Chiamparino:”Mi dimetto se dovrò aumentare l’Irap”, ma tace sull’aumento certo dell’Irpef

5 anni di tagli annunciati per il rientro del debito della Regione Piemonte

“Ci metto la faccia: nessun aumento dell’Irap, fossi costretto piuttosto mi dimetto, e per altri eventuali incrementi di tasse ci sarà un rispetto assoluto degli scaglioni di reddito più bassi”. Così il presidente della Regione Sergio Chiamparino, si è espresso nel suo intervento nell’Aula di Palazzo Lascaris, nella seduta del 14 ottobre, sulla difficile situazione della finanza regionale, anche in relazione all’esito del recente giudizio della sezione regionale della Corte dei Conti.

Il passivo oscilla tra i 2 e i 2,5 miliardi, precisa il vice presidente e assessore al Bilancio Reschigna. Secondo l’interpretazione della sezione Regionale della Corte dei Conti, in difformità con altre sezioni regionali, vengono considerati come debiti anche le erogazioni anticipate dal Governo per pagare i fornitori. In tale caso la somma potrebbe avvicinarsi ai 9 miliardi.

Per fronteggiare tale situazione, oltre a richiedere una reinterpretazione della norma da parte del Governo, in attesa che il ricorso alla Consulta, già inoltrato dalla Giunta Regionale venga discusso, si affronterà la situazione, con misure eccezionali, per non comprimere la spesa sociale.

Tra gli interventi ipotizzati figura l’uscita di una significativa aliquota di dirigenti regionali, la vendita di sedi che non rientrano nel patrimonio storico e l’accorpamento degli uffici in sedi di proprietà. Un accenno è anche stato fatto al riordino ed alla cessione delle società partecipate, nonché la richiesta di un contributo di solidarietà ai consiglieri regionali.

Compatta e schierata, con accenni diversi, la pattuglia dei governativi, capeggiata dal capogruppo del PD, Davide Gariglio che ha appoggiato “totalmente le linee politiche illustrate dal vicepresidente e apprezzato la determinazione e l’operazione di verità con la quale sono stati dati numeri certi”, dimenticando la demagogica azione condotta dal suo gruppo nei quattro anni della Giunta Cota.

Le opposizioni hanno fatto sentire la loro voce con il capogruppo di Forza Italia, Gilberto Pichetto secondo il quale “sul sistema di contabilizzazione in sede di Corte dei Conti c’è un problema nazionale e il presidente Chiamparino ne è investito come presidente delle Regioni.” L’opposizione del Movimento 5 Stelle è intervenuta con il capogruppo Giorgio Bertola. “La responsabilità del disastro è di tutte le forze politiche che hanno governato la Regione negli ultimi 15 anni. Siamo favorevoli ad ogni iniziativa che porti  a una riduzione dei costi che non sia di facciata. Tra gli altri consiglieri di opposizione è intervenuta Claudia Porchietto di Forza Italia che ha lamentato come negli anni della Giunta Cota, coloro che oggi s’impegnano per fronteggiare, con ogni mezzo, la situazione finanziaria, si sono opposti in modo pervicace ad ogni razionalizzazione capeggiando delegazioni di lavoratori di aziende in crisi e di altri soggetti, davanti alla sede del consiglio regionale e degli uffici dell’assessorato da lei presieduto. Oggi invece, con spirito costruttivo, il suo partito accetta la sfida.

Maurizio Marrone FI-AN afferma che “rispondendo positivamente ad una mia sollecitazione, il Presidente Chiamparino si è assunto un impegno importante: chiudere Fin Piemonte partecipazioni, vendendo le quote detenute  dalla Regione. Non consentiremo alla Sinistra di toccare i diritti fondamentali come la casa, la salute, il lavoro, l’istruzione e la mobilità e la nostra vigilanza sarà particolarmente attenta”.

