magistratura sulla composizione dell’esecutivo regionale significhi dare alla magistratura un compito che va oltre il suo ruolo costituzionale”.

Inoltre, prosegue Chiamparino,”ritengo che il Piemonte abbia bisogno di affrontare con determinazione una fase difficile.” Per poi terminare:” sono sensibile alla legalità e questo ora significa aspettare il giudizio della magistratura e rispettare la sua indipendenza”. Ha poi precisato che la Regione si costituirà parte civile solo nei confronti di chi non ha rimborsato i soldi spesi impropriamente.

Nel lungo dibattito che ne è seguito, è l’intervento della “persona informata sui fatti” Davide Gariglio, capogruppo del PD e segretario regionale del partito ad accendere la reazione delle opposizioni. Gariglio oltre ad aver ripetuto le argomentazioni di Chiamparino ha aggiunto:”Non si può però imputare il garantismo al PD della passata legislatura. Abbiamo fatto opposizione dura, ma con rispetto delle persone”.

Questa frase ha segnato il motivo dominante degli interventi delle opposizioni. Gilberto Pichetto, capogruppo di Forza Italia, pur dicendosi garantista, ha evidenziato l’incongruenza di Chiamparino che nei sei mesi di campagna elettorale ha proclamato la sua diversità rispetto ai consiglieri del Centro destra inquisiti. Rimborsopoli si collega strettamente alla presunta raccolta delle firme false e, se i fatti verranno provati, invoca le dimissioni dei responsabili.

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Giorgio Bertola, rincara la dose, giocando sul doppiopesismo del centro sinistra su tutto il fronte. Sono seguiti molteplici interventi dei consiglieri di maggioranza e di opposizioni che, quasi a fotocopia hanno ripetuto le argomentazioni dei rispettivi leaders

La componente femminile del consiglio Regionale si è invece distinta con argomentazioni che, oltre ad essere precise e incisive, hanno rispecchiato gli stati d’animo di chi ha vissuto la stagione precedente e vive le reazioni fuori del palazzo.

Così Claudia Porchietto, assessore della Giunta Cota, ricorda la volgarità e l’insistenza di molte espressioni di scherno profferite dai consiglieri che ieri erano all’opposizione, nei confronti del Presidente Cota, impossibilitato a governare ed a portare provvedimenti in consiglio che avrebbero potuto produrre sinergie alla macchina regionale e ridurre il deficit della Regione. Si ricordano gli striscioni e le manifestazioni di piazza sulle firme, durante il lungo dibattimento giudiziario e sulle spese improprie ed il boicottaggio pressoché continuo del lavori consiliari.

Le fa eco Gianna Gancia, capogruppo della Lega Nord che focalizza la passata legislatura e gli episodi che Chiamparino e Reschigna, allora capogruppo del PD, volutamente dimenticano. Nel deprecare la parte buonista e redentrice che sta recitando la sinistra, cita, con amara ironia una celebre frase di Guareschi:”Contrordine compagni, scaglionatevi durante il percorso” e amaramente constata come la politica conti sempre meno.

Conclude gli interventi Stefania Batzella (M5S), che ha focalizzato, senza mezzi termini, le difficoltà che vivono i Piemontesi e, in particolare gli handicappati e categoria più deboli. Molti cittadini di questa regione, prosegue Batzella, sono in attesa di contributi che la Sanità piemontese non è in grado di fornire per l’acquisto di apparecchiature e protesi. Dinanzi a questa realtà, Gariglio e altri spendono allegramente somme ingenti in pranzi e libagioni. Quale fiducia possono ancora nutrire i Piemontesi nei confronti di questa classe politica? Con quale serenità e coraggio ci proporranno rimedi dolorosi?

In apertura della seduta pomeridiana, nel corso del question time, il consigliere Marrone chiede a Chiamparino un confronto sul “Lodo Chiamparino”. Infatti i Piemontesi devono sapere quali trattative si stanno consumando alle loro spalle per fare loro digerire i quattro miliardi di tagli alle Regioni, imposti da Renzi”. Nel corso della replica, Chiamparino elenca possibili rimedi da ricercare tra le pieghe del bilancio dello Stato, mentre tace sui 2.5 miliardi del debito del Piemonte. Ci vorranno ancora giorni per venirne a capo.

Purtroppo, Chiamparino, come la maggior parte dei Presidenti delle Regioni, non invitano Renzi a porre fine ai finanziamenti ingenti alla Sicilia, e alle regioni a Statuto speciale, nonostante gli scandali e gli sprechi di cui anche la magistratura si sta occupando.

Siparietto pomeridiano, quando il Presidente Laus cercava di fare approvare dall’aula, senza aprire il dibattito, per scarsità di tempo a disposizione, il provvedimento già licenziato dalla commissione Bilancio in materia di “rideterminazione dell’indennità di carica” dei consiglieri regionali con decorrenza dal prossimo mese di Novembre (riduzione del 10%). Temendo che si volesse insabbiare il tutto, il consigliere Bono, seppur a microfono spento, rivolgendosi al Presidente Laus esclamava” Qui ci prendete per il culo”. Laus ordinava l’immediata espulsione del consigliere. Provvedimento poi rientrato, poiché il deprecabile fatto forse si è prodotto a causa del nervosismo e la pesantezza della giornata.

I nodi non sono risolti, ma solo italianamente rinviati. La magistratura penale ed il Tar si pronunceranno prossimamente sulle presunte firme false e sull’abuso di atti d’ufficio, in seguito al ricorso in sede penale intentato dall’On. Mario Borghezio e, dinanzi alla Giustizia Amministrativa dalla pugnace Patrizia Borgarello, mentre altri giudici decideranno se rinviare a giudizio Assessori e consiglieri per rimoborsopoli.

Così per l’altro capitolo, più doloroso del ripiano del deficit regionale. Cosa deciderà Chiamparino quando non potrà più invocare l’attesa delle sentenze e la presunta “benevolenza di Renzi”?. I nodi verranno al pettine anche per lui, nonostante la serenità e pacatezza con la quale affronta anche i temi maggiormente spinosi.

Intanto il Piemonte aspetta….

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Articolo pubblicato il 29/10/2014