Italia – USA oggi

Compatibilità e differenze tra i due popoli

Essendo vissuto negli Stati Uniti per breve tempo, ed essendomi là recato circa sessanta volte principalmente per motivi di lavoro, tenterò di tratteggiare ciò che ho potuto apprezzare nella loro grande società che ha basato tutta la sua potenza sulla democrazia e la libertà ma anche, purtroppo, sull'uso delle armi per imporsi, pregi e difetti di cui si possono scorgere e descrivere alcuni elementi razionali

Differenze che risultano palpabili concretamente quando le si confrontano con la nostra nazione che, specialmente dopo la seconda guerra mondiale, ha rifiutato l' idea stessa di guerra come mezzo di risolvere le controversie tra le nazioni, come d' altronde hanno fatto tutte le nazioni europee costituendo l' Unione Europea.

L'idea che una potenza economica come gli USA  debba essere il guardiano del mondo ne esprime un'altra che la sottende, più sottile e mai esplicitata direttamente, che è quella che un un vero e proprio impero ( se non altro economico, essendo tuttora la prima potenza economica mondiale ) come quello americano , per dimostrare di essere il primo e più potente  deve sempre mostrare a tutti di esserlo, anche in tempo di pace, se no gli altri stati se ne dimenticano facilmente.

Questo pensiero è lo stesso espresso durante l' impero romano con Giulio Cesare, che d' altronde diceva pure: "Meglio essere il primo cittadino di uno sperduto paese della Gallia che secondo a Roma".

Non a caso gli americani amano tantissimo l' Italia, ricordandone i fasti antichi e quello che Roma insegnò al mondo nell' antichità ( non oggi ! ) per quanto riguarda la nascita di un impero, la sua gestione , la civiltà derivante e tutto quello che riguardava l' arte di condurre guerre e battaglie, uscendone molto spesso vincitrice.

Sembrerà strano ma, per come li ho conosciuti io vivendo là, gli americani sono molto tradizionalisti nei loro costumi ed idee, per esempio la famiglia per loro è un valore fortissimo nonostante il numero di divorzi che vi sono là, come d' altronde anche da noi.

Gli USA non sono affatto come New York City, che è il punto di ingresso negli USA normalmente, ma anche un vero e proprio punto di singolarità in quanto questa grande città si differenzia molto da tutte le altre, specialmente quelle dell' interno e quelle della costa occidentale, come Los Angeles, ad esempio, dove mi recavo circa una volta ogni cinque o sei settimane per lavoro, più esattamente a Costa Mesa , Orange County ( a cinquanta miglia a sud di L. A. ) , la città di John Wayne a cui è stato dedicato l'aereoporto “ John Wayne International Airport “, dove la statua dell' attore americano campeggia davanti agli ingressi.

Qui, in questo grande agglomerato indistinto di città e cittadine intorno a  L. A., che si distendono senza soluzione di continuità a nord ed a sud di questa grande città, vicino a famosissimi centri come Anaheim dove sorge Disneyland, il primo ed originale imitatissimo parco a tema creato da Walti Disney, il genio di fumetti, ho incontrato persone intessantissime e dotate di una grande professionalità, valore molto apprezzato nella complessa società americana.

Qui dominano le industrie del cinema , come la Universal Studios, la MGM, la Paramount , per citarne solo alcune, le quali non solo producono film , ma hanno tutte creato il loro parco di divertimenti dove ricreano dal vero le scene di alcuni loro famosi film, con scenari complessi, stuntmen, attori ed attrici che recitano dal vero. Non a caso l' Entertainment o Intrattenimento , è diventata una delle principali industrie degli Stati Uniti, e noi stiamo, a nostra volta  cercando di seguire questo trend dell' uso del tempo libero che pare essere uno dei più importanti per il futuro di tutte le economie. A parte quelle del cinema , qui vi sono molte industrie aereonautiche, informatiche come Google e Microsoft, televisive e dei media in genere.

Ciò che stupisce di più, perlomeno il sottoscritto, è la  grande forza e costanza di questo tipo di industria, quella del cinema Hollywoodiano, che non ha mai smesso di produrre film in ogni periodo della sua esistenza , comprese le due guerre mondiali del secolo scorso, inventandosi nuove forme di  sceneggiatura per adattarle , di volta in volta, ai mercati dove tali film si potevano distribuire , come nel caso del mercato tedesco, giapponese e italiano dove la guerra impediva la visione di tali film.

