Sull'autobus per i Rom, Vendola dimentica che oltre ai diritti ci sono i doveri.
Foto di repertorio

Ancora polemiche dopo la decisione nel torinese di istituire una linea di autobus solo per i Rom.

Questa linea sembra che sia una cosa impossibile a detta degli utenti. La linea è quella del 69, l’autobus che parte dalla provincia est di Torino e arriva fino a Borgaro, appena fuori la città.

Il problema è una delle sue fermate, quella prossima al campo Rom.

Atti di vandalismo, aggressioni, e viaggiatori senza biglietto.

Ecco che l’amministrazione comunale propone di sdoppiare la linea: una che arriva fino a destinazione e l’altra che si ferma davanti al campo; una per i torinesi, l’altra per i Rom.

C’è sempre tanta immondizia, sporcano, per cui sarebbe una buona cosa separare le linee, riferiscono i passeggeri. E il tutto per un quarto d’ora circa di tragitto.

Tutto ciò alimenta un caso che sta scatenando polemiche a livello nazionale.

La giunta è di sinistra e le critiche arrivano da tutte le parti politiche, anche dall’interno dello stesso Pd.

Nichi Vendola,  presidente di Sel e della Regione Puglia, sconfessa l’assessore che vuole la doppia linea. “Questo è apartheid  - ha detto - se dimentichiamo i diritti la politica è morta”.

Anche il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini è intervenuto: “Se l’avessimo fatto noi saremmo stati lapidati”.

Ma intanto alcuni viaggiatori del 69 dicono che hanno smesso di prenderlo per evitare di incontrare i Rom, avendo avuto molte volte, disturbi.

E qualcuno continua ancora a dimenticare che oltre ai diritti vi sono i doveri.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 27/10/2014