Rimborsopoli e ricorso TAR Piemonte

Le riflessioni di Patrizia Borgarello

 "I tre moschettieri della giunta Chiamparino Cerutti, Pentenero e Reschigna, eroi di rimoborsopoli loro malgrado, non trascorrono momenti felici".

La riflessione di Patrizia Borgarello, già Consigliere provinciale della Lega Nord, si allaccia alla "scadenza" che si avvicina e che potrebbe produrre effetti devastanti ai fini del prosieguo del mandato. Stanno infatti attendendo il verdetto del giudice che potrebbe rinviarli a giudizio.

"Hanno speso i fondi pubblici spudoratamente - condisce Borgarello -  per finalità esclusivamente personali e pensavano di farla franca. Dietro di loro, l’impavido Gariglio che è riuscito a mantenersi longilineo, nonostante pare abbia dissipato oltre 8 mila euro in banchetti e oltre mille in regali natalizi".

Ma ce n'è anche per il Presidente regionale:

"Trema Chiamparino che, pressato dai tagli di Renzi e dal diktat della Corte dei Conti, vede traballare la debole giunta, qualora venissero condannati i suoi assessori".

Patrizia Borgarello fa poi riferimento al ricorso presentato in merito a firme, autentiche e quant'altro si riferisce alle ultime elezioni regionali:

"A grandi passi, si profila il 6 novembre. Dinanzi al Tar del Piemonte si discuterà il ricorso presentato da me per le presunte falsità materiali ed ideologiche delle autentificazioni delle firme dei sottoscrittori delle liste gravitanti sul PD, in diverse province piemontesi nelle elezioni regionali della primavera scorsa".

Patrizia Borgarello sostiene inoltre che Chiamparino potrebbe rischiare di "tornare a casa" per l’annullamento delle elezioni, prima ancora di essere costretto a mettere mano nelle tasche dei piemontesi, oltraggiato dalle sconcezze operate da un oscuro Pasquale Valente, con altri "compagni di merende":

"Costoro - ci ha detto in chiusura Patrizia Borgarello - sono riusciti ad autenticare almeno migliaia di firme scorazzando per le province piemontesi e compiendo vistosi errori formali. Da buon sabaudo, preferirà anche lui, sin dalla prime battute del dibattimento, optare per l’esilio piuttosto che ricalcitrare nel disonore?".

Non resta perciò che attendere le sentenze degli organi preposti affinchè si faccia luce "a 360°" delle irregolarità e delle malefatte che ogni giorno sono agli "onori" della cronaca meno qualificante.

 

 

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Articolo pubblicato il 18/10/2014