Tunisia, elezioni parlamentari: contro i pronostici vincono i laici

Il voto parlamentare in Tunisia ha ribaltato i pronostici degli analisti che vedevano il partito islamista, Ennadha, favorito per la conquista della maggioranza in parlamento. Secondo i primi dati, che saranno ufficializzati nel corso della giornata, il partito che ha ottenuto più seggi, 80, è stato il partito laico Nida Tounes. Il partito di Ennadha ne avrebbe ottenuti invece solo 67.

Se i dati venissero confermati, segnerebbero una battuta di arresto nell’ascesa degli islamisti. Dal ritorno sulla scena politica, dopo la caduta di Ben Alì nel 2011, Ennadha ha avuto la capacità di catalizzare speranze e attese del popolo tunisino, fino a vincere le scorse elezioni e formare il primo governo dopo la caduta del dittatore.

I voti ottenuti non permettono a nessuno schieramento di ottenere una maggioranza solida in Parlamento. Nelle prossime settimane sarà necessario che le due formazioni inizino a collaborare e cercare un’intesa sulla formazione di un governo di coalizione.  La formazione dell’esecutivo potrebbe comunque anche slittare e attendere le elezioni presidenziali in programma per il prossimo mese.

La convivenza tra i islamisti e laici in Tunisia è stato un relativo successo, se si pensa che il processo democratico nel paese è iniziato più o meno contemporaneamente a quello egiziano e siriano. Proprio il colpo di stato militare e la sanguinosa repressione dei Fratelli musulmani in Egitto, la scorsa estate, sono stati un monito per Ennadha.

Quando nel paese l’omicidio del leader laico, Choicki  Belaid, ha scatenato la protesta nelle strade, il partito islamista ha avuto la capacità politica di non arroccarsi su posizioni intransigenti come la Fratellanza Musulmana di Morsi, bensì ha ceduto alle richieste della piazza e accettato le dimissioni del governo.

Il governo islamista, più che per una strumentalizzazione della religione nella lotta politica, è finito sotto accusa per una cattiva gestione dell’economia.

Fonte: Il Garantista.it

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Articolo pubblicato il 27/10/2014