"La tangenziale ai torinesi la pagano i cuneesi"

Enrico Costa chiede al Ministro Lupi di riequilibrare i pedaggi

"La tangenziale ai torinesi la pagano i cuneesi, e non solo!".

È quanto rileva il Viceministro della Giustizia Enrico Costa, coordinatore del Nuovo Centrodestra in Piemonte, che in una lettera, indirizzata a Maurizio Lupi, ha sottoposto all’attenzione del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti "

una storia di iniquità autostradale che va risolta al più presto".

A pagare il pedaggio della tangenziale di Torino sono infatti esclusivamente gli automobilisti che provengono dagli assi autostradali in entrata nella città (Torino-Savona, Torino-Milano, Torino-Piacenza…) e coloro che, viceversa, percorrono la tangenziale per poi raggiungere i caselli autostradali; il pedaggio, invece, non è dovuto da chi percorre la tangenziale accedendovi e uscendovi attraverso svincoli urbani, anche se percorre fino a 55 Km.

Un esempio è quello dell’utente proveniente dalla Provincia di Cuneo. La barriera sulla A6 (Torino-Savona) è posizionata a Carmagnola: l’importo da pagare ad ATIVA Spa, la Società che gestisce la tangenziale di Torino, è ricompreso nel prezzo del biglietto della tratta autostradale ed ammonta a 1 euro e 45 centesimi (che sono di pertinenza di ATIVA).  

Pertanto, chi imbocca l’A6 a Ceva ed esce a Carmagnola paga, per entrare a Torino, 8 euro e 30 centesimi, di cui 6 euro e 85 centesimi per la tratta autostradale (che vanno ad Autostrada Torino-Savona Spa) e 1 euro e 45 centesimi per percorrere la tangenziale (che vanno ad ATIVA). Da Mondovì, il prezzo è di 6 euro e 70 centesimi, di cui 5 euro e 25 centesimi vanno ad Autostrada Torino-Savona Spa e il resto è di competenza di ATIVA Spa per la tangenziale.

 Al contrario, l’automobilista che resta all’interno della tangenziale di Torino (es: dall’aeroporto di Caselle entra in tangenziale, vi percorre decine di Km ed esce ad uno svincolo urbano) non paga un euro.

 "Ma è equo tutto questo? - si domanda Costa -. Paga la tangenziale solo l’utente che va o viene da Torino. Qualcuno replicherà che tutti costoro sono anche utilizzatori dei raccordi, cioè di quei tratti di strada che collegano la tangenziale con le autostrade e che il costo è parametrato al numero di chilometri dei raccordi: ma questo è solo un escamotage, visto che queste risorse servono anche per la manutenzione della tangenziale nord e della tangenziale sud. E ciò a fronte di volumi di traffico, che interessano il sistema tangenziale torinese, che superano in media i 400 mila veicoli al giorno".

Il Viceministro della Giustizia conclude asserendo che esistono i presupposti  per cambiare le cose; infatti, nel 2016 scade la concessione in capo ad ATIVA:

"Andremo a ridiscutere le condizioni. Lavoreremo perché si ottenga un riequilibrio. Per questo, anche alle luce delle norme contenute nel Decreto Sblocca Italia, ho sottoposto la questione al Ministro Lupi, che si è mostrato molto sensibile al tema del calmieramento dei pedaggi autostradali".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 20/10/2014