Quel pullman per i rom. Quando la politica ignora le reali necessità dei cittadini

La notizia è ormai nota e ne stanno parlando giornali e televisioni a livello nazionale

Da tempo i rom che vivono abusivi ed indisturbati nel campo di Strada dell’Aeroporto, alla periferia Nord di Torino, taglieggiano, disturbano e rapinano anche i cittadini di Borgaro Torinese che pagano il regolare biglietto e sono soliti salire sul bus n.69 per raggiungere le loro abitazioni.

I rimedi parziali messi in opera nei mesi scorsi(presenza saltuaria di un controllore) si sono rivelati vani. Dopo infinite proteste e petizioni, il sindaco di Borgaro, nel corso di un’assemblea con la popolazione, ha assunto un provvedimento incisivo, animato a tutelare il bene comune. Così Claudio Gambino, primo cittadino a capo di un’amministrazione targata PD-Sel e l’assessore ai trasporti Luigi Spinelli di Sel, hanno chiesto alla GTT di istituire un’apposita linea di autobus, purtroppo pagata dal contribuente, funzionale alle sole esigenze dei rom, con fine corsa al campo nomadi, per porre fine ai disagi subiti dai propri concittadini.

La Lega Nord con Benvenuto ha lodato l’iniziativa del sindaco, stigmatizzando che il rimedio colpisce ulteriormente coloro che già pagano tasse e servizi. Maurizio Marrone, per i Fratelli d’Italia, giudica sbagliato il rimedio, in quando l’iniziativa “mille occhi sulla città”, già proposta dai consiglieri di opposizione di Borgaro, potrebbe, senza onere, fornire risultati migliori.

In sintesi si è riconosciuto il coraggio di un uomo di sinistra, lamentando però che il servizio richiesto rappresenti un ulteriore regalo dell’ente pubblico ai rom rei di angherie nei confronti dei cittadini di Borgaro e del mondo civile che li circonda. A stretto giro, in totale assenza di prese di posizione della sinistra collinare, si sono mossi i big nazionali.

Salvini e Calderoli che denunciano come in passato quando era la Lega Nord a difendere i cittadini, partivano strali di esecrazione ed elargizione di patenti di fascismo e razzismo, mentre ora è proprio un sindaco di sinistra ad intervenire, il tutto senza scatenare reazioni diffuse. L’unico che si schiera contro e sconfessa il suo uomo è Nichi Vendola, segretario di Sel che parla apertamente di apartheid, chiuso e ben difeso nella torre d’avorio dei  suoi teoremi e infischiandosi delle popolazione esposte a furti ed angherie.

Registriamo che, al momento il sindaco non si scompone ed invita coloro che conoscessero iniziative maggiormente efficaci, a farsi avanti.

Non c’interessa attendere la carrellata di dichiarazioni e contro dichiarazioni di coloro che pontificano al riparo da ogni conseguenza. Non esprimiamo pareri personali, ben consci che in questo paese, si può impunemente dileggiare il Capo dello Stato o il Pontefice, ma guai a toccare i rom. Si scatenerebbero i ben pensanti alla Vendola, i radical chic, i burocrati europei che posseggono un parametro di principi lontano dalla realtà.

Formuliamo qualche piccola considerazione e vorremo ascoltare ed amplificare, se occorre, il parere del cittadino indifeso che, non potendo permettersi un’abitazione alla Crocetta o alla Mandria, è costretto, magari da generazioni a vivere nell’hinterland di Torino meno fortunato ed appetibile.

Sovente la cronaca registra fatti delittuosi cui sono protagonisti immigrati da paesi dell’Est Europa o di altri continenti, attratti dal nostro pseudo benessere. Molti delinquono, ma purtroppo si tace sui tanti che, trai i pregiudizi e con fatica sono riusciti ad integrarsi qui, tra noi e svolgono attività che il residente, molte volte, soprattutto in passato, rifiutava. Poi ci sono i poveretti che seppur sfruttati dai trafficanti di carne umana e da ciniche iniziative messe in cantiere da Letta e consolidate da Renzi, sbarcano in Sicilia per raggiungere altri paesi europei, in cerca di fortuna.

I rom invece cosa fanno nel territorio? Per loro stessa ammissione vivono di espedienti. Rubano, spadroneggiano nel traffico lucroso del rame, provocando un danno non solo alle Ferrovie o ad altri impianti pubblici e privati, ma al cittadino che subisce lunghe interruzioni nei trasporti. Creano disagi ambientali di ogni tipo, bruciando copertoni di gomme e lasciando i rifiuti in luoghi impropri. Sfruttano in modo corposo ed impietoso tutto quanto concerne sussidi, elargizioni e benefici pubblici di ogni tipo.

La presenza sul territorio di queste etnie, é incompatibile con la vita di una comunità civile. Qual è la reazione della popolazione residente che, soprattutto di questi tempi convive con la crisi economica, il taglio di benefici e l’aumento esponenziale delle tasse? Si dia voce a costoro e si perda l’abitudine di pontificare dall’alto con proclami e fandonie varie. La nostra rivista, sin da questo momento rinnova l’invito al cittadino che, a titolo diverso deve fare i conti con questa triste realtà, a far sentire la propria voce.

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Articolo pubblicato il 26/10/2014