La cosa che mi ha colpito moto viaggiando in automobile nelle città e per le autostrade larghissime ed anche affollate di mezzi, è la grande disciplina dei conducenti per strada, dove tutti, ma proprio tutti, osservano i limiti di velocità che , molto spesso, non superano le 50 miglie orarie !

Nessun sorpasso azzardato, nessuno zig zag effettuato tra le vetture, eppure di chilometri là ne ho fatti parecchi ma ho sempre viaggiato con la massima tranquillità in quanto non ho mai visto scene di gravi irregolarità come spesso ne vedo qui da noi, specialmente in autostrada.

Altrochè quelle scene da film americani dove le auto che viaggiano a velocità elevatissime si scontrano tra di loro all' impazzata, tutto il contrario di quello che ci aspetteremmo nella realtà.

Questo  fatto, mi è stato spiegato, è dovuto principalmente al fatto che l' esagerazione  delle scene tra auto in corsa è colto come una liberazione in quanto tutti là sono molto autodisciplinati nella guida e sognano, ogni tanto, di sfogare i loro istinti per l' alta velocità che non possono invece manifestare nelle strade normali. D' altronde la maggior parte delle auto, qui chiamate automobiles e non cars, hanno il cambio automatico per una guida rilassata più che sportiva.

Ovviamente le marche di automobili sportive italiane sono molto apprezzate là ed hanno fans e club di ammiratori , soprattutto Ferrari, Lamborghini, Maserati , ma anche Alfa Romeo che è un peccato non si sia sfruttata come possibilità favorevole alle nostre esportazioni,  considerando  la grande popolarità che ha questo marchio  negli USA.

Sembra lo farà  Marchionne che, conoscendo benissimo i costumi dei nordamericani avendo studiato in Canada, ed avendo già internazionalizzato la FIAT o FCA acquisendo e riportando in auge Chrysler, conseguirà  buon successo anche con Alfa Romeo ed i nuovi modelli previsti già dal 2015.

Una caratteristica degli  statunitensi che mi ha sempre colpito è il loro modo di lavorare, veloce, produttivo, in team, orientato ai risultati, senza tante chiacchiere nei corridoi, e nello stesso tempo, rilassato.

Gli uffici sono organizzati con le stesse comodità di una comune abitazione, avendo tutti una cucina dove sono sempre presenti caffè caldo ( il loro ), torte ed altri alimenti. Praticamente tutti hanno appoggiato sulla scrivania l' immancabile Mug,  la grande tazza per il caffè, e mangiano pure senza nessun problema sulla stessa scrivania. Quando ci sono le riunioni, è sempre presente in fondo alla sala un desk con bevande ed alimenti alla portata di tutti, e non vedono l'ora di portarti al ristorante più vicino, appena finito il lavoro, per socializzare con te. Come anche a casa loro dove, molto spesso, combinano dei parties familiari per lo stesso motivo.

Una società che apprezza molto l' amicizia e la condivisione, cosa apprezzabilissima.

C'è anche molta vicinanza tra i dipendenti ed il top management, il quale incarna sempre una figura di coach, o allenatore, e si mischia volentieri tra i suoi uomini e comunica così , informalmente spesso,  cosa sta avvenendo nella Company.

Non a caso i Vicepresident sono le figure professionali preposte a questa funzione di “ Coaching “, cosa che da noi non avviene; invece la comunicazione tra persone di diversi livelli,  e tra vari gruppi, per loro è una cosa essenziale in tutte le imprese, mentre da noi molto spesso cosa si fa in un ufficio non è dato sapere nell' ufficio accanto.

La persona talentuosa viene ricercata e incoraggiata a prendere sempre più responsabilità , le carriere sono molto rapide , la gelosia sul lavoro magari c'è ma non l' ho mai notata, ed è facilissima sia l' assunzione di personale che il licenziamento , anche di massa, quando i risultati non corrispondono alle attese. Ma poi rimangono tutti amici, in quanto la mobilità per loro è sempre stata una caratteristica del loro sistema sociale., e trovare un nuovo lavoro non è difficile come da noi.

