Gli “apocrifi” di Sherlock Holmes

Quando Sherlock Holmes viene a contatto con lo scrittore Bram Stoker e col protagonista del suo libro, il vampiro Dracula

Sherlock Holmes non crede al vampirismo e lo dichiara apertamente ne “L'avventura del vampiro del Sussex” (1924).

Questo preciso paletto stabilito dal Canone non ha impedito allo Sherlock Holmes apocrifo di venire a diretto contatto non soltanto con lo scrittore Bram Stoker, ma addirittura col vampiro protagonista del libro.

Sherlock Holmes incontra Bram Stoker in “Orrore nel West End”, di Nicholas Meyer, apparso a Londra nel 1976 e tradotto in Italia nel 1977, scritto sull’onda del precedente fortunato “Soluzione al sette per cento” (1975).

Leggiamo che lo squattrinato George Bernard Shaw richiede l’intervento di Sherlock Holmes per risolvere l’assassinio di Jonathan McCarthty, critico teatrale e ricattatore. Compaiono così Gilbert e Sullivan, Oscar Wilde e soprattutto Bram Stoker, fortemente sospetto perché spesso si rintana in una stanza appartata. Ma lo fa per scrivere il libro su Dracula.

La vera colpevole è la peste, in conseguenza dell’imprudenza degli scienziati. Questo apocrifo, rispetto al precedente “Soluzione al sette per cento” fu giudicato «di minor smalto» (Del Buono, 1981).

Lauren D. Estleman pubblica, nel 1978 a New York, “Sherlock Holmes versus Dracula”, realizzando un primo accostamento tra Sherlock Holmes e personaggi dell’orrore.

È dello stesso anno l’apocrifo di Fred Saberhagen, “The Holmes-Dracula file”, tradotto in Italia come “Dossier Holmes-Dracula” (1981).

L’incontro tra l’investigatore e il vampiro, farà scaturire una serie di apocrifi su Dracula.

Una ulteriore occasione di incontro di Sherlock Holmes con Dracula è offerto da una invenzione di Moriarty, in “The incredible umbrella” di Marvin Kaye (New York, 1979).

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Articolo pubblicato il 01/11/2014