Ebola virus
(John Moore/Getty Images)

Si sono spalancate le porte dell'inferno ?

Domenica 12 ottobre le prime pagine dei giornali hanno aperto con questo fenomeno pandemico, l'Ebola virus, relegando l'alluvione di Genova già al secondo posto. Forse anche perchè ormai di questo disastro ambientale nostrano si conosce già tutto, le immagini delle acque che hanno provocato danni e un morto hanno fatto il giro del mondo, e soltanto l' accertamento della verità richiederà ancora tempo.

Ci vorrà purtroppo qualche mese per il solito italianissimo scaricabarile delle responsabilità delle autorità preposte all' ambiente, come la Protezione Civile, il TAR che ha bloccato da tre anni i fondi disponibili per la sistemazione e ripulitura dei fiumi esondati, del Sindaco, della Regione e, non ultime, le previsioni meteo che non ne hanno azzeccata una.

Quindi un fenomeno prevedibile e imputabile soltanto all'incuria e alla incapacità delle autorità di far fronte a situazioni molto pericolose.

Per Ebola la situazione è molto differente: il fenomeno, che fino a pochi giorni fa vedeva il numero delle vittime del virus  in una quantità che supera di poco le 4000 vittime, è in continua e preoccupante progressione. I paesi africani dove sono avvenute la maggior parte delle oltre 4000 morti per Ebola virus sono: Guinea, Liberia, Sierra Leone, Nigeria e Senegal.

Fino ad ora le vittime risiedevano principalmente in villaggi di campagna, mentre ora la malattia si sta rapidamente spostando verso le città, prima fra tutte Freetown, la capitale della Sierra Leone, posta sulla costa occidentale dell'Africa, e Monrovia, capitale della Liberia.

Le ultime notizie stimano in circa 300 i nuovi morti ogni settimana, mentre  fonti accreditate parlano di cifre di doppia e tripla entità, dai 600 ai 900 alla settimana.

Già il termine “Ebola“,  parola che si stenta a pronunciare come una volta si faceva con la parola “cancro", incute un certo terrore, considerato che provoca sintomi terribili come la febbre emorragica e porta alla morte nel giro di qualche settimana.

Ebola fa rievocare una delle 10 piaghe d' Egitto, la sesta, quella che provocava malattie e poi la morte per piaghe ulcerose. Ad ognuna delle 10 piaghe d' Egitto, che venivano scatenate dalla potenza divina per convincere il faraone a rendere libero il popolo eletto, è stata data una spiegazione scientifica, facendo risalire all'esplosione del vulcano dell'isola di Santorini, in Grecia, la maggior parte di esse.

Invece ancora nulla si sa della sesta piaga, molto probabilmente causata da un virus misterioso che veniva sviluppato da agenti patogeni che provenivano da chissà dove, ma pur sempre in Egitto o aree africane limitrofe.

Un parallelismo tra la sesta piaga d' Egitto ed Ebola non è distante dalla realtà: i virus, come anche per  l'AIDS, si sviluppano negli animali e poi vengono trasmessi all' uomo proprio nelle zone dove vi sono più animali in libertà e senza nessun controllo veterinario, come in Africa.

E' evidente che questi milioni di animali, passando tutta la loro vita allo stato selvaggio, possono replicare con estrema facilità i virus che non trovano nessuna opposizione da parte della medicina veterinaria, quasi inesistente nelle zone interne dell'Africa e dell'America del sud, ma vengono isolati  e identificati solo quando vengono trasmessi all'uomo.

C'è anche l'ipotesi che i casi primari di esseri umani infettati possano essere stati esposti a cacciagione locale infetta (Bush-meat).

La maggior parte dei morti per Ebola virus ha partecipato a cerimonie funebri, entrando in contatto con pazienti deceduti e/o persone infette.

Dell'Ebola si sa pure che il morbo è stato originato da un virus ospitato da popolazioni di gorilla di pianura dell' Africa Centrale, esattamente nella Repubblica Democratica del Congo, ed anche da pipistrelli che dimorano in una più vasta area africana, ma meno pericolosi dei gorilla poichè vivono in zone più impervie e distanti dalla presenza umana di quanto non avvenga per i gorilla.

