Elezioni della Città Metropolitana di Torino

Una solenne presa in giro dei cittadini

Si sono concluse stamane, con il conteggio dei voti e la proclamazione ufficiale dei risultati, le operazioni di voto per l’elezione del neo Consiglio della Città Metropolitana di Torino, composto da 18 consiglieri, eletti da oltre 3800 sindaci e consiglieri comunali dei 315 comuni che compongono la ex provincia di Torino.

Ieri pomeriggio il capogruppo al consiglio comunale di Torino di FDI-AN, Maurizio Marrone, aveva diffuso un comunicato in cui denunciava”come caso indegno di un paese occidentale” la diffusione di notizie sul sito ufficiale della Provincia di Torino che “contengono un chiaro messaggio elettorale in favore del Listone delle larghe intese, a sostegno del Sindaco Fassino”


Non ci sono sorprese rispetto alla percentuale complessiva dei votanti (73,88%). Il dato politicamente rilevante è invece rappresentato dalla percentuale dei votanti del collegio del Canavese (Cuorgné – Rivarolo 57,52%). Ciò sta a significare che la palese indicazione di voto dei transughi della Lega Nord, confluiti sull’attuale presidente della Provincia Avetta, non hanno influito sulla significativa presa di posizione di sindaci e consiglieri comunali dei piccoli comini, contro la città metropolitana.

E’ Alberto Avetta il più votato fra i sindaci e consiglieri comunali che andranno a comporre il nuovo Consiglio Metropolitano.

- La Lista “Città di Città” (PD,FI,Ncd e Moderati), ha ottenuto 15 seggi:Avetta, Amprino, Barrea, Brizio, Buttiero, Carena, Carretta, Centillo, Cervetti, Genisio, Griffa, Martano, Montà, Paolino e Tronzano.

- Il Movimento Cinque Stelle ha ottenuto 2 seggi: Marco Marocco e De Vita Dimitri.

- La lista“Alternativa Civica del  territorio” (Lega Nord e FdI), ha ottenuto 1 seggio. Cesare Pianasso.

Nei prossimi giorni i malpancisti gravitanti sulle tre liste daranno sfogo al loro malcontento e ci sarà la conta dei dissidenti. Il voto del Canavese dovrà essere esaminato con attenzione per gli sviluppi dirompenti che potrà innescare sull’intero territorio metropolitano.

La legge attribuisce alla Città Metropolitana, presieduta dal Sindaco di Torino Piero Fassino, quattro funzioni essenziali:viabilità, edilizia scolastica,pianificazione del territorio e sviluppo socio – economico. Le ultime due materie, sono attualmente inedite.

Per questo motivo Fassino manda un preciso segnale al “Governo amico”.”Siccome la legge affida alle città metropolitane poteri superiori a quelli che avevano le Province uscenti, è chiaro che le risorse  che dovranno essere assicurate alle Città Metropolitane devono essere adeguate alle funzioni attribuite. Non è sufficiente, per essere più chiaro, prosegue Fassino, che siano trasferite le risorse che avevano le province fin qui, perché le funzioni della città metropolitane sono maggiori”.

Fassino non fa però i conti con la legge Delrio che nella sua opacità si promette di tagliare ancor più gli stanziamenti e la spesa corrente.

Infatti Gianna Gancia, l’ultimo Presidente della Provincia di Cuneo eletta con il voto democratico dei cittadini, sostiene che l’Ente che nasce da questa consultazione, oltre ad essere una “solenne presa in giro  per i cittadini,riceverà dallo Stato sempre meno. Sarà probabilmente, prosegue Gianna Gancia, costretta a prendere decisioni drastiche, tagliando servizi e aumentando le tasse. E tutto ciò avverrà in regime di Listone unico, senza opposizione, cioè senza controllo politico. Un deficit democratico, che si somma a quello economico e mette i brividi”.

Si è votato anche nelle altre province del Piemonte, eccetto a Vercelli, in quanto il consiglio provinciale in carica non è giunto a scadenza.

Senza sorprese l’elezioni del Consiglio Provinciale di Cuneo. Non esisteva alternativa, perché era presente un unico listone composto dalla sinistra e da coloro che tengono famiglia. Si è superata la sfrontatezza ed il disprezzo dei cittadini a Saluzzo che non sarà rappresentata nel Consiglio provinciale appena eletto. Ciò perché il sindaco Mauro Calderoni, inadeguato e inoperoso non ha presentato la propria candidatura. I Consiglieri comunali di minoranza, capeggiati da Carlo Savio, avevano contestato questo irresponsabile comportamento nell’ultimo consiglio comunale, senza sortire alcun effetto.

Gianna Gancia che congiuntamente a Maurizio Marrone ha nei giorni scorsi presentato una proposta di delibera in Consiglio Regionale per il referendum di cancellazione della Legge Delrio su Città metropolitane e province sostiene che “la riforma di enti pachidermici e antistorici come Province e Regioni, va fatta sul serio, guardando al modello dei Cantoni svizzeri e dei Lander tedeschi, non certo affidandosi alle legge Delrio, non a caso battezzata “legge delirio”.

Per la cronaca il contestatissimo Delrio, riferendosi alle Organizzazioni Sindacali ed ai dissidenti del PD, sostiene solennemente che”questo  è un Governo di sinistra”. Non ne abbiamo mai dubitato. Il Paese è allo stremo ed i disagi sociali sono in crescita. Quanto dovremo attendere alla rieducazione dei cittadini ed alla radicale eliminazione del dissenso?

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Articolo pubblicato il 13/10/2014