Benvenuto, consigliere della Lega Nord così sottolinea:”il Pd parla oggi della necessità di una riorganizzazione rigorosa e di una collaborazione di tutti per arrivare ad ottenere risultati soddisfacenti. Siamo d’accordo, ma come mai nei precedenti quattro anni quando la giunta guidata dalla Lega proponeva riorganizzazioni drastiche si scontrava con il muro di “no” eretto dalla sinistra?”

Conclude il dibattito, con amara ironia Gianna Gancia, capogruppo della Lega Nord:”Fiocco rosa in casa PD: nasce la Responsabilità per il bene dei cittadini” e prosegue”oggi in Consiglio il vice presidente Aldo Reschigna, capofila dell’opposizione nella passata legislatura, non ha avuto il minimo imbarazzo a citare letteralmente l’ex governatore leghista per indicare le politiche della giunta Chiamparino su Bilancio e Sanità:il Piemonte ha vissuto per anni al di sopra delle proprie responsabilità. Se la medesima responsabilità il Pd l’avesse dimostrata negli anni precedenti a partire dai costi standard in Sanità, chiosa Gianna Gancia, oggi il Piemonte non si troverebbe in questa situazione d’emergenza”.

Prendendo spunto dall’impegno di Chiamparino, ci permettiamo di esortarlo affinché, le conseguenze che dovranno pagare i Piemontesi, non rappresentino vani sacrifici. Si accenna alla riduzione dei dirigenti. Ottima soluzione, perché ne abbiamo sempre denunciato il numero esorbitante, così come la cessione o riorganizzazione delle società partecipate.

Signor Presidente, nell’interesse di tutti, ci liberi dalla” prevalenza del cretino e degli incapaci”! La dirigenza regionale vive e prospera nei meandri della burocrazia tortuosa che schiavizza il cittadino e impedisce o ritarda in modo mostruoso, molto spesso la soluzione positiva di opere pubbliche, autorizzazioni, nulla osta e risoluzioni di pratiche varie. Ne approfitti, non solo per tagliare teste, ma per fluidificare i livelli di responsabilità, inserendo anche controlli di produttività non di facciata, ma sostanziali. Riordini tutto il processo normativo, avuto riguardo al cittadino utente finale. Idem per le partecipate. Cacci quei tanti incapaci che per meriti di vassallaggio o di militanza, sono stati piazzati, negli anni, a capo di società inutili o in crisi perenne. L’elenco  è lungo; dalla Sagat, alla Fin Piemonte e collegate, sino alla Sitaf, per citare i casi più sconcertanti di mancanza di professionalità ed adeguatezza degli amministratori. Si liberi, tanto per fare qualche esempio dell’Ires che è ormai un cronicario di mummie super pagate e scarsamente produttive.

Risolva con dimagrimenti ormai indifferibili, l’annoso problema del’lIpla, iniziando a sostituire l’amministratore delegato, da lei recentemente inserito. Così come la scandalosa situazione del CSI, con a capo un personaggio incompetente e pescato chissà dove. Ricordi, signor Presidente che le società fuori mercato non debbono continuare ad oziare sul  sudore dei piemontesi e ad accumulare deficit, perché o sono messe in condizione di produrre a costi compatibili, oppure è auspicabile farle sparire dal  mercato e dalla greppia regionale.

Progetti una Regione Leggera e riordini la Sanità, valorizzando l’impegno dei molti lavoratori di ogni livello che sono mortificati e stressati, causa i nullafacenti, oltre ad essere ostacolati nella loro attività, dalla burocrazia imperante. Ridimensioni l’entità dei sindacalisti inattivi, il cui costo grava sul sistema.

Solo così, oltre a far ritornare il Piemonte al livello che la Storia ed il duro lavoro delle generazioni che ci hanno preceduto, le hanno assegnato, potrà presentarsi a testa alta dal suo amico Renzi, senza dover subire l’imposizione di nuove gabelle.

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Articolo pubblicato il 16/10/2014