Salviamo la Grecia !

Da baluardo contro le invasioni orientali ad anello debole dell' Europa

Un triste destino quello della Grecia : dopo le recenti notizie del crollo della borsa iniziato con i dubbi che la Grecia possa rispettare i patti con la Troika, si ripresentano gli stessi annosi problemi che hanno portato questo paese in una posizione di stallo difficilmente risolvibile in tempi brevi.

 

Un deficit pubblico altissimo, il governo Samaras costretto a prendere decisioni impopolari ma irrinunciabili, come la riduzione degli stipendi del personale pubblico, l'impoverimento generale che ha ridotto Atene ad una capitale di un paese demoralizzato, il PIL in costante decrescita, le scarse prospettive di una ripresa dell' economia, basata sulla flotta mercantile ed il turismo, fanno di questo paese l' anello debole delle nazioni componenti l' Europa.

 

Eppure nell' antichità la Grecia rappresentò ciò che di meglio era disponibile nel nostro continente.

 

La democrazia è nata qui, come la filosofia occidentale, le importanti conquiste matematiche e geometriche, la storiografia , la drammaturgia , il teatro e la medicina occidentali.

 

I famosi “ bronzi di Riace “ sono uno dei massimi esempi dei capolavori dell' arte e della tecnica greca, che già secoli prima dell' era cristiana eccelleva in questo campo artistico, sia per le fatture delle statue in bronzo che per il metodo ineguagliato di fusione del bronzo . I romani stessi , infatti, importavano le statue in bronzo dalla Grecia ma, non riuscendo in nessun modo a fondere il bronzo nello stesso perfetto modo dei greci, le riproducevano solo nel marmo.

 

Si dice che, se non vi fosse stata la Grecia a fermare le invasioni persiane, con forze  enormemente più numerose di quelle messe in campo da Atene e Sparta , come nel caso della battaglia delle Termopili e dei famosi 300 , ora in Europa avremmo le donne che indosserebbero il “Chador “ che copre sia la testa che il corpo con un mantello nero.

 

Diverse volte nella storia persiani, turchi ed ottomani tentarono di impossessarsi del territorio ad Ovest dei già vasti territori asiatici , arrivando fin sotto le porte di Vienna in diverse occasioni, scavalcando ed oltrepassando però la Grecia, un osso troppo duro per loro.

 

Fu invece Alessandro Magno detto il Macedone , reputato il più grande condottiero della storia, che riuscì a dominare un enorme territorio asiatico fino ai confini con l' attuale Pakistan.

 

Tali tentativi di invasione dell' Europa da parte dei cosiddetti “ turchi “ culminarono con la battaglia di Vienna del1683, assedio già perso da Solimano il Magnifico nel 1529.

 

La battaglia del 1683, condotta dagli alleati austro-tedeschi-polacchi comandati dall' eroe nazionale polacco Giovanni III Sobieski, fu vinta da questi ultimi contro l' esercito del Gran Visir Mustafa Pasha, il quale voleva impossessarsi dell' Ungheria.

 

Durante la battaglia spiccò il valore del principe Eugenio di Savoia ( 1663-1736 ), della casata Savoia-Soisson, che con la sue vittorie come uomo d' arme e stratega, assicurò a soli vent' anni agli Asburgo ed all ' Austria la possibilità di imporsi nell' Italia del Nord-Est ( ironia della sorte ) e nell' Europa centrale ed orientale.

 

Il principe diventò poi ricchissimo conseguendo altre numerose vittorie in tutta Europa combattendo come capitano di ventura sotto diverse bandiere, stabilendosi quindi a Vienna nel Palazzo del Belvedere , e quando morì il suo corpo fu tumulato nella cattedrale viennese di santo Stefano, ed il suo cuore conservato ( per volere dei Savoia ) nella cripta della basilica di Superga a Torino.

 

Le scorrerie dei turchi e degli ottomani in Europa lasciarono però dei segni permanenti nella loro scia , come l'islamizzazione delle attuali nazioni di Bosnia, Macedonia, Kosovo, Montenegro , Serbia ed Albania., mentre la Grecia continuò nel suo destino di frangiflutti tra i due continenti asiatico ed Europeo., per nostra fortuna.

 

Dobbiamo molta riconoscenza ai valorosi greci che fecero così tanto per l' Europa in secoli lontani, a partire dal famoso episodio della guerra di Troia, vinta dai greci, ed al suo astuto protagonista Ulisse, il prototipo della famosa furbizia greca, che portò a dire a Publio Virgilio Marone :“ Timeo Danaos et dona ferentes “, cioè “ Temo i greci anche quando portano doni “, alludendo al discorso di Laocoonte ai troiani per convincerli, inutilmente, a non fare entrare il cavallo di Troia nella città.

 

In realtà Ulisse incarnò l' antieroe per eccellenza, già da quando si finse pazzo spargendo sale sul terreno al posto della semina per non partire per la guerra.

 

La stessa furbizia di Ulisse appartiene a molti greci , accompagnando tutta la loro storia fino ai giorni nostri, ma sembra che oggi non sia più sufficiente a districarsi tra le rigide regole imposte in Europa da Mastricht.

In effetti quando la Grecia andò in default , fu principalmente perchè il governò falsificò e mascherò i dati di bilancio che, una volta scoperti, li ha inevitabilmente portati al disastro attuale.

 

L' Europa ha già tentato in più occasioni di aiutare la Grecia per non farla fallire miseramente, mettendo sul lastrico milioni di persone, ma se i greci stessi non trovano una via percorribile e razionale per mettere a posto le loro finanze ci si ritroverà puntualmente a punto e a capo con questa situazione finanziaria “ border line “.

 

Per terminare con una nota positiva e non con il tipico ” Mamma li turchi “, famosa esclamazione delle popolazioni costiere italiane quando vedevano avvicinarsi i pirati saraceni, riportiamo una curiosità sul nostro cappuccino.

 

Sembra che il termine sia nato dalla presenza del frate Marco d' Aviano, cappuccino friulano presente quale cappellano militare alla battaglia di Vienna, dove si preparavano già dal ' 500 buonissimi caffè che poi qualche straniero addolciva con latte e miele, creando il famoso cappuccino .

 

Prelibatezza italiana che sorbiamo a maggior ragione oggi, noi uomini moderni che abbiamo completamente dimenticato il valore della Grecia nel corso dei secoli passati, che ha avuto così tanta parte nell'originare tutta la cultura occidentale.

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 16/10/2014