Il romanzo giacobino “L’Ussaro e Margherita” al Circolo dei Lettori

Il libro, scritto da Filippo Ambrosini con il figlio Francesco, fa rivivere il Piemonte giacobino

I gruppi di lettura, come possiamo leggere nel sito del “Circolo dei Lettori” (www.circololettori.it), sono appuntamenti fissi tra persone con la stessa passione per le storie, che si ritrovano ogni settimana nell’accogliente sala lettura e, accompagnate da guide d’eccezione, condividono pensieri, libri e autori, anche in lingua originale. Tra i  gruppi di lettura, il “Gruppo 18”, è curato dal medico omeopata e scrittore Federico Audisio: qui ogni settimana un autore presenta il proprio libro, accettando la sfida di raccontare se stesso.

 

Mercoledì 22 ottobre, si è tenuta la presentazione del libro “L’ussaro e Margherita” di Francesco e Filippo Ambrosini.

Filippo Ambrosini è un profondo conoscitore dei giacobini italiani, nelle cui idee vede una anticipazione delle moderne idee repubblicane e democratiche e un momento chiave della storia del nostro Paese nella caduta degli antichi regimi assoluti sotto la spinta di cospirazioni e rivoluzioni, alla fine del Settecento. Uomini e donne “nuovi” rompono le catene dell’assolutismo e dei privilegi di casta e combattono per gli ideali di nazione e di patria. Altri uomini “nuovi”, i giacobini francesi arrivati al seguito dell’Armata d’Italia comandata da Napoleone Bonaparte e molti dei suoi generali, contribuiscono a far nascere il breve esperimento delle “Repubbliche giacobine” nella penisola, schiacciato dopo tre anni dalle armi austriache.

 

Il romanzo “L’ussaro e Margherita”, scritto da Filippo Ambrosini con il figlio Francesco, costituisce una corollario di questa visione storica: i personaggi reali, rigorosamente descritti, si mescolano con quelli di fantasia, evocati dagli Autori, sempre nel rispetto della realtà dei tempi.

 

I protagonisti, maschi e femmine, rappresentano così la parte migliore della società del tempo, sempre secondo l’idea “giacobina” prima esposta. Nella successione dei vari momenti del romanzo,  gli Autori hanno fatto le cose in grande e hanno presentato molte appassionanti vicende del Piemonte napoleonico. Come ha opportunamente sottolineato il conduttore  Federico Audisio, l’epilogo - ambientato nei sotterranei di Torino – appare veramente rocambolesco e tale da non deludere il lettore.

 

 

L’incontro, cui ha partecipato anche l’editore Silvia Maria Ramasso, ha fornito una visione storica del periodo giacobino personalmente non sempre del tutto condivisibile, ma portata avanti dai due Autori con convinzione e con passione.

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Articolo pubblicato il 24/10/2014