Ho conosciuto persone che si sono trasferite da uno stato all' altro con tutta la famiglia e senza grossi problemi in quanto , abituati in questo modo sin dalla costituzione del loro stato ed all' ondivagare di tanti pionieri che cercavano fortuna migrando da uno stato all' altro,  molte di queste abitudini sono rimaste, come l' estrema facilità di trovare  o costruirsi la casa e di sistemare i figli nelle nuove scuole.

I talenti sono ricercatissimi, premiati ed incentivati a far carriera, e si vedono molte persone giovanissime in posti di grande responsabilità,  cosa che da noi è riservata di solito agli ultracinquantenni.

Durante una visita a Boston da parte della direzione e della presidenza di una grande società italiana  di informatica statale che gestisce in “ outsourcing “ Ministero delle Finanze e quello dell' Istruzione, mentre li accompagnavo agli appuntamenti sentivo i commenti di questi manager italiani, tutti invariabilmente sopra i sessant' anni, i quali criticavano di avere incontrato così tanti manager americani sotto i trent' anni !

Ecco un' altra differenza tra le due società USA ed italiana che, secondo me, dovrebbe cominciare a dare più spazio ai giovani,   dar loro fiducia ed a farli crescere per il bene della nazione.

Ma , ovviamente , la società americana non è tutta fiori e rose in confronto alla nostra .

L' esistenza della pena di morte in molti stati americani, che contraddice la loro stessa difesa dei diritti civili, l'uso massivo delle armi per dirimere conflitti internazionali ed intervenire ed interferire negli altri stati come fece Bush in Iraq  in base a motivazioni palesemente inventate , prima addirittura aiutando Saddam Hussein e poi facendolo ammazzare come un animale e destabilizzando l' enorme area del Medioriente che ancora oggi soffre per decisioni sbagliate di loro bellicosi presidenti, sono solo alcuni degli aspetti che non piacciono e che non portano alla pace tra i popoli.

La relativa facilità di acquisto di armi da parte dei privati, anche se non in buone condizioni mentali, è uno degli aspetti più controversi di questa loro società rispettabile, ma anche inquietante.

L' uso libero delle armi da parte dei cittadini americani si fa risalire al fatto che i loro famosi pionieri nelle terre dell' Ovest ( il far West ) avevano il diritto di difendere se stessi, i loro familiari e le loro terre in territori dove la legge non c' era o non era rappresentata, e quindi di usare le armi sia come difesa che come deterrente contro i malintenzionati, come i nativi americani.

Questa tradizione non è mutata col tempo, in quanto gli invasori o “ intruders “ nella loro mentalità sono sempre presenti e vengono rappresentati nel cinema come  pericoli pubblici dai quali è anche giusto difendersi personalmente, se il caso (  ad es.film come “ Il giustiziere della notte”, i film di James Bond contro i soliti pazzi che vogliono impossessarsi del mondo- una loro costante fissazione- e molti altri ).

Una società complessa quella degli Stati Uniti , basata sul “ Melting pot “ cioè sul mescolamento di diverse nazionalità che costituiscono una grande nazione, e nello stesso tempo semplice, dove la democrazia si esprime solo attraverso due partiti, il democratico ed il repubblicano mentre noi, diventati tutti pluralisti convinti dopo la dittatura fascista, ne abbiamo una cinquantina tutti inevitabilmete in conflitto tra di loro.

Nonostante questo mescolamento di popoli, ancora oggi le varie etnie tendono a distinguersi le une dalle altre, e si vedono in giro ebrei tradizionalisti con i loro tipici cappelli neri che da noi non non ho mai visto, turchi con il fez, indiani con turbante e via discorrendo.

In conclusione, riporto un loro detto  che  spiega piuttosto bene ed in breve le differenze tra USA e Europa :

“ USA is a state to grow Young , Europe to grow old “ l' USA  è uno stato per i giovani , l' Europa per gli anziani “.

Detto che condivido pienamente , anche perchè sono abituato all' Europa che non abbandonerei per questi  eterni ed immutati cow boys !

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 20/10/2014