Il virus si trasmette con una facilità paragonabile a quella di un' influenza, tra coloro che sono stati a contatto con il sangue e  anche fluidi corporei come il sudore (è questo aspetto che rende il morbo Ebola ancora più inquietante dell'AIDS, dove il contagio si diffonde per via senz' altro più invasiva, come rapporti sessuali non protetti, trasfusioni e siringhe infette).

Per Ebola basta una semplice stretta di mano ed il contatto col sudore della persona infetta per trasmettere immediatamente il morbo mortale. Perciò  le persone in Africa, sensibilizzate dall'elevata pericolosità del morbo, ormai stentano a porgere la mano, e nei luoghi affollati e di transito tutti sono sollecitati a lavarsi le estremità con la clorina, una sostanza disinfettante.

In questi luoghi viene anche misurata la temperatura corporea , che allerta immediatamente il personale di guardia nel caso si superino i 38 gradi centigradi.

Un altro parallelismo tra Ebola virus e altre   malattie esiziali può essere fatto con la “Morte nera“ , la peste, che decimò la popolazione europea sia nel XIII che nel XVI e XVII secolo, immortalata quest'ultima da Alessandro Manzoni ne “ I promessi sposi “, principalmente a causa di topi infetti provenienti dall' Asia (anche qui sono protagonisti animali che vivono in gruppi numerosi ma si possono facilmente avvicinare a luoghi abitati in cerca di cibo , e quindi contagiare l'uomo anche attraverso le loro pulci infette).

Probabilmente è questo il motivo per il quale il topo è sempre stato l'archetipo di un  terrore che può destare un'animale nelle nostre popolazioni, che già dovevano affrontare guerre e carestie principalmente nei secoli bui, senza cure specifiche e dove predominava l'ignoranza di ogni più semplice forma di scientificità per affrontare le avversità della vita.

Oggi, invece, già si parla di cure efficaci contro Ebola.

Z Mapp è il farmaco che ha già salvato la vita ad un medico ed a una infermiera americana che stavano a contatto con malati africani di Ebola, per curarli.

Z Mapp è prodotto da Mapp Biopharmaceutical, società di San Diego.  Il cocktail di anticorpi nel farmaco non è stato ancora approvato dalla US Food and Drug Administration, ma è stato permesso di utilizzarlo, in via eccezionale , da  parte di questa severissima amministrazione americana che prevede e pretende  anni di test e precisi protocolli per autorizzare l' uso di nuovi farmaci.

La quantità prodotta non è ancora sufficiente per potere essere distribuita agli stati africani più colpiti dall' infezione. Il problema della produzione dello Z Mapp risiede principalmente nel fatto che le case farmaceutiche non producono farmaci  in quantità sufficiente per il bisogno effettivo, in quanto questi medicinali sono considerati a bassissima priorità, poiché riguardano  malattie infettive rarissime in occidente.. Non ravvisando  la massa critica per poter guadagnare bene, se non benissimo come prassi economica da parte di tutti i produttori di farmaci, è difficile pensare ad una produzione massiva, per ora.

E nel caso attuale di Ebola tale massa critica non viene ancora raggiunta. Questo è un vecchio e conosciuto problema dei medicinali da usare nei paesi più poveri, non solo in Africa  .

Dal canto nostro, in Italia vorremmo che l'Angelino nazionale, di cui si dice non abbia mai avuto una sola idea politica efficace, si svegli e cominci a considerare come pericolosissima la situazione originata da tutti i migranti che giungono nel nostro Paese, e che non sono mai stati accuratamente controllati (si parla di 100.000 unità solo nel corso dell' ultimo anno).

Ci aspetteremmo finalmente che Triton, il nuovo progetto Europeo che sostituirà “ Mare Nostrum “, non trasformi un disastro con un disastro ancora più grave , data la massa di persone previste in partenza dall'Africa prossimamente, ma che venga riconsiderato tutto l' insieme dei pericoli  per la salute e per la civile convivenza che il Mediterraneo sta portandoci in grande quantità .

A partire dalle famose piaghe bibliche.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 13/10/2014